Nel 2003, a 25 anni, René Redzepi apre in un ex magazzino portuale di Copenaghen il ristorante Noma insieme al collega Claus Meyer. Il 31 dicembre 2016 Redzepi chiuderà il Noma per ricominciare da una fattoria urbana con tanto di serra sul tetto. Decisione coraggiosa trattandosi del ristorante che per 4 anni di fila è stato il migliore del mondo secondo la classifica dei 50 Best Restaurants.
L’appuntamento è nel 2017: il posto c’è già e si trova a meno di dieci minuti in bicicletta dalla sede attuale, nella zona di Christiania.
Nel frattempo, per 10 settimane, dal 2 gennaio al 26 aprile 2016, lo chef danese ha trasferito il suo ristorante da Copenhagen nella baia di Bangaroo, a Sydney, in Australia. Ilcontinente geograficamente all’opposto.
Un successo previsto ma superiore alle aspettative: le 5.600 prenotazioni disponibili, ognuna delle quali costava 485 dollari australiani (all’incirca 313 € al netto delle bevande), sono state così rapide che il circuito rsponsabile delle prenotazioni ha elaborato oltre un milione di dollari in 90 secondi.
Roba che neanche una riunione dei Led Zeppelin.
Redzepi ha deciso di trasferire il Noma per una serie di motivi: innanzitutto per formare nella sua brigata il necessario spirito di squadra in una parte del mondo tutt’altro che irrilevante.
Poi perché capissero cosa significa aprire un nuovo ristorante (la pratica tornerà utile nel 2017, a Christiania).
Soprattutto perché ricavassero la giusta ispirazione da una serie di ingredienti autoctoni, spesso incredibili più che stravaganti. Formiche, l’uovo di emù, le aragoste blu, le bacche del bush, le pigne di un pino chiamato bunya, le tantissime erbe che crescono nella vegetazione australiana.
Questo è il menu degustazione da 12 portate assemblato per la versione temporanea del Noma a Sidney, beati i previdenti gourmet che lo hanno prenotato per tempo. Peccato non essere tra loro.
#1: Monete di macadamia (frutto di una pianta tropicale che porta lo stesso nome) adagiate su brodo freddo di granchio.
#2: Bacche selvatiche spolverate di cioccolato bianco ridotto in polvere.
#3: Gnocchi verdi impastati con semi di acacia e avvolti in foglie di atreplice, una verdura da taglio con foglie di colore scarlatto.
#4: Piatto di frutti di mare australiani composto da vongole pipi e strawberry clams (vongole a guscio largo).
#5: Neve di granchi costieri australiani con succo fermentato di canguro.
#6: Torta salata di capesante essiccate di King Island in Tasmania, con decorazione di fiori di lantana, appartenente alla famiglia delle Verbenaceae.
#7: Frittura di molluschi del Victoria con pomodori locali.
#8: Ostriche australiane con ragù a base d’anatra, avvolte in una sfoglia di latticello e fronde di palma.
#9: Schnitzel di abalone, un mollusco tipico della zona di Ulladulla nel New South Wales.
# 10: Mango, ananas e anguria tagliati a cubetti e marinati in succo di prugne.
#11: Lamington, classico dessert locale al cocco e cioccolato, arricchito dal rum.
#12: Golden Gay Time: versione australiana del Magnum fatta con latte di arachidi ricoperto di caramello agli agrumi, su stecco.
[Crediti | Link: WSJournal, Yahoo News, Munchies]