Se lo scorso anno, o per meglio dire anno domini Expo, Milano ha visto un baby boom gastronomico con l’apertura di nuovi locali, bistrot, temporary restaurant e ristoranti veri e propri davvero notevole, dopo aver passato in rassegna quelle di Torino, il 2016 sembra promettere per Roma la stessa esplosione di aria nuova.
La nuove aperture gourmet capitoline sono da trattare con lo stesso piglio di meraviglia fanciullesca, visto il considerevole numero di novità che, a breve, travolgerà la piazza romana anche più di Spalletti, allenatore vecchio e nuovo.
Per prepararci al meglio alle nuove entrate, capire chi-cosa-dove-quando pregustare questa new wave della capitale, ecco le aperture previste per il prossimo futuro.
Diciamo quelle che ci (vi) potrebbero intrigare di più, mangioni che non siamo altro.
Cucina Gourmet
Dovrebbe essere imminente l’apertura sulla collina del Pincio di Colbert, progetto ambizioso che vedrà Arcangelo Dandini (sì, quello della carbonara che ben conoscerete de L’Arcangelo a Prati) spadellare nella splendida cornice (ci vuole un po’ di terminologia pomposa, orsù) di Villa Medici.
In quello che è il punto più alto di Roma, sede dell’Accademia di Francia, si strizza l’occhio a Jean Baptiste Colbert (che fu ministro di Re Sole), ma la Francia non dovrebbe farla da padrona in cucina, secondo indiscrezioni, e anzi dovremmo aspettarci la tradizione romana nel piatto.
Chiccherie in arrivo anche a Largo Goldoni. A Palazzo Fendi (e dove se no?), con uno skyline sui tetti romani da fare invidia, è in arrivo Zuma.
Per chi non ci si fosse mai imbattuto (magari in qualche gita a New York, Hong Kong e Dubai), ora potrà sbatterci il naso in casa, assaggiando una cucina giapponese non proprio tradizionale, ma di ricerca. Lussuoso e minimale, si potrà scegliere tra tre proposte: il lounge bar, il bancone con il sushi, la cucina vera e propria.
Lo chef stellato Daniele Usai, meritatissima stella Michelin per il Tino di Ostia, sta lavorando al Nautilus, progetto che vedrà la luce nella prossima primavera: in linea con il recupero degli spazi, Usai trasforma un cantiere navale tra Fiumicino ed Ostia in uno spazio esclusivo con buona cucina e musica jazz.
Da segnare in agenda.
E poi c’è l’avvocato di MasterChef, Tiziana Stefanelli, che dirige una brigata di sous chef stellati da febbraio nel nuovo Nest.
Può la tv trasformare in chef gourmet? Evidentemente sì, insieme ad un team di soci che hanno scelto largo della Fontanella Borghese per aprire un locale che ha ambizione da vendere.
Pare che le ricette e i piatti saranno di ispirazione romana, ma rivisitati secondo stagione ed estro dell’avvocata, in porzioni non troppo gourmet, ma piuttosto goderecce. (Non so voi, ma qui moriamo dalla voglia di provarlo, sarà la nostra anima pop!)
E poi, per non farsi mancare niente, la scuola di cucina, l’esposizione d’arte e pure l’enoteca. Alla faccia!
Bistrot
Alle Officine Farneto è in arrivo Hygge, firmato da chi di bistronomia se ne intende per davvero. Di ritorno da Parigi, Gigi Nastri (che nella ville lumière era in cucina alla Gazzetta di Parigi e a Roma aveva lanciato il primo Settembrini) porta la sua cucina gourmet con ingredienti freschi, materie prime ricercate e un modello di menu a combinazione che dovrebbe anche farvi risparmiare.
E poi ci sarà anche il nuovo Romeo: Cristina Bowerman, stella Michelin di Glass Hostaria, insieme a soci vecchi e nuovi (ha destato curiosità il nome del giornalista Antonio Scuteri, che per evitare conflitti di interesse ha interrotto la rubrica di recensioni su Repubblica e la collaborazione con la Guida Ristoranti dell’Espresso) si espande con un format che unisce forno, fornello e gastronomia.
Si mangia, si acquista, si assaggiano prodotti di panificazione freschi freschi, appena sfornati. Mentre si apre anche un nuovo “sportello” al Mercato di Testaccio, dove Cristina Bowerman è già di casa con la bancarella gourmet di Cups.
Cucina naturale
Officine Naturali gioca la carta del biologico, rigorosamente stagionale, in Via Barberini. Cibi sani, belli e buoni, anche da portarsi via e mangiare a casa.
Jimmy Juice a breve vi regalerà una dose massiccia di frutta e verdura, per pranzi e cene light con centrifughe e estratti
Pizza e street food
Il deus ex machina del già mitico Trapizzino (Stefano Callegari) apre Sbanco a febbraio, un posto dove la pizza fatta come si deve si fonderà con le bionde del Birrificio del Ducato, all’interno di un loft di 500 metri quadrati in puro stile industriale.
Pizze classiche, si dice, ma con qualche guizzo artistico e ingredienti di qualità.
Prossima apertura anche per il box gourmet al mercato di Testaccio di Marco Morello.
Ma pure Retrobottega in via della Stelletta per una cucina d’autore easy e da tenere d’occhio.
Per chi invece non rinuncia alle tapas, la chef Alba Esteve Ruiz di Marzapane sbarca al Teatro dell’Opera in questi giorni con gli “stuzzichini” in puro stile spagnolo, che all’ora dell’aperitivo non guastano mai.
Ha aperto da pochissimo Don a Trastevere, che dichiara di fare la vera pizza fritta napoletana, e la fa come se piovesse. Dentro a Don c’è anche un angolino dove fare la spesa DOP.
Trattorie
Al Ghetto riapre un locale che profuma d’antico: quella che era una drogheria d’altri tempi, ora si trasforma in Su Ghetto, una trattoria che proporrà la versione contemporanea delle antiche tradizioni culinarie giudaico romanesche, con possibilità di acquistare anche prodotti kosher mantenendo viva l’anima della drogheria.
E, per gli amanti dei pranzi veloci, ci sarà anche un angolo dedicato ad hamburger e pastrami in versione Ghetto style.
Per bere…
C’è anche lo zampino di Paolo Parisi nella nuova Brasserie 28 Caulier che apre domani in Via Flaminia.
Ampia scelta di boccali di produzione propria (comprese le birre gluten free), ma poi anche qualche etichetta più snob di birrifici artigianali belga, italiane e statunitensi.
La cucina, poi, può vantare il forno dell’uomo dalle uova d’oro, Parisi, appunto, che arderà a pranzo e cena solo con carbonelle di mangrovia cubana biologica. Che chiccheria.
Bar e pasticcerie
Poi arriva il Roscioli Caffè e Pasticceria. Vi abbiamo già parlato di questa apertura illustre. Illustre perché a Roma i Roscioli li conoscono tutti (grazie a qualcosa come un’ottantina d’anni di panificazione nel forno a Campo de’ Fiori), perché hanno collaborato con Cristina Bowerman (una stella Michelin per Glass Hostaria) con Romeo Chef & Baker, perché ci sanno fare insomma.
Ora (dove una volta era il Bar Bernasconi, tra via dei Giubbonari e largo Benedetto Cairoli) è tempo di darsi alla pasticceria, e anche al caffè di Gianni Frasi, della Torrefazione artigianale Giamaica di Verona, che ha sviluppato un seguito di culto tra gli appassionati nostrani del caffè.
Da una costola di Plancha, ristorante a Piazza Fiume, sorgerà a breve una nuova caffetteria: merenda, colazione e spuntini con un solo filo conduttore: il caffè (di qualità) come lo si prepara nel Nord Europa. Anche col sifone, in puro stile piccolo chimico.
[Crediti | Link: Dissapore]