Abbiamo visitato la Pasticceria De Vivo a Pompei, in provincia di Napoli. Pasticceria storica in una città molto importante, di recente ha molto fatto parlare di sé per la consulenza del pastry chef Maurizio “Black” Santin. Siamo andati a vedere com’è la situazione; ecco la nostra recensione.
Tre milioni e settecentomila visitatori: questi i numeri che, all’incirca, ha prodotto la città di Pompei nel solo anno 2018. La piccola città fondata dagli Osci nell’VIII secolo a.C. fa tanti visitatori quanto una piccola capitale europea, rendendola negli anni una meta decisamente appetibile per fare investimenti nel campo dei servizi. La storia di questa città non devo dirvela io ma – dlin dlon, momento pubblicità per la Campania – camminare letteralmente in mezzo al museo all’aperto più grande del mondo è un’emozione che non va via sin da quando marinavo il liceo per venire qua.
Proprio nel bel mezzo di Via Roma, strada centralissima, c’è la nostra meta: la Pasticceria De Vivo dal 1955. Nel marasma dei ristoranti spenna-turisti, questa pasticceria è sempre stato un angolo ameno dove mangiare una buona sfogliatella, un buon babà, anche acquistare del pane, vista la tradizione da panificatori, oltre che mangiare un gelato, cosa che noi per il momento abbiamo tralasciato.
Conoscevo già la pasticceria De Vivo per i grandi lievitati; molte volte noi cronisti di infiniti concorsi di panettoni, abbiamo assaggiato i loro lavori. Toccandola piano, possiamo dire che si sono voluti distinguere nella singolar tenzone delle stramberie del panettone. Opera loro, ho avuto occasione di assaggiare il PanCarciofo (con i carciofi di Pertosa) e il PanCassata (panettone ripieno di crema con ricotta e canditi); assaggiato anche il panettone classico, che merita di sicuro un passaggio degno di nota nella nostra via Crucis del panettone.
Da un po’ è pubblicizzata la collaborazione con il pastry chef Maurizio Santin che, dopo la lunga collaborazione al Caffè Spinnato di Palermo, entra a capo della brigata di pasticcieri pompeiani. Figlio di Ezio Santin – patron del ristorante Antica Osteria del Ponte – e forse ancora più famoso per essere il volto di innumerevoli trasmissioni televisive. Mi sono arrivate voci di vere e proprie orde di fangirl, i primi giorni di lavoro a Pompei, che cianciavano per foto ed autografi. Idolatrie moderne per il Corsaro Nero.
Ambiente. Mood
C’è da dire che la Pasticceria, nella centralissima Via Roma, si fa notare: sin dall’esterno si vedono arredi di un vistoso oro, forse una reminescenza non particolarmente riuscita dei fasti romani. Capitiamo qui in una domenica di maggio: pasticceria affollata e vetrine dei dolci decisamente cariche. Sebbene particolarmente frequentato e la pioggia battente, il locale è pulito, così come i tavoli e i servizi.
Tutti i dolci esposti recano i cartellini con i rispettivi prezzi: obbligatorio per velocizzare le operazioni in una zona così densamente turistica. Per i dolci classici si parte da 1,80 euro, passando per i 3,00 dei dolci super-farciti, arrivando ai 4,00 euro delle monoporzioni griffate. Notiamo subito la doppia formula per l’utilizzo dei tavoli: se si prendono le cose self service, il prezzo resta invariato. Se si decide di farsi servire dal personale, il rincaro va dai 0,50 ai 0,70 cent a pezzo.
Il lato caffetteria – che presenta unicamente il caffè tipo espresso napoletano – funziona benissimo: avremo contato, in circa un’ora, almeno 70 caffè serviti. E, vi sorprenderà: è anche buono, non bruciato e lievemente tostato, servito in tazza calda ma non ustionante.
I grandi classici da De Vivo a Pompei
Partiamo decisi con l’assaggio del babà classico al rhum: il prezzo al banco è di 1,80 euro, rincarato al tavolo a 2,50 euro. Servito “nudo” , con una posata dorata, che ci serve da subito per punzecchiare il nostro. La pasta del babà ci risulta leggermente con consistenza da brioche, con una presenza meno marcata di uova. Alla pressione, la stessa pasta è sufficientemente elastica e rilascia poca bagna nel piatto. L’odore è zuccherino e lievemente alcolico.
Il resto, ve lo diciamo subito: il babà è volato via in quattro morsi. Complice la consistenza, il sapore non troppo dolce, la bagna – ragazzi, la bagna! Finalmente ho trovato quella equilibrata, quella che sta nel perfetto mezzo tra alcol test e prova della glicemia – il babà classico della pasticceria De Vivo si lascia mangiare. Infatti, vediamo stranieri in infradito e in piedi divorare avidamente sia di quelli classici che i superfarciti.
Questa è una recensione vera, a malincuore dobbiamo dire anche quello che non va. Senza suspance, la sfogliatella frolla non ci è piaciuta molto: costo al banco di 1,80 euro, servito 2,30 euro. Il guscio è friabile e profumato di vaniglia, il problema è nel ripieno: l’amalgama interna ci risulta pastosa e di difficile deglutizione, sebbene il sapore resti comunque buono, con prevalenza di crema pasticciera. Torneremo per assaggiarla in condizioni diverse, per ora documentiamo quello che abbiamo testato.
Un po’ delusi dalla prova della frolla, cerchiamo la consolazione con la sfogliatella riccia. La cornucopia qui è regolare, con chiusura da maestro, cottura spinta e voluttuose ondine di sfoglia fanno salivare allo sguardo. Al morso, qui ritroviamo un ripieno più consistente e granuloso, piacevole da mangiaree non stucchevole di consistenza, decisamente un’altra storia rispetto alla frolla. Anche qui il prezzo è di 1,80 euro al banco, servito al tavolo 2,30 euro. Nota: entrambe le sfogliatelle ci sono state già servite con abbondante zucchero a velo senza che ci fosse chiesto; vi consigliamo – qualora non sia di vostro gradimento – di comunicarlo in anticipo al personale di sala.
Le monoporzioni griffate di De Vivo
Chiediamo al personale di sala “quali” fossero i dolci ricreati o creati dal pastry chef Santin, da perfetti niubbi. Con gentilezza, veniamo indirizzati verso una serie di preziose e ponderate (di peso) monoporzioni. Ne scegliamo due: monoporzione di torta Setteveli ed una di cheesecake ai frutti di bosco. Prezzo, 4,00 euro cadauno al banco, con il servizio al tavolo 4,50 euro.
Addentiamo per prima la setteveli, con una glassa a specchio che a volerci possiamo rifarci trucco e parrucco specchiandoci dentro, così specchio che non riuscivo a far la foto. Bellissima ed elegante a vedersi, con una nocciola dorata a mo’ di decorazione, molto piccola (ad occhio, peso sugli 80-100 grammi… piccola per la pasticceria napoletana, insomma), adagiata su un piccolo supporto di plastica ed ancora su un piatto. Si taglia come burro, manco a dirlo, con gli strati tutti ben visibili. Il sapore non è stucchevole, neanche la sete è stata troppa dopo questa bombetta di cioccolato. Diciamo che la dose massima consigliata è una mezza porzione.
Molto “simpatica” invece la cheesecake ai frutti rossi: la mousse è di un bel rosa, sormontata da una mora, piazzata anch’essa sul supporto di plastica. La una mousse di formaggio nasconde il fondo di biscotto e la crema di frutti rossi. Una cheesecake adagiata sui gusti italiani, l’acidità del formaggio è ben stemperato senza sacrificare troppo l’ingrediente principale. Buono e voluttuoso il biscotto, sebbene ci sembri sottile, ne avvertiamo bene la grassezza del burro. La cheesecake , a causa della temperatura esterna calda, tende a scivolare presto verso il fondo, dalla foto si vede. Qui è davvero facile consumare la porzione intera, anzi, c’è da dire che è un dolce che ne chiama subito un altro, la decina di euro scivola via facile al tavolo.
La votazione sulla pasticceria e sui prodotti proposti è più che positiva: ci troviamo davanti ad una realtà che ha deciso di non svendersi al turismo di massa semplificando i prodotti ma – grande nota di merito – la famiglia De Vivo cerca tutti i giorni di migliorarsi, anche avvalendosi di consulenze costose ed importanti, piazzandosi esattamente a metà tra “ciò che vuole il turista” e “ciò che vuole l’avventore mio”. Torneremo per la sfogliatella frolla.
Informazioni
Pasticceria De Vivo dal 1955
Indirizzo: Via Roma 56, Pompei (Napoli)
Numero di telefono: 081 863 1163
Orari di apertura: tutti i giorni orario continuato: 5.30 – 23.00. Chiusura settimanale: No.
Sito Web: https://www.lapasticceriadevivo.it
Tipo di cucina: pasticceria classica napoletana, italiana, con incursioni estere
Ambiente: informale
Servizio: rapido, cordiale
Voto: 4.00/5