Siamo a L’Ortone, ristorante di via Ghiberti a Firenze, che per motivi diversi riesce a distinguersi nel panorama gastronomico fiorentino. La nostra recensione.
Firenze è una piazza piuttosto resistente all’ibridazione gastronomica, dove il concetto di trattoria contemporanea fatica a penetrare, con tutto il suo carico di enigmi, fatto di esperimenti talvolta ruffiani e fuori fuoco, che possono finire per sconfessare il modello aureo di quella che dovrebbe essere una trattoria, un luogo in grado di proporre un’offerta tradizionale a un prezzo accessibile (oltretutto facendo spesso virare proprio il conto verso aree che dovrebbero essere appannaggio di ristoranti veri e propri; se si finisce oltre i 40 euro già qualche domanda dobbiamo farcela).
Nell’ambito della ristorazione sta del resto prendendo piede una seconda definizione, in molti casi più calzante di trattoria contemporanea, che individua nelle “nuove trattorie” quelle che offrono “una versione rinata ed evoluta di qualcosa, dove ciò che di buono era scomparso, svilito, perduto per mille motivi, riprende vita grazie a sforzo e intenzione” (usando le stesse parole con cui qui si è parlato di Trippa, Milano). Anche questo modello latita nella tradizionalissima Firenze, a mio avviso anche per la pesante influenza del piatto principe della tradizione locale, la bistecca, per la cui elaborazione nulla si può: scelta della carne e cottura sono tutto – ogni virtuosismo dello chef divenendo impossibile.
Tuttavia, questa seconda definizione può tornarci utile nella catalogazione di alcuni locali che negli ultimi anni hanno aperto in città e che, sono pronto a scommetterci, costituiranno un’importante pietra di paragone per altri che arriveranno nei prossimi. E proprio “nuova trattoria” mi pare la definizione più calzante per il posto dove vi porto con questa recensione: L’Ortone. Le potenzialità della rivisitazione delle tradizioni locali sono del resto il presente (e futuro?) della nostra scena gastronomica e proprio in questa direzione mi pare proceda con sicurezza L’Ortone di Riccardo Bellini e Stefano Tacconi, un locale aperto ormai da cinque anni e che in questo periodo si è fatto riconoscere per la cura dei dettagli e l’attenzione posta nella nuova valorizzazione di ingredienti e prodotti marcatamente tipici.
Ambiente
Il tono della cucina dell’Ortone è comunicato abilmente già dall’aspetto del locale, la cui ristrutturazione ha riportato in luce le splendide e calde pareti in pietra e cotto, combinandole con la contemporaneità della bella cucina a vista del primo piano e con una esposizione dei vini audace, tanto che – oltre che alle spalle del lungo bancone in legno – parte della cantina è ammirabile in delle belle vetrine posizionate perfino in bagno.
Il menu, i prezzi, i piatti dell’Ortone
La lista dei vini è piuttosto ampia e ricca di spunti. Il livello dei ricarichi è onesto e si può spaziare con una certa ampiezza tra i livelli delle bottiglie, anche rimanendo entro prezzi adeguati a una cena in trattoria. Gli antipasti vengono tra 10 e 12 euro, i primi oscillano tra 10 e 13, mentre i secondi tra 14 e 18. Le proposte di carne alla griglia sono tra i 16 e i 23 euro, mentre la bistecca viene 49 al chilo. I dolci sono tutti a 4 euro.
Le portate sono presentate con una cura che eccede vistosamente il livello da trattoria vecchio stile, le ampie e profonde scodelle alate orlano con la loro aureola di ceramica bianca le pietanze alloggiate nel loro catino, invitandoci a concentrarci un po’ di più sugli ingredienti. L’attenzione del resto si nota anche a partire dall’amuse-bouche di benvenuto (cubetti di prosciutto crudo scottati in padella, con marmellata di cachi e valeriana) accompagnato da un flûte di prosecco, una piacevole premura.
Ottimi i cappelletti di piccione su burro al timo (13 euro) in cui il sapore deciso del volatile viene sottolineato dall’aroma aromatico e vagamente piccante del timo; non allo stesso livello gli gnudi con cavolo nero su una crema di fagioli borlotti, in cui a difettare è (come spesso capita) proprio la concezione dello gnudo – che dovrebbe risultare impalpabile come una nuvola di ricotta tanto all’affondo della forchetta, quanto in bocca, e che invece in questo caso rivela un rivestimento troppo tenace, una vera e propria scorza dovuta a un eccesso di farina. Il sapore, rilanciato dall’inusuale combinazione col cavolo nero, è comunque apprezzabile, poi il cuore della sfera ritrova la morbidezza perduta in superficie.
Nel maialino al forno con spinaci freschi e purea di mele alla senape e miele (18 euro) la tenera sapidità del maiale era equilibrata con sapienza dalla salsa a base di mele – impossibile una volta provati in combine non affondare ogni forchettata di carne nella squisita cremina (volendo trovare un neo, la porzione di maialino era un po’ scarsa).
In chiusura una torta al cioccolato con mou salato che deve sembrare comune, come proposta, se non si vive a Firenze. Il sapore, però, è sopra le righe: perfetto come un Mars servito in un ricevimento ufficiale nella casa degli Dei in cima all’Olimpo, impiattamento fané come le trattorie vere, diverse da queste. Il dolce era accompagnato perfettamente da un Marsala rosso di uve di Nero d’Avola, consigliatoci dal cameriere in quanto selezionato appositamente per sposare questo triangolino interstellare.
In conclusione
L’Ortone è quanto di più simile a una “nuova trattoria” abbiamo incontrato fino ad ora a Firenze, non certo paragonabile a Santo Palato di Roma o a Trippa a Milano: c’è meno audacia, ma la tecnica nelle preparazioni e l’esaltazione delle materie prime prime sono assolutamente sufficienti ad annoverare questo posto tra i pochi che si distinguono a Firenze, tra tante trattorie (spesso simili tra loro) e ristoranti d’occasione.
Il conto è ragionevole. Noi abbiamo cenato in sei, uno dei miei commensali (ma non il Commensale™) ha creato un blend di Malvasia e Marsala – tanto per farvi capire con che gente vado in giro; e io per un pasto che può considerarsi davvero completo ho speso 45 euro, come gli altri avendo diviso il conto in the capitol way (di bottiglie di Ciliegiolo ce ne siamo fatti portare due) e vi dirò: per sta cena ci poteva stare.
Informazioni
L’Ortone – Trattoria Sant’Ambrogio
Indirizzo: Piazza Lorenzo Ghiberti 87r, Firenze
Orari di apertura: aperto dalla domenica al giovedì dalle 19:00 alle 23:00, dalla domenica al sabato dalle 12:00 alle 15:00, e il venerdì e il sabato dalle 19:00 alle 23:00.
Tipo di cucina: tradizionale toscana revisited
Ambiente: nuova trattoria
Servizio: gentile