Degrado, ritardi e sprechi di una città abbandonata a se stessa. Se questa descrizione si adatta dolorosamente a Roma, il comparto ristorazione (che significa giro di denaro e posti di lavoro, stipendi alti e molto alti, indotto, dai taxi agli arredatori, dai manager ai grafici) continua a crescere.
Un piccolo boom gastronomico in controtendenza, tanto che dopo l’episodio di gennaio possiamo tornare a spigolare sulle tante novità primaverili.
Primavera che si era aperta con la sorpresa legata a Marco Martini, che chiusa l’avventura con Stazione di Posta (dov’è arrivato l’ex Settembrini Gigi Nastri) può ora dedicarsi al progetto The Corner, sull’Aventino, boutique/hotel con terrazza dalla vista incantevole mai veramente decollata, e che ora si affida alle mani del giovane chef stellato di Colleferro.
Proprio dall’Aventino di The Corner scende invece l’ex Fabio Baldassare: lo chef che ha guidato a lungo Unico a Milano ritorna nella capitale e lo fa ai fornelli della Bottega dei Sapori del punto Carrefour, sempre più gourmet, di Via del Governo Vecchio.
Andando per aperitivi
Spostandoci sugli aperitivi la situazione già vivace di Roma permette molto.
Monti è il quartiere delle nuove aperture, si va da Tacos&Beer, locale che si accoda allo stile messicano, tendenza internazionale, all’invitante DowJones che si avvale di una proposta food di tutto rispetto: ci ha pensato Luciano Monosilio, stella del Pipero al Rex e della carbonara, che abbina i piatti in ordine di quotazione ai cocktail proposti, rifacendosi al famoso indice.
Distretto Roscioli
La famiglia Roscioli, che con l’apertura del Caffè Pasticceria al posto del Bar Bernasconi, tra via dei Giubbonari e largo Benedetto Cairoli, ha confermato il grande fascino che esercita sul popolo romano (grazie a qualcosa come un’ottantina d’anni di panificazione nel forno a Campo de’ Fiori e una salumeria-bistrot sempre molto frequentata), non si ferma.
Apre in Piazza di Montevecchio, poco distante da Piazza Navona, in quelli che erano i locali del NO.AU (avventura poco fortunata che vedeva insieme Teo Musso di Baladin e Leonardo Di Vincenzo di Birra del Borgo, oggi nemici-amici), Bolla su Bolla, una “champagneria conviviale”, o se preferite uno shop temporaneo (chiuderà il 1° settembre) dove degustare alla mescita champagne e birre artigianali, accompagnati da crudi di pesce, pane, pizza e specialità gastronomiche.
Sbanco, invece, l’abbiamo già testato: dopo le pizze di Sforno e Tonda, i trapizzini di 00100 Stefano Callegari l’ha fatto di nuovo.
Fuori porta
Nemmeno nei dintorni della Capitale mancano le sorprese. Lele Usai chiude il Tino, stellato Michelin sul litorale ostiense e si trasferisce a Fiumicino con cambio nome annesso: sarà Quarantunododici, e alloggerà nei locali dell’ex prestigioso Nautilius.
Un progetto ambizioso dal nome misterioso che sarà bistrot, bar e centro benessere.
Soffermiamoci adesso su Boma della Marcigliana.
Country House a una ventina di minuti dal centro di Roma, sarà la prima oasi di benessere appena fuori dal raccordo anulare, è la nuova avventura di Stefano Mucci (già proprietario della pizzeria Emporio): 18 stanze con ristorante gourmet e scenica veranda che si avvale di un consulente prestigioso come Riccardo di Giacinto (ex di All’Oro, in attesa di riapertura), che proporrà un menu di territorio.
[Crrediti | Link: La Cucina Italiana, immagini: Roma in cucina, Vincenzo Pagano]