E così è il giorno. Apre il nuovo Noma del bel René Redzepi.
Il ristorante più celebrato dell’ultimo decennio è stato fermo un anno –si fa per dire, hanno girato il mondo con pop-up vertiginosi– e oggi, 15 febbraio 2018, vara la nuova sede, il nuovo progetto, il nuovo menu.
Finalmente tutto verrà svelato.
Qualche settimana fa ho avuto una lunga conversazione con Riccardo Canella e Jessica Natali, due dei tre incredibili italiani (il terzo è il pasticcere Stefano Ferraro) ammessi alla Test Kitchen diretta da Thomas Frebel, dove si creano i piatti sotto l’occhio severo e al contempo levantino di René.
[Nuovo Noma: tutte le novità]
Mi hanno raccontato:
— Che il nuovo locale sarà caldo e non dall’aria lussuosa (nonostante i 400 euro di menu, pagamento in anticipo);
— Che tenterà di riproporre quel calore –compreso il saluto ai clienti da parte di tutto il numerosissimo staff, a inizio pasto– creato nel precedente;
— Che gli arredi sapranno di nord e di artigianato, con i manufatti dei falegnami locali;
— Che Redzepi è andato oltre il suo precedente lavoro e s’è concentrato al massimo sul prodotto e sulla freschezza (c’è da immaginarlo, vedendo i video che posta su Instagram in cui quelli che diventeranno cibi si muovono ancora);
— Che non è una fattoria urbana ma ha una serra per fare gli esperimenti;
— Che tre piatti porteranno, per la prima volta, la firma anche di Riccardo e Jessica.
[Il Buonappetito – Redzepi: sia santificato il suo Noma (2.0)]
E’ inutile dilungarsi. Mentre mi leggete forse tutto sarà svelato dai primi fortunatissimi che si saranno seduti al nuovo Noma e che certamente avranno postato foto compulsivamente. Voi comunque tenete d’occhio Instagram.
E certo Dissapore non mancherà di condividerle e commentarle.
Per quel che mi riguarda vivo queste ore come si aspetta una finale di Coppa Campioni.
Sapendo che in quello stesso stadio, tra dieci giorni, ci sarò anche io.