Da quando ChatGPT è stata rilasciata da OpenAI alla fine di novembre 2022, gli screenshot delle conversazioni avvenute con l’intelligenza artificiale hanno velocemente affollato la mia bolla. Come ogni novità che si rispetti, soprattutto in ambito tecnologico, ha elementi positivi e altri più discutibili. Negli ultimi mesi è stato sfruttato da molti giornalisti (che temono di vedere sostituita una parte del loro lavoro con l’intelligenza artificiale) per comprendere le potenzialità e le criticità del mezzo.
Secondo Focus, i testi offerti da ChatGPT in ambito scientifico sono estremamente accurati e capaci di passare anche la revisione umana. Su Multiplayer il sistema stato incaricato di scrivere un articolo sui videogiochi. Su Vice è stato richiesto al chatbot come diventare un trafficante di droga. Era dunque il momento che lo sottoponessimo al vaglio della prova del fuoco del giornalismo gastronomico: le recensioni.
Come funziona ChatGPT
Il web è strapieno di informazioni su come funziona questo sistema e i suoi simili. I lettori stessi potranno accedere facilmente a ChatGPT semplicemente iscrivendosi su OpenAI in modo completamente gratuito, cominciando a digitare domande che genereranno conversazioni dalle sembianze molto umane su qualsiasi argomento. La capacità unica di ChatGPT è stata quella, tra i vari sistemi di chatbot, di simulare conversazioni dal tono profondamente realistico e di utilizzare le conversazioni sviluppate con gli utenti per incamerare informazioni preziose, da utilizzare per formulare nuove risposte.
Le risposte di ChatGPT
Ma come elabora le sue risposte? Facendola molto semplice, anche se semplice non è, sintetizzando le informazioni fornite da campioni di testi che vengono dal web, come siti, pagine, libri, essay e articoli di giornale. Da questa spiegazione è chiaro che chiedere a un chatbot di recensire un ristorante è una faccenda complessa e controversa, ma che potrebbe dare buoni frutti se si partisse da una domanda molto semplice, che poi è la stessa che ti fanno i tuoi amici quando vogliono andare in un posto: come si mangia in quel ristorante?
Le recensioni con l’intelligenza artificiale
Siccome più il campione è ampio più le risposte potrebbero essere esaustive, ho scelto di considerare realtà abbastanza note. Partendo da uno degli chef più famosi in circolazione: Antonino Cannavacciuolo. La mia domanda a ChatGPT è stata elementare: “Come si mangia nel ristorante di Antonino Cannavacciuolo?”
“Nel ristorante di Antonino Cannavacciuolo si mangia cucina mediterranea con un tocco di innovazione e tecnica. Il menu include piatti a base di pesce fresco, carne e verdure, preparati con ingredienti di alta qualità e tecniche di cottura all’avanguardia. Si può aspettare un’esperienza gastronomica unica ed eccezionale, con una presentazione attenta e un servizio impeccabile”
Interessante. Il testo è piuttosto standard, ma l’intelligenza artificiale si spinge anche a dare dei giudizi (unica ed eccezionale) dunque c’è margine per saperne di più. A questo punto chiediamo “come si mangia nel ristorante Reale di Niko Romito?”. Ed ecco la risposta:
“Nel ristorante Reale di Niko Romito si mangia cucina italiana innovativa con un focus sulla qualità degli ingredienti e sulla tecnica di preparazione. Il menu include piatti creativi e sorprendenti, spesso ispirati alla cucina regionale italiana, preparati con tecniche di cottura all’avanguardia. Si può aspettare un’esperienza gastronomica unica, con una presentazione attenta e un servizio impeccabile. L’atmosfera del ristorante è elegante e accogliente, con un’attenzione particolare per i dettagli. In generale, il ristorante Reale di Niko Romito offre un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, creando un’esperienza gastronomica memorabile”
Anche qui la risposta è abbastanza breve e tiene in considerazione vari aspetti: piatti, tecniche, presentazione, servizio, atmosfera. E poi si fa una sintesi. Il problema? Ci sono molti punti identici. Per esempio il riferimento alla tecnica, la menzione dell’esperienza gastronomica e la qualità degli ingredienti. Andiamo avanti: “come si mangia nel ristorante di Massimo Bottura?”
“Nel ristorante di Massimo Bottura si mangia cucina innovativa con un forte focus sulla tradizione italiana e sull’utilizzo di ingredienti di alta qualità. Il menu include piatti creativi e sorprendenti, spesso ispirati alla cucina regionale italiana, preparati con tecniche di cottura all’avanguardia. Si può aspettare un’esperienza gastronomica unica, con una presentazione attenta e un servizio impeccabile. L’atmosfera del ristorante è elegante e accogliente, con un’attenzione particolare per i dettagli”
Ok, siamo ancora abbastanza vicini. Sembra di avere davanti una parafrasi del primo e del secondo testo, con qualche informazione fuorviante (per esempio il focus sulla tradizione italiana?). E poi le tecniche di cottura all’avanguardia, l’atmosfera sempre elegante e accogliente e l’attenzione particolare ai dettagli. Peraltro è un testo molto superficiale. Se fossi un lettore o una lettrice inesperta probabilmente non mi porterei a casa nulla di queste non-informazioni. Forse dobbiamo cambiare il focus e nominare direttamente il ristorante (anche perché tutti gli chef che ho menzionato hanno più attività e la cosa può aver confuso OpenAI). Chiediamo dunque “come si mangia nel ristorante Retrobottega a Roma?”
“Da Retrobottega a Roma si mangia cucina italiana con un tocco moderno e innovativo. Il menu include piatti tradizionali rivisitati con tecniche di cottura moderne e ingredienti di alta qualità. Si possono aspettare porzioni abbondanti e un’attenzione particolare per la presentazione dei piatti. Il servizio sarà cordiale e attento, con un’atmosfera accogliente e confortevole. In generale, Retrobottega offre un’esperienza gastronomica unica e memorabile, con un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione”
Dunque sì, è un vizio di forma, al quarto giro di “atmosfera accogliente” siamo autorizzati a farci uno sbadiglio. Peraltro ci sono informazioni deliranti (tipo quella sulle porzioni abbondanti) e parole ricorrenti. Si chiude con l’osceno binomio tradizione-innovazione che è il sintomo della povertà di linguaggio di ChatGPT e un mea culpa gravissimo verso tutto il nostro settore che evidentemente non fa che ripetere a pappardella queste formule fino a rincoglionire pure l’intelligenza artificiale. Piuttosto esasperata, penso che l’unico modo sia spostarsi in un’altra terra. Proviamo con le trattorie. “Come si mangia nel ristorante Trippa di Milano?”
“Nel ristorante Trippa a Milano si mangia cucina milanese tradizionale, con un focus sui piatti a base di trippa. Il menu include classici della cucina milanese come la trippa alla milanese, il risotto alla milanese e la cotoletta alla milanese. Si possono aspettare porzioni generose e un’atmosfera accogliente, con un’attenzione particolare per i dettagli nella presentazione e nella preparazione dei piatti”
Qui mi rendo conto che non posso chiedere alla chat di cogliere le sfumature e di interpretare la differenza tra una trattoria tradizionale e una contemporanea, anche se molti si rifiutano di utilizzare quest’ultima definizione. Se leggessi questo testo da novellina mi farei l’idea di Trippa come di un posto iper classico, con piattoni generosi e la maledetta attenzione per i dettagli. Proviamo dunque con le pizzerie: “Come si mangia nella pizzeria Pepe in Grani di Franco Pepe?”
“Nella pizzeria Pepe in Grani di Franco Pepe si mangia pizza con ingredienti di alta qualità e una lunga lievitazione. Il menu include diverse varietà di pizza, tutte preparate con metodi tradizionali e tecniche innovative. Si può aspettare una pasta sottile e croccante, con una vasta scelta di topping creativi e di stagione. Il servizio sarà cordiale e attento, con un’atmosfera accogliente e confortevole. In generale, la pizzeria Pepe in Grani offre un’esperienza unica e memorabile, con un’attenzione particolare alla qualità degli ingredienti e alla tecnica di preparazione”
Andava tutto abbastanza bene, considerando i limiti del caso, perché compariva qualche informazione più decisa sul pasto (per esempio le lunghe lievitazioni e la pasta sottile e croccante) poi purtroppo è rispuntata l’atmosfera accogliente e confortevole, nonché una strana sintassi (“si può aspettare una pasta sottile”). Facciamo la prova del nove sempre in quest’ambito: “Come si mangia nella pizzeria di Simone Padoan?”
“Nella pizzeria di Simone Padoan si mangia pizza di alta qualità, con una particolare attenzione alla scelta degli ingredienti e alla tecnica di preparazione. Il menu include diverse varietà di pizza, tutte preparate con metodi tradizionali e tecniche innovative. Si possono aspettare pizze con pasta sottile e croccante, con topping creativi e di stagione. Il servizio sarà cordiale e attento, con un’atmosfera accogliente e confortevole. In generale, la pizzeria di Simone Padoan offre un’esperienza unica e memorabile, con un’attenzione particolare alla qualità degli ingredienti e alla tecnica di preparazione della pizza”
Di fronte all’ennesimo giorno della marmotta sono indecisa se sono io il problema o la chat, nel dubbio penso che sia ora che ciascuno vada per la sua strada. Prima però tento di fare una nuova domanda, per spingere la chat a darmi qualche informazione più solida, chiedendo sia come si mangia che quanto si paga in un certo posto. Niente, errore. Cambio strategia: chiedo come si mangia in un ristorante di Roma per turisti che su Tripadvisor ha solo 1,5 come punteggio. Errore di nuovo, troppo specifico. Scelgo quindi un posto un po’ più famoso ma ugualmente poco apprezzato (2,5 su Tripadvisor).
“Da XXXXXXX a Roma si può mangiare una cucina mediterranea e regionale con ingredienti freschi e di stagione. Il menu include antipasti come bruschette, insalate, fritti misti e affettati, primi piatti come pasta fresca e risotti, secondi piatti di carne e pesce, contorni di verdure e dessert come tiramisù e panna cotta. Tutti i piatti sono preparati al momento e possono essere accompagnati da vini locali e birre artigianali. La struttura è anche adatta per feste private e eventi aziendali”
Copro il nome perché in questo caso non ci interessa. La cosa che mi stupisce è che, nonostante vengano menzionati piatti specifici (a me da potenziale cliente interesserebbe conoscerli, più che ingozzarmi di indicazioni generiche) non si faccia menzione delle criticità del posto, che sono ben evidenziate da articoli e recensioni, e neppure della formula d’acquisto, che è AYCE. Scompaiono però tutti i panegirici su atmosfera e cura dei dettagli che abbiamo visto prima. Insomma: ChatGPT democristiana.
Spazientita faccio l’ultimo tentativo fuori di binario, e spiazzo la chat con una domanda amicale: “Qual è il miglior ristorante in Italia?”
“Non esiste un ristorante che sia universalmente considerato il “miglior ristorante in Italia”, poiché la scelta dipende dai gusti individuali e dalle preferenze personali in termini di cucina, atmosfera e servizio. Tuttavia, alcuni dei ristoranti più rinomati e acclamati in Italia sono Osteria Francescana di Modena, Piazza Duomo ad Alba e La Pergola a Roma”
Questa risposta mi piace molto di più perché contiene davvero un mimetismo umano. Tuttavia non sono convinta dei ristoranti citati, chiedo quindi alla chat il “perché?”
“Questi ristoranti sono considerati tra i migliori in Italia perché offrono un’eccezionale esperienza culinaria che combina ingredienti di alta qualità, tecniche culinarie all’avanguardia e un’atmosfera accogliente e sofisticata. Inoltre, hanno ricevuto numerosi riconoscimenti e premi, tra cui stelle Michelin e riconoscimenti da parte di importanti guide gastronomiche. Tuttavia, la scelta finale dipende dalle preferenze personali e dalle esigenze individuali, quindi è importante fare ricerche appropriate e valutare le opzioni disponibili”
Al ritorno degli ennesimi cavalli di battaglia, ho capito che possiamo proseguire serenamente il nostro lavoro, a patto che ci prendiamo sempre il rischio di andare in profondità. L’intelligenza artificiale è un bel posto, ma c’è troppa cura dei dettagli e atmosfera accogliente