Siamo all’Osteria Ai Pugni Pugni, bacaro di Venezia: la nostra recensione.
Campo Santa Margherita a Venezia è il centro della vita universitaria: ampio e lungo, racchiude tutti gli elementi necessari alla socializzazione all’aperto e alcuni esclusivamente tipici della città lagunare: ristoranti, bar, panchine, fontanelle, una enorme vera da pozzo (la costruzione in pietra sovrapposta al pozzo: ce ne sono disseminate un po’ ovunque), un albero che si trasforma in quinta teatrale improvvisata quando si tratta di “festeggiare” un neolaureato (la goliardia raggiunge picchi epici a Venezia), un pescivendolo (sempre utile) con annessi gabbiani, bambini che giocano a pallone. E ovviamente, i bacari.
L’inesperto frequentatore si fermerebbe di certo in uno qualunque, tuttavia noi vi consigliamo di resistere al richiamo del cicchetto facile, vi consigliamo di tirare dritto e di proseguire verso campo San Barnaba. Poco prima infatti, si trova la nostra meta, l’osteria Ai Pugni. Per arrivarci dovrete superare il ponte da cui il bacaro prende il nome: si riconosce dalle orme poste ai 4 angoli del ponte, che segnavano la posizione da cui partivano gli scontri tra le fazioni dei Castellani e dei Nicolotti. Prima di entrare, un consiglio: approfittate della posizione del ponte per ammirare gli ortaggi e la frutta in vendita sulla barca-fruttivendolo ormeggiata lungo il canale, perfetto esempio di negozio di quartiere cittadino in estinzione.
Ambiente e servizio
Sviluppato in lunghezza, un bancone ampio, qualche tavolino e due mensole (lungo una parete e alla finestra, con lo sguardo rivolto al ponte): ai Pugni è, rispetto alla media dei bacari veneziani, addirittura ampio e spazioso.
Fiero del locale che è un po’ una grande famiglia, il personale sfoggia magliette con logo, lo stesso che si ritrova riprodotto sulla vetrina e sui bicchieri. Rispettando pienamente il carattere intimo e ruspante che ormai avete imparato a conoscere, i Pugni riescono nell’impresa di ospitare turisti (per fortuna non troppi) e veneziani (per fortuna molti di più) accogliendoli con la stessa faccia ironica e sorridente.
Abbiamo visto professionisti con borsa da lavoro firmata ordinare boccali di birra (buona la scelta delle artigianali) da fare invidia al più spettinato festival di provincia; abbiamo visto amici che si danno appuntamento e si scambiano grandi pacche sulle spalle; abbiamo visto bimbi accompagnati dai papà e fatti sedere sul bancone. Su tutto cortesia, gentilezza e professionalità che contribuiscono a definire come “accogliente” un locale, dove chi è al banco sa muoversi agevolmente tra battute ai clienti fissi e precisazioni e consigli sui vini naturali disponibili. E l’atmosfera e il clima che si respirano qui ovviamente non passano inosservati: nella bella stagione l’affollamento su ponte e fondamenta rendono piuttosto impegnativo il passaggio.
Cicchetti
Un bancone che accoglie i clienti con cicchetti, piccoli panini, e affettati. Baccalà mantecato, affettati e sottolio (spianata e melanzane, per esempio), mozzarella e acciughe, insalata russa e mortadella. E poi polpette e fritti.
Un buon modo per valutare un bacaro è andarci in orario tardo aperitivo: indubbiamente la scelta è ridotta, ma i cicchetti sopravvissuti agli assaggi raccontano molto bene il carattere e la qualità di un locale. Perché tutti siamo freschi, profumati, incravattati e truccati di prima mattina, ma è l’uscita dall’ufficio la sera che ci vede stravolti. Perciò abbiamo puntato su un crostino con roast beef e formaggio, un panino al prosciutto e un paio di polpette. Ineccepibile la morbidezza delle fette di roast beef, che hanno evitato l’effetto ossidatura-asciugatura dovuto all’esposizione all’aria; anche il panino si è comportato bene, semplice e corretto. Sono state tuttavia le polpette a rubare la scena: zucca e scamorza l’una, con la dolcezza ruffiana e affumicata, e melanzane l’altra, con un sapore riconoscibile e non ingannevolmente indistinto. Per entrambe, una morbidezza che induce al consumo plurimo.
I prezzi: 1,50 euro a cicchetto, calici a partire da 4 euro. Un rapporto prezzo-felicità decisamente concorrenziale.
Informazioni
Osteria Ai Pugni
Indirizzo: Fondamenta Gherardini, Dorsoduro 2836
Numero di telefono: 346 960 7785
Orari di apertura: tutti i giorni: dal lunedì al sabato 8.30-23.00; domenica 10.30 – 23.00
Sito Web: pagina facebook
Tipo di cucina: tradizionale bacaro veneziano
Ambiente: informale
Servizio: rapido e cordiale