Visto dalla parte del ristoratore è un vizio imperdonabile. Il cliente –noi, insomma– prenota un tavolo, non si presenta e non ha neanche l’accortezza di disdire.
Era il “pacco” o il “bidone” prima che gli inglesismi diventassero di moda, oggi è per tutti il “no show”.
Gli inglesi si sono divertiti –non tanto in realtà– a calcolare il danno subito dai loro ristoranti in un anno, che equivale in media al 7/8% del servizio, vale a dire: 16 miliardi di sterline.
All’estero combattono la piaga del no-show chiedendo a garanzia la carta di credito al momento della prenotazione, da noi è una cosa difficile da far passare, ma qualcuno sta tentando.
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Adesso proviamo a vederla dalla parte dei clienti: è giusto che un ristorante vi addebiti 50 euro sulla carta di credito per aver mantenuto libero il tavolo che avete prenotato, anche se non vi siete presentati né avete avuto l’accortezza di avvisare?
Il vizio è odioso, ma la maggior parte dei clienti detesta dare a garanzia la carta di credito al momento della prenotazione, la considera un’accusa mascherata, che implica sfiducia.
Il Guardian ieri ha scritto che il boom dei siti e delle app di prenotazione online, sul modello di The Fork o di Open Table, annullando di fatto il rapporto cliente-ristoratore, ha reso meno vincolante l’impegno di presentarsi rispetto alla classica telefonata.
Servizi come The Fork o Open Table sono pratici e veloci: si va sul sito, si clicca col mouse e il gioco è fatto, ma questo, oltre a interrompere il collegamento personale tra cliente e ristoratore, renderebbe più facile effettuare prenotazioni multiple, favorendo di fatto i “no show”.
Secondo Joe Lutrario, vicedirettore della rivista Restaurant Magazine, i principali servizi di prenotazione online cercano di arginare il fenomeno, per esempio sospendendo gli utenti dopo 4 “no show” in un anno.
Alla ricerca di una vera soluzione al problema, i ristoratori più avveduti accettano tutte le prenotazioni, in qualunque modo vengano effettuate, poi un addetto telefona ai clienti che non rispondono alla mail di conferma della prenotazione inviata a tutti dal ristorante.
Anche se il loro miglior deterrente resta quello che colpisce direttamente il portafoglio: prelevare, agli affezionati del “no show”, 50 euro dal conto corrente.
E ci risiamo: voi clienti lo trovate giusto?
[Crediti | The Guardian]