Qual è la cosa più odiosa che un cliente possa fare?
— Scrivere una recensione immotivatamente crudele su TripAdvisor? No.
— Pretendere d’avere l’amaro offerto? Ma no.
— Intasare il water? Forse. Ma no.
— Essere maleducato? Quasi. Ma ancora una volta no.
La cosa più odiosa che un cliente possa fare è l’imperdonabile no-show.
No show: in caso di mancata presentazione il ristorante considera la prenotazione annullata
Come rimediare al “No Show”, chi prenota al ristorante e non ci va
Prima che divenisse di moda l’inglesismo ci si contentava di dire “pacco”, “bidone” ma il significato era il medesimo: un tavolo prenotato non si presenta senza avere l’accortezza di disdire.
La cosa può essere di enorme danno al ristoratore, che rimane lì magari con otto posti vuoti fino a fine serata. Per quegli otto posti, se è una sosta da pochi coperti, ha fatto proprio una spesa apposita, chiamato persino un cameriere extra. E quelli, maledetti, non si presentano.
All’estero i più fighi combattono la piaga del no-show chiedendo a garanzia la carta di credito al momento della prenotazione, ma da noi è una cosa difficile da far passare persino nei ristoranti eleganti, figuriamoci in quelli popolari.
In Italia ci si limita talvolta a domandare il numero di telefono, ma i no-showers se ne fregano: poi non rispondono e ciao.
Il no-show è notoriamente odioso perché a quelli in buona fede basterebbe un piccolo colpo di telefono per liberare il tavolo, anche pochi minuti prima, al limite anche inventandosi una “bugia bianca” (ho il cane con la febbre; è esploso il boiler…); quelli in cattiva fede –concorrenti, burloni dementi– sono deprecabili e basta.
Oggi come oggi, i no-showers si possono dunque solo insultare.
Ma da quel punto di vista ci si può impegnare. Perciò mi produco in un esempio che spero possa d’essere d’ispirazione:
Gentile cliente che hai prenotato un tavolo alle 20.30 di venerdì sera e non ti sei presentato:
— mi auguro che negli spaghetti allo scoglio che stai mangiando alla Pizzeria Lo Scoiattolo ci siano mitili ritrovati dopo mesi dietro al frigo e che questo faccia rumoreggiare il tuo stomaco più di una betoniera e quindi ti faccia correre in bagno e tornare a tavola pallido come un cencio e che con un rutto palustre sbianchi la gentile cliente che avrebbe dovuto essere con te nel mio locale;
— mi auguro inoltre che sulla via di casa un gruppo di malintenzionati appassionati di vestiti brutti te li rubi e che la polizia ti arresti per atti osceni, vagabondaggio e molestie e ti metta in cella con il mitico Enzo Catania, detto La Turbomichia.
Con i miei più cordiali saluti, il ristoratore che hai bidonato.