Anonima, tanto che il nome di Luca Ferrua non compare da nessuna parte: il sito vetrina dell’agenzia di comunicazione Spyrot è quanto di più respingente per un ristoratore, un imprenditore gastronomico o (ma che dico!) un ente pubblico volesse affidare la propria immagine a un professionista.
Nessuna lista clienti, nessun contatto per vedere chi componga il “team di Spyrot”, che “si avvale di esperti nella comunicazione, nella strategia digitale e nell’organizzazione di eventi in Italia e all’estero, frutto di relazioni costruite in anni di esperienza dai suoi partner, che dialogano da tempo con le principali testate, emittenti e content creator in tutto il mondo”. Ma una grande promessa, sottesa eppure pacchianamente palesata, emerge dall’anonimo copywriting su personal branding e sostenibilità: la copertura mediatica. Ad esemplificarla una pagina di Repubblica fac-simile: immaginate il vostro ristorante lì.
Nessun P.R. può offrire tanto. Gli spazi pubblicitari, i pubbliredazionali, sono sempre in vendita, ma quale agenzia può obbligarsi a “pubblicazioni su quotidiani di rilevanza nazionale“? Un servizio che non può rientrare tra le prestazioni di un’agenzia di comunicazione. A meno che, ma non ci voglio pensare, la stessa non sia di chi decide cosa pubblicare. Non penso a un giornalista, ma a un direttore di testata.
Scrollando il profilo Instagram (da un centinaio di follower) di Spyrot, effettivamente, vengono messe in evidenza interviste a ristoratori e imprenditori gastronomici veicolate da Il Gusto, la testata del gruppo GEDI guidata (fino a pochi giorni fa) da Luca Ferrua, prima dell’inchiesta per corruzione e turbata libertà di scelta del contraente, di cui siamo tutti al corrente. Per inciso, l’indagine riguarda fondi pubblici che potrebbero essere stati affidati alla Rosfert, società di cui Ferrua è socio al 50%, “per costi non sostenuti o falsamente dichiarati” – e anche l’ente turistico regionale Visit Piemonte, attraverso i suoi dirigenti, è finito nel pasticcio – .
Con le indagini in corso, ci limitiamo all’aspetto deontologico nel rivelarvi quanto segue, ben sapendo però che dietro Spyrot c’è sempre la società Rosfert: la partita iva è la stessa e, da visura camerale, l’agenzia di comunicazione che promette articoloni ai suoi clienti è di fatto un altro volto di Rosfert.
Forse un marchio a sé. Sta di fatto che c’è una correlazione tra gli imprenditori che compaiono sui social network di Spyrot e gli articoli de Il Gusto, rigorosamente non segnalati come pubblicitari. Emblematico il caso di Roberto Pintadu del ristorante Bifrò di Torino, genio assoluto della carne frolla stando a Repubblica e La Stampa che ha addirittura vinto un Awards del Gusto – i premi assegnati da Il Gusto lo scorso aprile – nella categoria “griglia”. Vincitore ex aequo insieme Gatto Verde di Modena, sia mai che si scivoli nell’ineleganza.
Possiamo desumere che tra i servizi di Spyrot ci sia la garanzia di una pubblicazione su Il Gusto, nonché su Repubblica e La Stampa? No, perché semplicemente non ci è dato conoscere l’elenco dei clienti dell’agenzia di comunicazione torinese. Possiamo darvi per certo, però, che Spyrot lavora (lavorava?) sia nella promozione privata che pubblica. E che c’è un progetto di promozione territoriale piemontese, Il Gusto delle Alpi, che va tutt’ora “in onda” su Repubblica TV ed è stato commissionato alla Spyrot.
Il Gusto delle Alpi: un grande progetto per due Luca Ferrua
Il colophon ricorda un po’ i titoli di coda di un film di Maccio Capatonda. O l’hashtag #daunideadistefanoaccorsi, tanto popolare dopo il successo di 1992. Solo che Stefano Accorsi, in questo caso, lo interpreta Luca Ferrua. Il progetto che ci capita tra le mani sembra molto bello: “Piemonte, il Gusto della Alpi”, è un pdf che racconta”prodotti, storie e persone” del territorio, nell’ottica di promuovere la sua “eccellente gastronomia e tradizione vinicola”. Un compendio di mete, racconti, materie prime da utilizzare a scopo turistico.
Il committente di questo libricino è Visit Piemonte (i cui vertici, lo ripetiamo, sono indagati per le stesse vicende in cui è coinvolto il giornalista Luca Ferrua) e il libricino, neanche a dirlo, è scritto e diretto da (e da un’idea di, probabilmente) Luca Ferrua stesso. Si poteva anche intuire, in effetti, visto che al libricino si è dato, a mo’ di omaggio forse, lo stesso titolo della testata diretta da Luca Ferrua.
Di più. Il Gusto delle Alpi è a tutti gli effetti un progetto de Il Gusto (e di Regione Piemonte, che insieme a Union Camere lo patrocina, come si può vedere nel PDF stesso), ma il coordinamento e il design sono affidati a Spyrot Communication.
È Luca Ferrua lo “stories Hunter”, il cacciatore di storie indicato nel colophon. Ed è pure lui – attraverso la Spyrot Communication, marchio dietro cui si cela la Rosfelt srl, a essere Project Coordinator & Graphic Design. E ancora, è la testata da lui diretta – non sappiamo a quale titolo – a pubblicare i video che raccontano questo progetto.
Il Gusto delle Alpi, al presente, viene pubblicato in pillole. La più recente è di ieri, 14 maggio.