Quali sono i ristoranti stellati di Torino e provincia, nel 2021? La guida Michelin, nonostante le difficoltà di questo 2020, è riuscita a regalare alla città sabauda una nuova stella, quella nel ristorante più alto della città, al Piano 35 del grattacielo di Intesa San Paolo.
Considerante che in Piemonte, in totale, si contano quarantasei ristoranti stellati (ed è la seconda regione più stellata d’Italia, dopo la Lombardia): un tre stelle***, quattro due stelle** e quarantuno mono-stellati *.
A Torino e provincia se ne trovano tredici, tutti con una sola stella. Otto si trovano in città, mentre quattro sono fuori, sparsi tra Caluso, Pinerolo, San Maurizio Canavese e Venaria Reale. La provincia di Torino, quest’anno, perde anche una stella importante: quella di Davide Scabin al Combal.Zero di Rivoli, che non ha riaperto l’attività dopo il lockdown. Ecco quali sono, in un elenco completo di prezzi (relativi ai menu degustazione), indirizzi, caratteristiche di ciascun ristorante e informazioni utili a chiunque di voi voglia decidere se andarci:
Cannavacciuolo Bistrot
via Umberto Cosmo 6, Torino
Ha appena cambiato chef il bistrot torinese che fa parte dell’impero gastronomico guidato da Antonino Cannavacciuolo. Al posto di Nicola Somma è arrivato lo chef Emin Haziri: nulla di traumatico, semplicemente Somma andrà a guidare il Laqua Countryside, nuovo progetto di Antonino Cannavacciuolo a Ticciano, nel suo paese natale. La carta del bistort, immaginiamo, manterrà l’impronta riconoscibile (peraltro riprodotta anche sui piatti) di chef Cannavacciuolo, che ama coniugare sapori del Nord e ingredienti del Sud. La proposta è sufficientemente pop da piacere a tutti e abbastanza elegante da convincere i Torinesi, soprattutto quelli che abitano il quartiere della pre collina dove si trova il bistrot. Il nuovo chef è già entrato con un cambiamento importante, e cioè l’accostamento di un menu vegetariano ai due storici menu degustazione del bistrot torinese, “I Classici” e “Questione di Attimi”.
Prezzi: Menu degustazione a 100 e 110 euro
Info: 011 839 9893 | www.cannavacciuolobistrot.it | chiuso domenica e lunedì a pranzo
Casa Vicina – Green Pea
Via Nizza 230, Torino
La notizia, per la Torino gastronomica, è stata bellissima: Casa Vicina ha trovato finalmente una nuova casa (e scusate il bisticcio di parole). Perché se c’era una pecca in quello che è il tempio torinese della cucina piemontese stellata, era probabilmente la location, rintanata nella cantina di Eataly Lingotto. Invece ora la famiglia Vicina, che si dedica da cinque generazioni alla ristorazione, ha a disposizione un nuovo spazio, più luminoso e moderno, da Green Pea. La cucina è rimasta sempre la stessa, con tutti i classici della tradizione piemontese, dalla carne cruda al tonno di coniglio grigio di Carmagnola, dall’insalata russa agli agnolotti pizzicati a mano al sugo d’arrosto. Un compendio di tradizione unico in città.
Prezzi: Menu degustazione a 100 e 140 euro
Info: +39 340 4212590 e +39 011 6640140 | www.casavicina.com
Condividere
via Bologna 20, Torino
Quanto ci piace, quanto ci diverte Condividere a Torino. Un posto che – siamo certi – ha ancora molto da dire, e che è già entrato nel cuore dei Torinesi, soprattutto del pubblico più giovane. Indubbiamente, per tutti coloro che fanno ristorazione gourmet, è la proposta gastronomica da battere: fresca, giovane, di design e con una cucina divertente, creativa, gustosa. Merito del dream team messo su per questo importante progetto gastronomico: Lavazza, in primis, che ha pensato di inserire un ristorante di livello all’interno della sua Nuvola, il nuovissimo headquarter dell’azienda. E poi Dante Ferretti, scenografo Premio Oscar che ha curato gli interni del locale. Senza, ovviamente, dimenticare la cucina, dietro cui c’è il genio di Ferran Adrià, magistralmente tradotto in piatti dalle mani dell’ottimo Federico Zanasi.
Quel che ne esce è una proposta dall’animo spagnolo (tutti i piatti sono pensati “para compartir”, da “condividere”, appunto), ma dal gusto profondamente italiano (come il gelato al parmigiano “Bob Noto”, omaggio al celebre gastronomo e fotografo), torinese (come il tramezzino Mulassano con granchio, capricciosa e maionese piccante), emiliana (come la tigella). Tutto pazzescamente divertente e goloso. Se volete saperne di più, qui trovate la nostra più recente recensione. In questo periodo di chiusure forzate, poi, Condividere si è inventato un delivery easy-gourmet, con lo stesso spirito che anima la cucina del ristorante: Las Tapas Ricas.
Prezzi: Menu degustazione “Curioso” 60 euro, “Festival” 75 euro, “Gran Festival” 95 euro.
Info: 011 0897651 | www.condividere.com | chiuso domenica sera e lunedì
Dolce Stil Novo alla Reggia
Piazza della Repubblica 4, Venaria Reale
Si trova a un passo da Torino “l’unico ristorante all’interno di una reggia”: la reggia è quella di Venaria Reale, bellissima residenza sabauda restaurata totalmente nel 2007. Il ristorante è il Dolce Stil Novo, che si trova all’ultimo piano, sopra la Galleria di Diana, con una vista mozzafiato sui Giardini e sull’intero complesso. Qui Alfredo Russo propone una cucina tradizionale, classica, in una location indubbiamente suggestiva.
Prezzi: Menu Lunch Basic “carta bianca” in tre portate (solo a pranzo, giorni feriali) 38 euro; Menu Gourmet “carta bianca” in sette portate 70 euro; Menu Grand Gourmet “carta bianca” in nove portate 90 euro.
Info: 011 4992343 | www.dolcestilnovo.com | chiuso domenica a cena, lunedì, martedì a pranzo
Del Cambio
piazza Carignano 2, Torino
Matteo Baronetto, chef del Ristorante Del Cambio, non ne può più di sentire gente che gli dice, anno dopo anno, che prenderà la seconda stella. Quindi basta dirglielo, e godiamoci il lavoro che fa in questo luogo unico, che è un patrimonio non solo di Torino, ma dell’Italia intera. Un ristorante come pochi altri, aperto nel 1757, e da allora meta aristocratica degli amanti della cucina gourmet, Cavour in testa. Da allora, però, di acqua sotto i ponti ne è passata: agli stucchi barocchi si sono aggiunte le installazioni contemporanee della Sala Pistoletto, la proposta è stata rinnovata (arricchendosi con il Bar Cavour al primo piano e con la Farmacia del Cambio, bistrot-pasticceria lì accanto) e, dopo un passato fatto di alterne fortune che tanto han fatto patire i Torinesi, è finalmente arrivato a prendere le redini di tutto Matteo Baronetto, a cui la città è molto grata: gli si riconosce (giustamente) il merito di aver riportato agli antichi fasti “Il Cambio”.
Non c’è un posto con un uguale atmosfera a Torino, e probabilmente non c’è neanche un posto con una simile proposta: la mano di Baronetto, riconoscibilissima, firma piatti audaci, che si alternano felicemente a proposte della tradizione (che proprio non riesce a togliere dalla carta, perché chi viene qui vuole respirare l’aria dell’antico Piemonte).
Prezzi: menu degustazione a 105, 140 e 210 euro.
Info: 011 1921 1250 | www.delcambio.it
La Credenza
via Cavour 22, San Maurizio Canavese
Un indirizzo ormai storico, che è nel nel cuore dei Torinesi, prima ancora che sulle pagine della Guida Rossa. La Credenza ha saputo reinventarsi nel tempo, rimanendo fortemente legato alle tradizioni ma dimostrando di essere al passo con la modernità, sia nella cucina che nella spinta imprenditoriale. Una ricetta che è frutto della solidità e l’esperienza di Giovanni Grasso da un lato, mescolate all’entusiasmo e alla creatività di Igor Macchia. Un indirizzo sicuro, con piatti mai troppo complicati da comprendere, dove il gusto prevale su ogni cosa e la tecnica non diventa una chiave di lettura ingombrante. In definitiva, un posto da cui uscire pienamente soddisfatti.
Prezzi: menu degustazione a 90 euro e 110 euro.
Info: 011 927 8014 | ristorantelacredenza.it | chiuso martedì e mercoledì
Magorabin
corso San Maurizio 61, Torino
Cresciuto nel tempo sia nella proposta di cucina che nella creatività imprenditoriale, lo chef Marcello Trentini, in arte Magorabin (a Torino indica l’uomo nero che spaventa i bambini), è uno che non sta mai fermo. L’anno scorso ha rinnovato il suo locale (una stella Michelin dal 2015), e ha avviato il nuovo progetto dell’esclusivo cocktail bar Casa Mago, con a capo la bravissima barlady Carlotta “Charlie” Linzalata.
Prezzi: menu degustazione 80 (due corse a scelta dalla carta), 100 e 120 euro.
Info: 011 812 6808 | www.magorabin.com | chiuso la domenica
Piano 35
Corso Inghilterra 3, Torino
Dopo alterne fortune e qualche cambio alla guida, il ristorante al 35esimo piano del Grattacielo San Paolo ha finalmente trovato la sua strada, condotto dalla mano di Marco Sacco, executive chef, e di Christian Balzo, resident chef. Una proposta creativa con un occhio ai sapori del territorio, quelli che il Torinese ricerca sempre e dovunque, con piatti come il Raviolo Torino con ripieno ai tre arrosti e succo di vitello, l’Uovo64 con carpaccio di gamberi rossi e bagna cauda alla banana e l’Anatra servita in due cotture e guarnita con aceto di datteri fermentati. Il bar propone anche una drink list in abbinamento ai piatti del menu.
Prezzi: Menu degustazione a 90 e 120 euro
Info: 0114387800 | www.grattacielointesasanpaolo.com/ristorante/
Ristorante Carignano
via Carlo Alberto 35
Dopo essere entrato nell’edizione 2019 della Guida Rossa, oggi il Ristorante Carignano affronta il tema della maturità, dopo la prima ventata di novità. A traghettare verso l’età adulta la cucina del ristorante è ancora Fabrizio Tesse (già stella Michelin alla Locanda di Orta). Il Carignano è uno di quei posti che tanto piace ai Torinesi, che in fondo sono orgogliosi del loro essere sabaudi da sempre.
Il ristorante si trova infatti all’interno del Grand Hotel Sitea, storico albergo cittadino, un tempo molto amato dai calciatori (qui la Juventus dormiva durante i ritiri), dall’aspetto un po’ fané che diventa in fondo il suo punto di forza. Qui si tenta la contaminazione con l’Oriente, con il mare, ma in fondo il pubblico, in un ristorante come questo, cerca ancora la tradizione, che trova nei ravioli del plin con melanzana bruciata e salsiccia di Bra o nella costata di Fassona piemontese invecchiata.
A due passi da qui, la stessa proprietà ha anche aperto un bistrot, Carlo e Camillo (quel che sembra un omaggio a Cracco è in realtà solo la somma dei nomi delle vie al cui angolo il locale si trova).
Prezzi: menu degustazione a 95 euro e 110 euro.
Info: 011 517 0171 | www.ristorantecarignano.it | chiuso domenica
Ristorante Gardenia
corso Torino 9, Caluso
Stella verde 2021 per l’impegno della sostenibilità, il Gardenia di Caluso si dimostra ancora una volta un ristorante che vale la gita fuori porta. Tutto merito di Mariangela Susigan, la quota rosa della migliore cucina torinese. La sua proposta ha l’aspetto e gli ingredienti di una cucina gentile, ma le mani e il vigore di sapori decisi e sicuri. Tanto chilometro zero, tanta campagna, tanto orto, tantissima tradizione. Il tutto in una bella casa dell’Ottocento con giardino nel borgo medievale di Caluso, nel Canavese.
Prezzi: menu degustazione a 68 e 100 euro.
Info: 011 983 2249 | www.gardeniacaluso.com | chiuso martedì e mercoledì a pranzo
Trattoria Zappatori
corso Torino 34, Pinerolo
Anche se siamo tutti in attesa del nuovo grande progetto dello chef Christian Milone, rallentato per ovvi motivi, la Trattoria Zappatori resta una tappa gastronomica imperdibile appena fuori Torino. Lo chef – ex ciclista, cosa che ormai è stufo di rammentare – è “nato cuoco”, cresciuto in questa cucina di famiglia, attaccato alla tradizione (che trova spazio in uno dei menu più piemontesi di sempre, assolutamente da provare, con i plin in infusione di bollito che, da soli, valgono il viaggio) ma con un occhio sempre più avanti, nel tentativo di costruire sapori nuovi, di armonizzare le acidità, di portare la sua cucina a un nuovo livello.
Prezzi: Menu degustazione a 65 euro, colazione di lavoro (a pranzo nei giorni feriali) 25 euro.
Info: 0121374158 | www.trattoriazappatori.it | chiuso domenica sera e lunedì
Spazio 7
via Modane 20, Torino
Da quando si è capito che l’alta cucina, in fondo, è una forma d’arte, le due dimensioni sembrano andare sempre più a braccetto. Ne sono prova i ristoranti stellati dei musei, che a Torino sono rappresentati da Spazio 7, regno di Alessandro Mecca, all’interno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Circondati dalle opere contemporanee, si mangia una proposta divertente (si pensi agli immancabili pomodorini di amuse bouche che pomodorini non sono), capace di spingersi sempre un po’ più in là, creativa, che prende ispirazione dall’arte che invade le stanze del museo e le pareti del ristorante. La domenica viene servito anche un divertentissimo e goloso brunch, a 25 meritati euro.
Prezzi: Menu degustazione a 70 e 100 euro.
Info: 011 3797626 | www.ristorantespazio7.it | chiuso il lunedì
Vintage 1997
piazza Solferino 16/H
Forse è il più sabaudo dei ristoranti torinesi, oltre a essere quello che ha la stella Michelin da più tempo in città. Anche per questo il Vintage è vintage: un’attitudine nell’aspetto, rimasto quello di velluti rossi e lunghe tovaglie bianche, che rispettano l’eleganza di un tempo: in cucina significa dare spazio alle cose buone di un tempo, sia nella tradizione (come con gli agnolotti del plin al cubo, in tre cotture diverse), sia nella contemporaneità, con gli spaghetti con le ostriche o con la torinese, la costoletta di vitello con panatura di nocciole e grissini.
Prezzi: Merenda sinoira su prenotazione a 20 euro, colazione di lavoro su prenotazione a 24-30 euro, menu degustazione a 60, 90 e 120 euro.
Info: 011 535948 | www.vintage1997.com | chiuso sabato a pranzo e domenica