E’ arrivato un nuovo Cacciatore di sconti in città? Un altro paladino del mangiabenespendipoco? Così pare, dato che cucina.corriere.it, in attesa che il 10 Dicembre esca l’edizione 2016 della Guida Michelin Italia, ha radunato i ristoranti con una stella Michelin più abbordabili d’Italia e non.
In realtà l’articolo, pur interessante, non è sempre preciso, ci sono dei buchi, anche rilevanti, specie tra le segnalazioni di casa nostra.
Per fare chiarezza abbiamo spulciato le guide principali e i menu di diversi ristoranti stellati d’Italia, calcolando per ognuno il costo medio di un menu da 3 portate (antipasto + primo o secondo + dessert), vini esclusi.
Ecco i risultati in ordine di convenienza economica: garantisce il cacciatore di sconti.
1. IL PAPAVERO – Eboli (Salerno)
Manca nella lista del Corriere Cucina il ristorante dello chef Fabio Pesticcio, lo stellato più conveniente d’Italia e tra i primissimi di questa categoria particolare in tutto il mondo.
Si parla infatti di una spesa di circa 30 euro per 3 portate, ma anche con 4 portate difficilmente si superano i 40 euro. Un difetto? Essere tanto lontano dalla base del Cacciatore di sconti.
2. D’O – Cornaredo (Milano)
Il buon Davide Oldani è per definizione uno dei più credibili sostenitori dell’alta cucina a piccoli prezzi. Purtroppo, con l’avvicinarsi di Expo, il ristorante si è perso per strada il mitico menu del pranzo a 12 euro (no, non c’è più, benché venga regolarmente inserito in ogni guida e recensione).
Ma il rapporto qualità prezzo resta eccezionale e parte da un menu degustazione da 3 portate a 32 euro, comunque lodevole. Per mangiare alla carta servono almeno 40 euro.
3. OASIS, SAPORI ANTICHI – Vallesaccarda (Avellino)
Non troppo preciso Corriere Cucina sui prezzi di questo piacevole ristorante disperso sulle alture irpine, che propone una cucina tradizionale rivista e alleggerita.
Confermato il menu composto soltanto da primi piatti a 35 euro (un po’ limitativo a dirla tutta), confermato e consigliato il business lunch a 19 euro, ma se dal menu si scelgono 3 portate il costo di partenza è di almeno 40-45 euro.
Sempre ottimo per uno stellato, ma un po’ più di quanto segnalato anche da diverse guide.
4. AGRODOLCE – Oneglia (Imperia)
Un ristorante che manca dalla classifica del Corriere ma sfiora il podio dei ristoranti stellati più convenienti d’Italia. Siamo sul porticciolo di Oneglia, dove domina una genuina cucina di mare con ingredienti freschissimi.
Business lunch a 20 euro, menu degustazione da 5 portate a 35 euro, attorno ai 40 euro per 3 portate alla carta, qualcosa di più con il menu estivo.
Vale il viaggio.
5. SAN MARCO – Canelli (Asti)
Tra Langhe e Monferrato, nato come osteria, questo locale è diventato nel tempo un riferimento per i buongustai.
Ricchi menu degustazione da 45 e 55 euro. Qualcosa di più alla carta. Comunque una spesa sostenibile per chi apprezza la cucina piemontese rivisitata di alto livello.
6. VAIRO DEL VOLTURNO – Vairano Patenora (Caserta)
Un indirizzo affidabile per i gourmet campani, questo ristorante, con stella Michelin dal 2007, propone una cucina tradizionale rivisitata molto legata al territorio.
Molto interessanti i menu degustazione “Dalla campagna” a 30 euro e di pesce a 50 euro. Per 3 portate alla carta si spendono all’incirca 45-50 euro.
7. FEVA – Castelfranco Veneto (Treviso)
Appoggiamo questa segnalazione del Corriere in particolare per il lodevole menu “entry level” da 4 portate a 25 euro che può essere abbinato a un percorso degustazione di 4 vini a 15 euro. Ottimo.
Per scegliere alla carta si sforano invece i 50 euro; poco più poco meno per gli altri menu degustazione. Ambiente “d’epoca” ma cucina moderna.
8. IYO – Milano
Vedo già alzarsi le mani: “Ci siamo stati e abbiamo speso molto di più!”.
Vero, ma il menù è così ampio e articolato che consente anche di comporre un pasto molto gradevole nel miglior giapponese di Milano, il primo ristorante etnico stellato d’Italia, con circa 50 euro.
Provare per credere.
9. S’APPOSENTU – Siddi (Medio Campidano)
Il buen retiro dello chef sardo Roberto Petza, un po’ nascosto nell’entroterra sardo, è l’indirizzo di maggior interesse per i palati fini dell’Isola, almeno al di fuori di Cagliari.
Ricchi i menu di mare e di terra ma con un prezzo base di 65 euro. Si parte dai 50 euro per il menu alla carta.
10. GARDENIA – Caluso (Torino)
Ristorante stellato piemontese specializzato in cucina vegetariana da inseirire in classifica per i vari business lunch proposti a pranzo, che vanno dai 15 ai 30 euro.
Decisamente più cari i menu degustazione serali da 55 e 85 euro. A partire da 60 euro alla carta.
Meritano la citazione: UMAMI (Bormio, Sondrio), GIÀ SOTTO L’ARCO (Carovigno, Brindisi), AL FORNELLO DA RICCI (Ceglie Messapica, Brindisi), I CASTAGNI (Vigevano, Pavia), INNOCENTI EVASIONI (Milano), altri ristoranti con stella Michelin dove la spesa parte da 60 euro.
Alla prossima caccia.
[Crediti | Link: Corriere Cucina. Immagini di Il Papavero e Vairo del Volturno: Il Cucchiaio]