La notizia è ghiotta ed è apparsa anche su Dissapore: l’associazione JRE – Jeunes Restaurateurs Italia, per festeggiare il proprio venticinquesimo compleanno dedica ai giovani fino a 25 anni l’offerta #tavola25 che prevede di poter mangiare tre piatti e bere tre calici (proposti dal supporter Marchesi Antinori) a 25 euro.
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I locali sono tanti, e li trovate su Tavola25, il periodo varia da ristorante a ristorante, ma tendenzialmente dura fino a fine marzo.
Questa diceva il comunicato stampa. Il fatto è che io dei comunicati stampa non mi fido. O meglio, sono come Tommaso, voglio sempre provare con mano (e con palato). Perché la mappa non è il territorio, e un comunicato stampa non è un pranzo.
Così quest’oggi con tre amici abbiamo falsificato la carta d’identità (sarò onesto: abbiamo chiesto una deroga allo chef) e ci siamo presentati alle 13.15 da Magorabin, ristorante stellato in Torino del cuoco con i dread, nonché vicepresidente dell’associazione Marcello Trentini.
Il locale non ha bisogno di presentazioni: appena riallestito nella nuova location, bello, elegante, scuro, design e tutte quelle cose lì. Ci accoglie Simona Beltrami –restaurant manager e sommelier– con la cortesia e il garbo che riserva a tutti i clienti, anche a noi che abbiamo venticinque anni.
Ci accompagna in sala. E qui c’è la notizia. Quella vera.
È un pranzo di un martedì di gennaio e ci sono SEI TAVOLI DI GIOVANISSIMI che conto con i miei occhi: un quattro, due tre, un sette, due due, 21 RAGAZZI SOTTO I VENTICINQUE ANNI IN UNO STELLATO A PRANZO. Scusate le maiuscole che fanno un po’ leone da tastiera, ma non credo di aver mai visto tanti ragazzi in un locale elegante.
Non so se sia la meglio gioventù, ma ha un bell’aspetto: tutti gentili, educati, curiosi.
Loro come noi –che giovani non lo siamo ma lo facciamo– ricevono un menu con dodici piatti, tre antipasti, tre primi, tre secondi, tre dolci. È lo stesso del Light Lunch degli “adulti” (che costa 37 euro) ma c’è un’enorme differenza: grazie alla sponsorship di Antinori, ai venticinquenni spettano anche tre calici in abbinamento.
Mamma mia. Non ci possiamo credere. Che bello essere giovani.
Possiamo ordinare due piatti salati e uno dolce, anche prendendo –chessò– due primi o due secondi.
Io di pirsona pirsonalmente ordino un’ottima fassona, pomodorini e capperi, dei golosissimi tortelli di mortadella e panna e una panna cotta. Altri assaggiano un bell’ovetto con topinambur e tartufo nero, dei bei tortelli di lingua con bagnetto verde, un maiale con patate e prezzemolo, una fesa con cannellini e arancini. Tutti piatti molto buoni, ben eseguiti, di grande soddisfazione.
Ci vengono serviti tre vini Antinori: un riesling “Mezzo Braccio – Tenuta Monteloro 2016”, un rosso di Montalcino “Pian delle Vigne” sempre 2016 e un calice per il dolce che mi sono dimenticato di fotografare (e dunque non ricordo, visto che di anni ne ho quarantasei). Bottiglie buone e quotidiane, dal rapporto qualità/prezzo più che convincente.
Io, che sono genovese dentro, chiedo: “il caffè è compreso?” e scopro che il caffè è compreso. Davvero.
Mentre lo beviamo viene a trovarci Trentini che ci dice “questa non è un’offerta commerciale –cosa volete che ci guadagniamo…– è un’operazione culturale: i ragazzi che ci scoprono oggi sono i clienti di domani; e sono tutti giovani universitari che per un giorno non mangiano panini o pizza al taglio. Per loro ho pensato piatti che “arrivino”: una cucina italiana in versione fine dining”.
Piuttosto increduli andiamo alla cassa e in effetti spendiamo 100 euro in quattro, non uno di più (allego scontrino).
Questa, diamine, è una figata. E un plauso anche ad Antinori: questa è una sponsorizzazione che ha senso e produce qualcosa di buono. Tra l’altro Magorabin ha deciso che l’iniziativa è così figa che la prolungherà –nei pranzi feriali– fino alla fine delle lezioni universitarie, a giugno.
Come vorrei tornare ad avere venticinque anni. E non solo, ahimè, per mangiare low cost dai JRE.