Siamo stati da Santo Taco, a Milano, in via Sabatelli, street food messicano interamente incentrato sui tacos. Ecco com’è il locale, come si mangia e, soprattutto, perché merita una sosta.
Che per aprire uno street food di successo sia necessaria una laurea oramai è un dato di fatto: se volete tentare quella via, e concorrere quindi con i grandi nomi della ristorazione, che sempre più spesso si fanno imprenditori del cibo da strada per puntare ai grandi numeri, dovrete armarvi di titoli, esperienza nella comunicazione, idee ben chiare. E manualità in cucina, ovviamente.
Il caso è quello di Elena Merazzi, Marco Limongiello, Marco Caruso, Luis Gutierrez e Adriana Hernandez: che dallo scorso autunno fanno parlare di sé da piazza Gramsci – più nello specifico dal numero 1 di via Sabatelli – nuovo hub gastronomico sul confine con la Chinatown milanese.
Lì, in un piccolo locale dagli alti sgabelli, i cinque soci perseguono l’obiettivo comune di offrire la cucina messicana più autentica possibile attraverso il taco e le sue declinazioni, ovvero di farci dimenticare il tex mex attraverso quelli che sono (probabilmente) i prodotti più inflazionati del tex mex: tacos, tostadas, quesadillas.
In cucina Luis Gutierrez e Carolina Ochoa, rispettivamente ex executive chef di Fishbar de Milan ed ex chef dell’Ambasciata messicana a Roma. Le salse sono autoprodotte, il prodotto fresco è italiano e tutto ciò che può essere conservato, compresi i noplaes, vengono dal Messico, ma soprattuto il mais, biologico, viene dall’Umbria. Lo produce la famiglia Becker, emigrata dal Messico e oggi proprietaria di un laboratorio che realizza le basi per i piatti di Santo Taco.
Utilizzano il metodo nixtamal: si essicano i chicchi di mais e si cuociono in una soluzione alcalina in calce, ottenendo un alimento più nutriente e maggiormente digeribile.
Poi c’è la birria, la minestra di carne che impera sul bancone di Luiz e Adriana, spesso protagonista delle tortillas, in alternanza al pesce, più presente nel menu estivo.
Se il Taco al pastor è il “più tradizionale di tutti” – sempre presente nel menu, a 4 euro – , con carne di maiale (cotto su spiedo e marinato con achiote e succo di agrumi) ananas, cipolla cruda, coriandolo e salsa piccante, può capitare di trovare un taco con gambero impanato in cocco e arachidi, salsa pico de gallo – con pomodori, cipolla e peperoncini verdi dolci – avocado, mango, cipolla e maionese.
Stesso discorso per le tostadas, dove la tortilla di mais è fritta – prezzo variabile tra i 5 e i 6 euro – : si va dal classico ripieno di tinga di pollo, con cipolle stufate in salsa di pomodoro e peperoncino chipotle, crema di fagioli e peperoncino sotto aceto, all’ultrapicante tostada de cochinita bibil, con salsa di habanero e mango.
Non si spende granché, ma tenete presente che non uscirete da Santo Taco senza aver ordinato almeno tre cose, tra tacos, tostadas e quesadillas, a meno che non siate di quelli che mentre attendono – e qui talvolta c’è da aspettare – prendono nachos e guacamole (a 4 euro, in questo caso).
Tutto costa tra i 4 e i 5 euro (si arriva a 6 quando la materia prima è più cara, come il gambero), ma a pranzo e il martedì a cena c’è la formula risparmio, e si prendono tre tacos a 10 euro, per il piacere di studenti e impiegati d’ufficio.
Un punto in più per la birra: non ricordo di aver trovato l’artigianale in uno street food messicano e da Santo Taco ci sono ben tre birrifici italiani a disposizione, più un messicano, craft pure lui, Dia De Los Muertos.
Informazioni
Santo Taco
Indirizzo: Via Luigi Sabatelli 1 (angolo Piazza Antonio Gramsci), Milano
Numero di telefono: 02 8496 5785
Orari di apertura: tutti i giorni a pranzo e a cena; orario continuato il venerdì, il sabato e la domenica
Sito Web: https://www.facebook.com/SantoTacoMilano/
Tipo di cucina: steet food messicano
Ambiente: informale, molto caratteristico
Servizio: informale