Più di un milione di euro l’anno di affitto. Oltre mille metri quadrati di spazio, dislocati su cinque piani. Il tutto, nell’ambientazione elegante della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, una tra gli scenari più prestigiosi del capoluogo meneghino.
Stiamo parlando di Carlo Cracco, naturalmente. Lo chef dallo sguardo di ghiaccio nonché temuto giudice di Masterchef, che a breve lascerà il suo ristorante di Via Hugo per trasferirsi nella nuova, raffinata sede, come vi avevamo segnalato a suo tempo.
Poco più di un anno fa, infatti –nel luglio 2015–, Cracco si era aggiudicato il bando del Comune per l’affitto degli spazi nella storica Galleria, prima occupati da Mercedes, sobbarcandosi l’onere di un canone annuale di 1.100.000 euro, per un totale di 18 anni.
Un bando che, a dire il vero, pareva cucito su misura per il celebre chef, in quanto era espressamente previsto che i locali del prestigioso complesso fossero destinati soltanto a servizi di alta ristorazione.
Cracco fu l’unico a partecipare al bando, e di conseguenza ad aggiudicarselo, con un progetto giudicato dalla Commissione tecnica del Comune di Milano come “di altissima qualità, articolato su diverse funzioni e con attenzione al prestigio e al recupero della Galleria“.
Il progetto prevedeva non solo i servizi di alta ristorazione richiesti, ma anche spazi destinati a eventi, incontri e manifestazioni.
E ora, il tanto atteso evento dell’apertura si avvicina sempre più, almeno a giudicare dalla comparsa delle eleganti tendine tono-su-tono visibili alle finestre dell’aulico palazzo , su cui compare la scritta “next opening 2017”, come riportato da Repubblica.
La scritta autorizza a pensare che entro la fine del 2017, rispettando i tempi previsti, scopriremo cos’è stato capace di ideare il fascinoso chef per riempire i saloni del mastodontico complesso.
E se ci saranno anche, come anticipato, il caffè-bistrot al piano terra, aperto 7 giorni su 7 dalla colazione al dopo cena, e uno spazio al secondo piano per eventi, mostre, esposizioni e concerti.
[Crediti | Link: Dissapore, Repubblica]