San Benedetto del Tronto è la nuova Senigallia? Me lo chiedo passeggiando tra Porto d’Ascoli e il lungomare, assistendo a una rinascita gastronomica fatta di ristoranti, pub, gastronomie, solide certezze ma soprattutto nuove realtà. Okay, vi vedo già puntare il ditino alla tenente Colombo: di fronte alla sacra triade Uliassi – Cedroni – Brunelli, come può permettersi un simile paragone la città conosciuta a tutta la Penisola per MISS ITALIA?
Indubbiamente se parliamo di gastrofanatismo militante, stellati a parte, un week end a Senigallia con cena da Nana, un divertissment di crudi e l’imperdibile crunch con baccala’ all’anconetana da Anikò, per terminare poi con una colazione salata da Pandefrà, vi costerà più di una esperienza equivalente in terra ascolana (sì, amici sambenedettesi, anche se non corre buone sangue con la città di Ascoli, sempre capoluogo di provincia rimane) ma non è cosi’ scontato che abbia un risultato migliore in termine di soddisfazione, anzi.
La città e le sue tre anime
La San Benedetto del Tronto che vogliamo raccontare si può suddividere in tre macro aree: il paese alto con il centro, il porto con il lungomare, il paese basso con Porto D’Ascoli. Ciascuna zona con i suoi ritmi, la sua vita notturna, il suo microclima, le sue frequentazioni e le sue attività commerciali.
Il paese alto è sicuramente quella dotata di maggior fascino, tra saliscendi e vicoletti, tra Torre dei Gualtieri e Palazzo Piacentini: aprirci un’attività dev’essere un azzardo perché la posizione, per quanto bella, può risultare respingente per i tanti avventori da lettino e ombrellone. Ma qualche eccezione, lo vedrete, c’è.
Scendendo da lì, e rigorosamente con la bicicletta sgangherata data in dotazione dall’albergo di turno, si arriva nel cuore del paese attraversando la ariosa zona pedonale, dove troverete le classiche attività del centro, tra gelaterie, pizze al taglio, caffè più o meno storici, negozi. Ecco, superando la rotonda Giorgini, procedendo in direzione di Grottammar, e si arriva nell’area portuale, dove pesce freschissimo viene cucinato al momento da chioschi e ristori a basso costo.
Ripartendo in direzione opposta si inizia a percorrere il celeberrimo lungomare, con palme e pista ciclabile fino ad arrivare a Porto D’Ascoli, con i suoi bar pasticceria i forni, i ristoranti, le gastronomie d’asporto di pesce e di pasta fresca.
Avendo frequentato in diverse occasioni tutti i posti che vi racconteremo tra poco (fatta eccezione per le promettenti recenti aperture) questa Gourmap vi darà un quadro completo e decisamente “sul pezzo” della scena sambenedettese.
E se non sarete ancora soddisfatti, in attesa che riapra (non vedo l’ora) l’ottimo cocktail bar Shake, sappiate che ci sono ancora il pesce di Crudo Lab, le stuzzicherie di Biglietteria Bistrot, il pesce fritto di Olio, le birre del Torrione, i lievitati di Pane Antico, la pizza al taglio di Farinando e quella al piatto di Impasti.
Dunque siete avvertiti, ‘o voi che amate mangiare e bere come si deve, ma
- avete fatto il gastrotour di Senigallia almeno tre volte;
- preferite il mare di San Benedetto del Tronto, che forse non è il più cristallino del mondo, ma è tanto comodo;
- pretendete un percorso gastronomico completo, ma a prezzi più contenuti,
San Benedetto del Tronto fa per voi. Proviamo a passare in rassegna i suoi migliori ristoranti, quelli che ho provato e amato da parecchie estati a questa parte.