Tra la marea di concorsi, classifiche e premiazioni sui migliori ristoranti d’Italia, del mondo e dell’universo intero, e di cui forse iniziamo tutti ad avere le scatole piene, da qualche anno a questa parte se n’è inserito un altro.
Che però si differenzia, fortunatamente, per un piccolo, insignificante particolare: non riguarda il cibo.
Il “Restaurant & Bar Design Awards” non ha a che fare infatti con uova cibernetiche o stagionature di parmigiani vari, ma riguarda invece un aspetto meno immediato del semplice cibo, ma non per questo meno importante: l’ambiente.
Infatti, il particolare premio, con sede in Gran Bretagna, non giudica i piatti e i relativi cuochi bensì l’ambientazione, l’atmosfera, come parte imprescindibile di quella “esperienza sensoriale” che tutti noi ormai vogliamo provare quando andiamo a “degustare” –non più a “mangiare”– anche un onesto piatto di tagliatelle al ragù nella trattoria sotto casa.
Arrivato all’ottava edizione, il premio, a differenza di altri “Best” del mondo, non sembra tenere in grande considerazione i locali italiani: solo uno, infatti, è presente nelle classifiche dei migliori ristoranti in quanto ad arredi ed ambientazione. Un locale che, oltretutto, serve cucina cinese e giappoese.
Il “Wu Taiyo Restaurant” di Via Adige a Milano, premiato, in particolare, per la sua illuminazione.
E, osservando le immagini dell’atmosfera e del mood che è riuscito a creare il giovane architetto Maurizio Lai, possiamo ben comprenderne le motivazioni.
Stiamo infatti parlando di questo:
O anche di questo
O ancora, di questo
Geometrie avvolgenti, sprazzi di luce, specchi che si rincorrono, contrasti e giochi di colore, richiami di acciaio e vetro magistralmente coniugati con materiali più caldi, spalliere in legno e comode sedute imbottite per avvolgere il visitatore in un‘atmosfera calda e accogliente ma nello stesso tempo ariosa e leggera.
A buon titolo quindi il Taiyo Restaurant è stato inserito nella classifica inglese, unico tra tutti i ristoranti italiani.
Ma volendo recarsi personalmente a godere della magica ambientazione del Wu Taiyo, quali sono le cose da sapere prima e soprattutto, cosa e come si mangia?
Eccovi dunque un breve elenco delle cose da sapere prima di prenotare al Wu Taiyno.
CUCINA
Il Taiyo Restaurant di via Adige, parte di un gruppo che comprende altri due ristoranti, il Wu Milano, in viale Ranzoni 6 e il Wu Taiyo di viale Monza 23, propone cucina della tradizione cinese e giapponese a prezzi competitivi.
In particolare utilizza la cucina cinese, da più tempo presente e apprezzata in Italia e quindi più familiare, come una sorta di apripista per proporre anche piatti giapponesi che, soltanto pochi anni fa, non erano ancora così popolari e diffusi in Italia, soprattutto quelli a base di pesce crudo o di vegetali a noi poco familiari, mentre attualmente rappresentano la maggioranza dei piatti offerti.
La scelta delle portate è ampia, dai ricci di gamberi (7 euro) alle capesante al kataifi (9 euro), dal carpaccio di ricciola (9 euro) fino al tonno impanato ai semi di sesamo (15 euro).
Anzi, a detta di chi se ne intende – vale a dire il critico gastronomico Valerio Massimo Visintin, che scrive le sue affilate recensioni dei locali milanesi sul Corriere della Sera – addirittura “chilometrica”.
Se aggiungiamo che lo stesso, in una recensione del locale, puntualizza anche che “c’è troppa merce in pista”, ne concludiamo che al Taiyo Restaurant avremo l’imbarazzo della scelta, cosa non per forza positiva.
Per la cucina giapponese, si potranno gustare vari tipi di sashimi, o pesce crudo in varie combinazioni, così come il sushi, classici bocconcini di riso variamente guarniti, anche con pesce crudo, naturalmente.
Per quanto riguarda invece la cucina cinese, Taiyo propone i quattro tipi della cucina tradizionale cinese, quella del Nord, che fa capo a Pechino con i classici spaghetti di riso o soia, la cucina dell’Est, con riferimento Shangai, che privilegia piatti pesce, piatti agrodolci e zuppe, la cucina del cuore della Cina, cioè della provincia di Sichuan, con pesce d’acqua dolce, maiale, germogli di bambù e funghi neri, e la cucina cantonese, con prodotti caratterizzati dal clima sub tropicale, poco spezzata e con largo uso di prodotti freschi.
Qui potete passare in rassegna l’intero menu del locale.
CONSEGNA A DOMICILIO
Il ristorante offre un comodo servizio di consegna a domicilio, al costo di 2 euro per un minimo di 20 euro, in ore serali dalle 19 alle 22.30 nel raggio di due chilometri. Se l’ordine è di almeno 50 euro, la consegna è gratuita ed in più è previsto un omaggio di un piccolo sushi e di una birra.
CUCINA DA ASPORTO
Molto comodo anche il servizio da asporto. Si potrà comodamente ritirare quanto preventivamene ordinato in via telefonica senza code e senza attese, per potersi poi gustare i saporiti cibi orientali nel proprio salotto di casa. Senza godere, però, delle magica atmosfera del locale.
SERVIZIO DI PRENOTAZIONE ONLINE
Il portale del locale, molto chiaro e curato, prevede anche un comodo servizio di prenotazione on line. Peccato che chi scrive non sia riuscito però a fare una prenotazione di prova, avendo riscontrato dei problemi nell’inserimento della data di prenotazione, mai accettata nonostante siano stati provati tutti i formati data possibili e immaginabili. Per fortuna, per i fanatici della prenotazione a tutti i costi, sono chiaramente indicati indirizzo mail e numero telefonico.
PREZZI
Cenare al Taiyo costa in media 25 euro, a pranzo difficilmente la spesa supera i 15 euro.
Non resta quindi che andare a provare, gustando piatti orientali cullati dal raffinato design italiano.