Siamo stati alla Pasticceria Di Costanzo, nome storico della città di Napoli. Abbiamo provato una selezione di dolci napoletani e qualche specialità del pasticciere, rinomato maître chocolatier. Ecco la nostra recensione.
Napoli città è ricca di nomi illustri e di pasticcerie che vantano ascendenze storiche: noi ne stiamo visitando un bel po’ e – utilizzando l’infallibile metodo del passaparola, perveniamo ad un nome in realtà abbastanza conosciuto nell’ambiente: vai, vai da Mario Di Costanzo che non te ne penti.
La Pasticceria Di Costanzo è nella babelica Piazza Cavour; un affare di famiglia da quasi quarant’anni: la generazione prima di quella attuale aprì l’attività nel 1980, muovendosi nel solco della tradizione partenopea. Con Mario, la pasticceria di famiglia si muove geograficamente sempre in un antico palazzo di una delle principali piazze partenopee, ma la sua ambizione ha decisamente sconfinato la geografia territoriale.
Bisogna fare affidamento a qualche indicazione ed ai navigatori per trovarlo: non fatevi intimidire dall’ambiente decisamente piccolo, piuttosto preparatevi a dover portare via le vivande perché non c’è lo spazio per la degustazione in loco.
Mario Di Costanzo: cioè il pasticciere della Pasticceria Di Costanzo
Le foto più vecchie, in rete, mostrano il pasticcere con una barba molto folta; le immagini più recenti, invece, con un paio di baffi alla Dalì. Molto stiloso, Mario Di Costanzo, proprietario per discendenza diretta, è un bel tipetto: uno di quelli a cui piace volare alto; non ci resta che vedere con quali risultati.
Dopo qualche passaggio televisivo, Di Costanzo – che, ci tiene a precisare sul suo sito internet personale, è diplomato al liceo classico – preferisce dedicarsi all’insegnamento in varie accademie pasticciere, muovendosi tra l’arte dolciaria francese e quella napoletana.
Quella per il cacao sembra la passione principale: Mario declina il cacao in tavolette e dedica le uova di cioccolato ai più famosi artisti di arte figurativa, come Pollock (ma siamo fuori stagione, non abbiamo avuto il piacere).
Pasticceria Di Costanzo, Napoli: cosa abbiamo assaggiato
Disclaimer: purtroppo la pasticceria Di Costanzo prevede il solo asporto; vale a dire, durante la nostra visita, non abbiamo trovato ripiani d’appoggio per un assaggio rapido e quindi i dolci sono stati consumati lontano dalla pasticceria. L’assaggio e le valutazioni di seguito tengono conto del fattore trasporto e deperibilità del prodotto. Tradotto: se qualche dolce vi sembra un po’ ammaccato, sapete il perché.
La pasticceria Di Costanzo è soltanto d’asporto: quindi, abbiamo fatto ricorso al sontuoso packaging nero serigrafato per trasportare i dolci in un luogo diverso, per un assaggio più comodo. Abbiamo chiesto un vassoio più grande per il trasporto di 4 pezzi e siamo stati subito accontentati; la gentilezza di questo staff vale sicuramente qualcosa in più, che va a compensare uno spazio davvero risicato.
Nell’ordine, abbiamo preso: una sfogliatella riccia, una frolla, un babà classico ed un dolce Doppio Cioccolato, che sembra un eclair ma non lo è visto che non ha la pasta choux. Il conto totale è di 6,50 euro, ragionevole per 3 dolci classici ed una creazione della casa.
Pasticceria Di Costanzo, Napoli: sfogliatella riccia e frolla
Iniziamo con i dolci classici, nella fattispecie sfogliatella riccia e sfogliatella frolla. Si presentano L size, cioè prendono tutto il palmo della mano, con una leggera spolverata di zucchero a velo fatta su richiesta.
La sfogliatella riccia si presenta bella e profumata di vaniglia, con una crepa dovuta ad una chiusura non perfetta. La temperatura, nonostante sia trascorsa mezz’oretta dall’acquisto, non è sgradevole. La sfoglia è tiepida e ancora ben strutturata. Non si avverte untuosità eccessiva, nemmeno un olezzo.
Il morso è pieno, soddisfacente, con un crunch che farebbe invidia ad altri pasticcieri più blasonati. Buono l’equilibrio tra la quantità del ripieno e la consistenza esterna della sfoglia: non appesantisce, un tappo goloso anche da mangiare da solo. Il ripieno non è particolarmente dolce, ne apprezziamo molto i sentori di limone. Forse avremmo preferito la presenza di qualche candito più consistente. Una sfogliatella riccia che si colloca ampiamente sopra la media per presenza scenica, consistenza e sapore globale.
Passiamo alla sorella, sfogliatella frolla. All’apparenza, questa sfogliatella appare sempre un po’ rocciosa, non particolarmente attraente come la sfogliatella riccia. Complicata a farsi, la sfogliatella frolla: solitamente, un guscio di pastafrolla troppo spesso penalizza il ripieno, staccandosi e franando inevitabilmente sulla camicia di turno, coprendo tutti gli altri sapori.
E invece. La sfogliatella frolla di Mario Di Costanzo è quanto più si avvicina alla perfezione, nel senso stilistico di questo dolce. Il guscio di pastafrolla è sottile, una guaina che abbraccia il ripieno – buono, uguale a quello della sfogliatella riccia, non eccede né in zuccheri né nelle differenti proporzioni di semolina e ricotta – e si fonde con esso.
Se questa sfogliatella frolla dovesse avere un voto singolo, sarebbe un 9. Perché 9 e non 10? Perché la sua consistenza eterea avrebbe tratto vantaggio dalla presenza di qualche candito più strutturato: qui, l’assenza si sente particolarmente. Ma potrebbe essere anche soltanto una mia pura voluttà gastronomica in un dolce altrimenti impeccabile.
Pasticceria Di Costanzo, Napoli: babà classico
Il babà classico, poggiato nella vaschetta di plastica per contenerne la bagna, è di un uniforme e piacevole color dorato. Non è un XL size, ma è davvero bello a vedersi con cupola e corpo di giuste proporzioni. Leggermente glassato sulla cupola, la pasta è spugnosa quanto basta. Il babà non è ubriaco, c’è una buona proporzione anche tra parte alcolica e parte analcolica: forse c’è un po’ di aroma di fiori d’arancio che poteva essere diminuito. Nel complesso, un dolce ben eseguito senza virtuosismi.
Pasticceria Di Costanzo, Napoli: le lavorazioni del cioccolato
Come anticipato, Mario Di Costanzo è un affermato maître chocolatier, appassionato della materia e studioso, che non disdegna i vari utilizzi del cacao. Senza troppi giri di parole, chiedo ai banconisti qual è, secondo loro, il dolce da assaggiare, il marchio di fabbrica, quello che sicuramente non mi avrebbe delusa. Vengo indirizzata verso questa monoporzione Fashion Cioccolato e Caramello; nome sobrio, c’è da dire.
E’, in pratica, un mini lingotto di di cioccolato fondente al 70%, caramello e topping di crema vaniglia. Effettivamente alla vista non si direbbe, ma la forchetta affonda come fosse burro, un sottile piacere mentale a farlo. L’assaggio si rivela goloso come solo una buona lavorazione di cioccolato sa essere, rinforzato dal caramello. Forse uno intero non ce la farei, ma comunque buono.
Conclusioni
La pasticceria Di Costanzo è un riferimento per i vassoi di dolci classici, torte con magnifiche glasse a specchio e qualche lavorazione del cacao. Di sicuro, sarebbe stato interessante anche vedere l’arte delle uova di cioccolato che abbiamo sbirciato qua e là per la rete, oltre ad altre creazioni. In vetrina, i dolci rendono bene ed al gusto non deludono: “popolari” quanto basta, scenografici. Uno di quei casi dove forma e sostanza collimano, lasciando raramente deluso il cliente. Peccato per il locale, dalle dimensioni ridotte, che davvero permette solo l’asporto: le porzioni mignon di alcuni dolci meriterebbero una degustazione in loco. Il conto è giusto.
Informazioni
Pasticceria Mario Di Costanzo
Indirizzo: Piazza Cavour 133/135, Napoli
Telefono: 081 45 01 80
Sito internet: www.mariodicostanzo.it
Orari: lun-dom 07.15-20-15. Chiusura il martedì
Tipologia di locale: pasticceria d’asporto italiana con forti influssi francesi
Servizio: cordiale e molto preparato