Cenone di Capodanno? Non tutti sono in grado, per la sera di San Silvestro, di permettersi raffinate cene nell’incantevole laguna veneziana a base di caviale iraniano e paté di foie gras, preparate dalle abili mani di Carlo Cracco.
La maggior parte di noi festeggerà il Capodanno in un più sobrio ristorante, o magari a casa propria in compagnia di amici e parenti, con lenticchie, cotechino, panettone e il resto del corredo d’ordinanza.
Molti invece, il cenone di fine anno non possono permetterselo proprio.
Al pari degli altri pasti della loro esistenza quotidiana, che li porta spesso a recuperare una pietanza calda tra le mense cittadine e le istituzioni caritatevoli.
Ma quest’anno, a Milano, per alcuni di loro le cose sono cambiate.
Grazie all’iniziativa del “cenone sospeso”, infatti, molti bisognosi gusteranno una vera cena di Capodanno, recandosi in uno dei ristoranti milanesi aderenti all’iniziativa.
Come ad esempio il Kapuziner Platz di viale Lazio, dove trentasette indigenti siederanno a tavola per la cena di fine anno assieme agli altri clienti gustando le pietanze tipicamente bavaresi previste per la serata, vale a dire brezel, knodel, manzo con patate, sidro e birra, per finire con gli immancabili panettone e spumante.
Inoltre, sono anche previsti menù senza carne o senza maiale, in modo da accontentare tutte le esigenze e tutti i palati.
“In questo ristorante, che aderisce a Cena Sospesa, sono i clienti a offrire con le loro donazioni i pasti a chi ha bisogno, e domani sarà lo staff a farlo, aprendo le porte a nuovi ospiti. Un gesto che avevamo già compiuto lo scorso anno e che vorremmo diventi una tradizione”, racconta Alessandro Provolo, titolare del ristorante.
E anche Hassan, titolare del ristorante “Lungo la Notte” in via Lodovico il Moro, ha aderito all’iniziativa invitando nel suo locale quattro famiglie per la cena di Natale, nonostante la sua fede musulmana; iniziativa che ripeterà per la sera di Capodanno.
L’iniziativa, che non riguarda solamente il cenone di Capodanno ma si estende anche ai normali pasti quotidiani, è promossa e organizzata da Caritas Ambrosiana, Fipe, Confocommercio e Epam. A Milano i ristoranti aderenti sono 23.
Il meccanismo è semplice: i clienti dei vari ristoranti lasciano le loro offerte, che vengono poi convertite in buoni pasto che sono in seguito redistribuiti ai vari enti caritatevoli e centri parrocchiali.
Durante l’anno scorso, l’iniziativa ha permesso di distribuire ben 4.000 ticket restaurant, corrispondenti ad altrettanti pasti “sospesi”. I ticket, in particolare, sono stati assegnati a 89 disoccupati che svolgono un percorso di riqualificazione professionale, periodo durante il quale hanno usufruito dei pasti gratuiti.
Ma il territorio milanese abbonda di iniziative a favore dei bisognosi, soprattutto per quanto riguarda i giorni di festa. Tutti i centri di accoglienza, che ospitano circa 3.600 richiedenti asilo e circa 4.000 clochard, hanno previsto cene, manifestazioni e spettacoli per allietare questi giorni di festa.
[Crediti | Link: Il Giorno]