Ora, mi spiace pensar male proprio a fine anno quando tutti dovrebbero essere più buoni e fare i bravi.
Ma come diceva Agatha Christie un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova. E a me è capitato in questi giorni che tre diverse persone mi raccontassero tre episodi identici.
Il fatto è, con qualche minima sfumatura, il medesimo: prenotano al ristorante per un po’ di persone, poi vengono richiamati dal locale e il proprietario dice “volevo avvertirvi che abbiamo problemi con il Pos, magari portatevi il contante”.
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Ma la cosa non si ferma qui: alle loro rimostranze, tutti e tre i miei amici in tre diversi locali in tre diverse zone d’Italia si son sentiti rispondere “ma sì, se non potete prelevare non c’è problema, in qualche maniera facciamo.”
Ehi, ehi, ehi.
Tre episodi così, vicini nel tempo, in tre diversi luoghi italiani. È un po’ sospetto, no?
La cosa che mi colpisce non è il mancato rilascio della ricevuta –cosa sbagliatissima, ma ahimè ancora piuttosto diffusa–, bensì la dolosa arroganza con cui si annuncia il misfatto: “mi raccomando, venite col contante!” (non sto parlando di trattorie, ma di locali eleganti).
Dico: diamine, non vi bastano quelli che pagano cash già per conto proprio? Volete proprio che tutti vengano con i rotoli di cento euro?
Va be’, basta, mi sto facendo il sangue cattivo ed è il giorno sbagliato: oggi iniziano le ferie e saremo tutti più buoni.
Quel che è certo è che nei tanti ristoranti in cui mangerò con parenti e amici mi presenterò con il bancomat. E se il Pos non funzionerà, vorrà dire che saremo loro ospiti. È Natale, dopotutto.