Li Jalantuùmene a Monte Sant’Angelo: recensione di un ristorante resistente

Recensione di Li Jalantuùmene a Monte Sant'Angelo, il ristorante di Gegè Mangano, in provincia di Foggia. Menu, prezzi, foto, piatti provati, le nostre opinioni.

Li Jalantuùmene a Monte Sant’Angelo: recensione di un ristorante resistente

Siamo in provincia di Foggia, nel noto ristorante di Gegè Mangano, Li Jalantuùmene a Monte Sant’Angelo. La nostra recensione

Per arrivare a Monte Sant’Angelo, bellissimo paesino arroccato alle porte del Gargano, si devono affrontare una ventina di minuti di tornati e curve a gomito, naturalmente non illuminati in alcun modo. Quassù, in realtà, ci vengono per lo più i pellegrini, in visita al celebre santuario di San Michele Arcangelo, Patrimonio mondiale Unesco. E i pellegrini, si sa, non sono esattamente delle buone forchette: si accontentano generalmente dell’ottimo panzerotto proposto proprio accanto alla chiesa.

Insomma: non di certo un posto semplice dove fare alta ristorazione, Monte Sant’Angelo (né questa zona della Puglia in generale, a volerla dire tutta). Eppure, da anni, ci prova Gegè Mangano, chef patron del suo “Casa Li Jalantuùmene”, ristorante dal nome improbabile e dall’aspetto delizioso, con le sue piccole e intime sale interne in un tipico edificio in pietra bianca e la sua terrazza affacciata sulla piazzetta del Paese, perfetta per una serata romantica.

Li Jalantuùmene

Il nome impronunciabile per chiunque non mastichi il dialetto locale, racconta Gegè, era quello del circolo dei “potenti” che si trovava sulla via del ristorante quando lui era piccolo, e passandoci davanti era costretto da suo padre, in segno di rispetto, ad abbassare la testa. Ecco, non esattamente un omaggio, quello di Gegè a quei potenti del Paese, ma più uno sfottò, che la dice lunga sul rapporto che il proprietario de Li Jalantuùmene ha e continua ad avere con l’amministrazione locale.

Non a caso, giusto poche settimane fa, Gegè è stato protagonista di un episodio buffo: una multa per aver servito del Brunello in vetro, quando un’ordinanza comunale vieta l’utilizzo dei contenitori di vetro dopo le 21.  Polverone generale (perché sì, Gegè Mangano è un ottimo comunicatore di se stesso), ammissione dell’errore da parte del sindaco (perché di certo un ristorante di quel livello non può servire il vino nella plastica, giusto?), e post finale piccato del primo cittadino, che ricorda come con Gegè ce ne sia sempre una, anno dopo anno.

Li Jalantuùmene

Gegè Mangano e il suo ristorante

Lo chef de Li Jalantuùmene, di certo, da queste parti è considerato un rompicoglioni. E tra file di tornanti bui, burocrazia faticosa, e un turismo più lanciato sul versante religioso che su quello gourmet, Gegè avrebbe vita più facile altrove, magari con vista mare. E invece lui sta lì, arroccato nella sua Monte Sant’Angelo, dove ha costruito uno dei ristoranti gourmet più rinomati del Gargano. Un posto dove scoprire i prodotti dell’entroterra contadino pugliese (“il pesce lo puoi mangiare ovunque, da queste parti”, motiva Gegè), i sapori di una volta, la tradizione e la storia locale.

Li Jalantuùmene

Gegè te la racconta, quella storia. È sicuro di sé e di quello che fa, ha la capacità affabulatoria di un venditore porta a porta di quelli bravi. Sa comunicare e comunicarsi, questo è vero, ma sa anche cucinare, cosa che ha imparato sul campo, testa bassa e tanta curiosità, studiando da sua moglie Anna (ora in sala, attenta e gentilissima), da sua suocera, dai ristoratori più bravi d’Italia, che ama frequentare per capire dove va la cucina gourmet.

Li Jalantuùmene: la cucina di Gegè a a Monte Sant’Angelo

 

E poi, una volta scoperto dove sta andando, Gegè la riporta qui, nella sua Monte, nel suo Gargano, tra quei prodotti che ama, conosce e sa trattare e valorizzare. Quella di Gegè è una cucina semplice, sincera, genuinamente di territorio, con ricette capaci di fare commuovere chi è nato e cresciuto da queste parti, e ritrova i sapori di casa in piatti come le fave e foglie (rivisitate in un riuscitissimo “Caldofreddo con friarielli e olio evo” in cui la purea di fave si fa quasi gelato), o le cartellate (il dolce tipico del carnevale del Gargano) sbriciolate sul dolce, o ancora le ostie piene fatte in casa servite come piccola pasticceria in accompagnamento al caffè.

Li JalantuùmeneLi Jalantuùmene

Proposte agricole, come “L’uovo del banchiere”, un’insalata calda di pane e verdure di stagione sormontata da un unico tuorlo d’uovo, boccone prelibato che un tempo spettava al banchiere di Macchia, che fingeva di dividere il pasto con i contadini pur sapendo benissimo che nessuno avrebbe osato toccare l’uovo al suo posto.

Il pane, l’olio, le verdure, l’uovo: tutto è locale, tutto ha fatto meno di una manciata di chilometri prima di essere servito sulla nostra tavola. Non siamo fan del chilometro zero a tutti i costi, ma ci piace quando una tavola sa raccontare il territorio intorno, senza dover prendere aerei per stupire i clienti con viaggi da effetti speciali.

Li Jalantuùmene

Li Jalantuùmene

Gegè ha dalla sua i prodotti: ricchi, sapidi, buonissimi. Come uno straordinario (davvero) caciocavallo podolico, che viene proposto sia in versione naturale, con un pochino di miele accanto a fine pasto, (sì, il detto “la bocca non è stracca se non sa di vacca” vale anche al Sud), sia come ripieno di un raviolo fatto in casa, appena spolverato con un po’ di bottarga di Lesina.

Il formaggio ritorna, piacevolmente, anche nel dolce, con un’ottima mousse di ricotta di capra con salsa di Aleatico, mandorle tostate e cartellate sbriciolate. I secondi parlano di terra, appunto, come lo Stinco di agnello con verdurine di campo, il Galletto in guazzetto piccante o le frattaglie di agnello e marasciuoli.

Li Jalantuùmene

Il tutto accompagnato dai racconti di Gegè, che è un oste vecchio stile in un ristorante gourmet e non vede l’ora di spiegarti i piatti, di presentarti i produttori, di intrattenere i suoi ospiti.

E, nel frattempo, non si stanca di aspettare quella stella che tanto vorrebbe, e che forse si è persa tra i tornanti per Monte Sant’Angelo.

Gegè propone un percorso degustazione di sette corse (compreso di dolce e formaggio) a 58 euro e alla carta mantiene prezzi medi: 12 euro fissi per gli antipasti, tutti i primi a 15 euro, tra i 18 e i 22 i secondi.

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Informazioni

Casa Li Jalantuùmene

Indirizzo: Piazza De’ Galganis, 5, Monte Sant’Angelo
Orari di apertura: chiuso lunedì a pranzo
Tipo di cucina: fieramente garganica
Ambiente: intimo e romantico
Servizio: attento ma amichevole

Voto 3.9/5