“Se stai cercando un posto che renda un giorno qualunque il giorno più bello della tua vita, forse dovresti semplicemente ridimensionare le tue aspettative”. Avete mai sentito questa massima? No? Forse perché l’abbiamo appena inventata noi, ma non veniteci a dire che non potrebbe essere il consiglio dato da un vecchio saggio, esperto in ristoranti da matrimonio.
Ora, a questo punto della lettura, il pubblico si dividerà esattamente in due parti. Da un lato coloro che sono già passati dall’organizzazione di uno (o più) matrimoni, e alla sola locuzione “ristoranti da matrimonio” vengono presi da un attacco di orticaria fulminante. Dall’altro coloro che ancora ci devono passare, e sono magari nel pieno del romanticismo cuoricini e bacetti conseguente alla proposta di matrimonio, e ancora – poveretti – non sanno cosa li aspetta. Ecco, è a loro che ci rivolgiamo. Perché è ora che qualcuno ve lo dica, ragazzi e ragazze mie: lì fuori è una giungla, con bestie feroci prontissime a sbranare voi e i vostri conti in banca, che si aprono a dismisura all’idea di organizzare il “giorno più bello della vita”.
Fuor di metafora, il mondo della ristorazione di matrimonio è ahinoi fatto talvolta di conti gonfiati, di servizi e menu scadenti (ma che sembravano nettamente migliori il giorno della prova), di pagamenti anticipati e di ricatti più o meno velati fatti agli sposi che smettono di avere il coltello dalla parte del manico – se mai lo hanno avuto – nel momento esatto in cui inviano le partecipazioni. Per quanti problemi ci possano essere con il ristorante scelto, ormai i giochi sono fatti, a distanza di diversi mesi dall’evento. Esiste una situazione vagamente paragonabile, per un privato? Probabilmente no. E sarebbe bellissimo se i ristoratori da matrimoni virtuosi – che pure ci sono, e sono certamente tanti – venissero premiati per il loro lavoro onesto e professionale. Purtroppo però ce ne sono molti altri che, come spesso accade, rovinano la categoria, abbagliando i futuri sposi con location scenografiche o promesse non mantenute.
E allora, da sposi navigati e frequentatori impenitenti di ristoranti di ogni livello, ci sentiamo di darvi qualche consiglio da tenere bene a mente per evitare una sonora delusione.
1. Il cibo è sempre al centro
Certo, il vestito. Chiaro, la location con piscina. Ma diciamoci la verità: di cosa pensate che parleranno le zie pettegole e gli amici invidiosi del vostro amore? Di come hanno mangiato. Ripetetelo con noi, perché a volte sembrate dimenticarvi che siamo in Italia, e che qui il cibo è il centro dell’universo, e noi siamo solo dei satelliti che ruotano intorno al risotto al mirtillo e salsiccia o al tortino di spinaci con fonduta di formaggio. Dunque, quando scegliete il ristorante che ospiterà il vostro matrimonio, fatelo guardando un po’ più a cosa avete nel piatto e un po’ meno a quanto è scenografico il posto, perché è anche la soddisfazione dello stomaco della zia che misurerà lo spessore della busta per gli sposi.
2. La semplicità vince
Conosco cuochi stellati che non si osano preparare un risotto per più di un tot di persone. Semplicemente, sanno che non può mantenere gli standard di cottura, o che comunque è un’operazione difficilissima. E invece qual è il piatto più servito ai matrimoni nel Nord Italia? Il risotto. Magari pure con condimenti complessissimi. Io la capisco eh, la voglia di fare scena, di giustificare i (tanti) soldi spesi con un menu d’avanguardia. Ma se poi il risultato è quello che è, non sarebbe meglio optare fin da subito per qualcosa di più semplice? L’avete mai mangiato voi un buon spaghetto al pomodoro fresco a un matrimonio? No, e nemmeno io. Dio solo sa quanto avrei voluto, e quanto l’avrei preferita a certi intrugli “gourmet ma non posso”.
3. L’aperitivo può essere l’ago della bilancia
Tradizione vuole che mentre gli sposi fanno le foto gli invitati si ingozzino con l’aperitivo. In modo poi di arrivare sazi a tavola e – dicono certe malelingue – far meno caso a qualità e quantità di ciò che hanno nel piatto. Ci sta, ma è per questo che l’aperitivo deve essere super, per fare la differenza. Puntate tutto lì, cari sposi, ché tanto poi ci sarà tempo per ballare e festeggiare e molto meno tempo per mangiare. Io lo ricordo ancora, ai tempi del mio matrimonio, un menu da 65 euro a invitato che come aperitivo proponeva wurstel e patatine. E chissà cosa sarebbe venuto dopo. Brr.
4. Patti chiari e amicizia lunga
La verità è che se ne sentono di tutti i colori. Prezzi che cambiano nel corso dei mesi, menu concordati che all’improvviso diventano Iva esclusa, paste fatte a mano che si trasformano strada facendo in ravioli della GDO. D’altronde, signori miei, c’è la crisi, il costo delle materie prime che aumenta, il personale che sta a casa per il Covid, e io non ci sto più dentro con i costi. Ma se non volete più sposarvi qui e avete cambiato idea, lo capiamo, non c’è problema, riorganizzate pure tutto da capo. La soluzione è una e una sola: non farsi prendere dall’entusiasmo e, a costo di risultare antipatici, pretendere che tutto sia messo da subito nero su bianco, dettaglio dopo dettaglio, e che tutto sia fatto regolarmente (sì, con le ricevute e tutto il resto). Volete mica rischiare sul giorno più bello della vostra vita?
5. Giocate sporco
Un pizzico di astuzia non guasta. Quando andrete per provare il ristorante sarà tutto perfetto e magari gratis, così come accade a noi giornalisti ai pranzi stampa. Eppure, esattamente come noi non possiamo essere obiettivamente critici quando un pranzo ci viene offerto, così voi dovreste cercare di farvi un’idea del ristorante andandoci in incognito, pagando regolarmente il conto e vedendo se a fronte di questo ne uscite soddisfatti.
6. Una prova non basta
Una prova del menu di matrimonio, probabilmente, non è sufficiente. Qualcosa può essere andato storto, qualcosa può esservi sfuggito, qualche portata potrebbe dover essere cambiata. Vale la pena spendere qualche euro in più, ma replicare: avete tutto il tempo per fare le cose per bene.
7. In vino veritas
Davvero pensate che possa convenirvi risparmiare su quello che servirete da bere al vostro matrimonio? Forse i vostri invitati non capiranno un granché di vini e abbinamenti, ma di certo voi non volete trovarvi ospiti oltremodo ubriachi con vini scadenti.
8. La giornata è lunga
Considerate tutti gli aspetti della giornata, e fatelo subito. E poi ritornate al punto 4 di questo elenco, quello sui patti chiari. Se fate un pranzo e volete che la festa prosegua tutto il giorno, è facile che vogliate prevedere una merenda, o un aperitivo serale. E questo, spesso e volentieri, vi costerà più o meno la metà di quanto vi è costato il pranzo di cinque portate. Il motivo è anche che nel momento in cui vi siete accorti che vi serve, ormai è troppo tardi per dire di no, qualsiasi sia il prezzo proposto.
9. Maledetti bambini
Potremmo scrivere un articolo intero sul menu bimbi, e in realtà l’abbiamo pure già fatto, in passato. La verità è che il menu bimbi non varrà quasi mai il prezzo che lo state pagando. Ma questo avviene a un matrimonio come in un qualsiasi ristorante, in realtà. Qual è la soluzione? Lo spaghetto pomodoro e basilico del punto 2.
10. Pagamenti anticipati
Ho appena letto nel blog di una wedding coordinator che è normale che il pranzo di matrimonio venga pagato in anticipo, perché vuoi mica che gli sposi se ne vadano in giro gonfi di contanti o con il cellulare pronto per fare un bonifico online, quindi è “cortesia” saldare prima del grande giorno. Non che voglia insegnare il lavoro a una wedding coordinator (tanto più che non so manco che lavoro sia esattamente), ma mi permetto di dissentire. Ci sono mille modi per saldare il conto il giorno stesso (un bonifico online non mi sembra così complicato da fare, pure in abito da sposa. Ci sono le carte di credito, gli assegni, e pure le buste di contanti che i parenti si ostinano a lasciarti perché il bonifico, sai, è così poco elegante). Ovviamente, dopo il riconoscimento al ristorante di un cospicuo anticipo concordato, ché è corretto che anche il ristorante venga tutelato da eventuali rischi. Ma non si capisce per quale ragione l’intero pagamento del pranzo o della cena di matrimonio debba essere saldato anticipatamente per prassi (o peggio, per “cortesia”). Quante volte nella vita avete pagato in anticipo una cena? Diciamo che si può anche fare, per carità, se si parla tra interlocutori seri da entrambe le parti. Ma alla fine vale su tutto la regola al punto 4: patti chiari e amicizia lunga.
E viva gli sposi, e pure la zia criticona che ha trovato un po’ pesante e stopposo l’arrosto.