Non c’è che dire, se c’è una capacità innata della Guida Michelin è quella di percepire ogni anno il tifo del pubblico gourmettaro, intercettare la vox populi e ignorare completamente il tutto con malcelato sdegno e anche con un sussurrato “tiè”. Tutto questo poi, senza assolutamente proferire parola o dare un qualsiasi cenno di feedback: un’arte che richiede maestria ed è stata evidentemente affinata negli anni. 67 per la precisione, almeno qui in Italia, dove è iniziato il conto alla rovescia per la presentazione ufficiale del 23 Novembre, in diretta dalla Franciacorta.
Vedremo se anche quest’anno i giudici della Rossa si dimostreranno sordi alle suggestioni delle tifoserie gastrofregne, certo è che quest’anno l’elefante nella stanza, per quanto serafico al limite del sacerdotale, è davvero ingombrante: qualcuno dia la seconda stella al Lido 84 di Riccardo Camanini.
Dopo due performance storiche nella 50 Best (“One to watch” nel 2019, e primo degli italiani quest’anno), agli emissari dell’omino di pneumatici la cosa non può essere sfuggita. Oltretutto nell’anno in cui hanno ritenuto che il Noma di Copenaghen, già nominato quattro volte miglior ristorante del mondo, meritasse anche lui il terzo macaron, dimostrando con riluttanza di poter recepire un minimo di segnali esterni. Bontà loro. Come ogni anno quindi facciamo un sondaggione di redazione e vediamo quali sono i pornostici, gli auspici e le scommesse della nostra autorevole redazione.
Nunzia Clemente:
“A parte i soliti noti, punto qualcosa su Domenico Marotta dell’omonimo ristorante a Squille, anche per la stella verde”
Luca Cesari:
“In Romagna si parla della possibile stella al Dalla Gioconda di Davide di Fabio a Gabicce Monte, non prevedo stelle in Bologna città. Max Poggi è papabile di stella verde. Faccio il tifo per la Trattoria di via Serra e per l’Osteria Mirasole ma so che siamo lontani”
Lavinia Martini
“Io direi l’Argine a Vencò e San Brite per la stella verde, mi piacerebbe molto anche Mammaròssa ad Avezzano. Si vocifera anche di seconde stelle possibili a Pascucci e Acquolina”
Caterina Vianello
“A Venezia direi stella verde al Venissa. I rumor dicono della stella agli Alajmo alle Cementine, io ci metterei anche Andrea Rossetti di Osteria V, davvero geniale.”
Sonia Ricci
“Da anni Stephan Zippl a Soprabolzano si merita la stella, ma la mia è una speranza più che un pronostico purtroppo”
Valentina Dirindin
“Se Paolo Griffa (aka Petit Royal di Courmayeur) non prende la seconda stella è uno scandalo”
Stefania Pompele
“Auspico la prima stella a Casa Leali e anche al ristorante Dina di Gussago”
Per quanto mi riguarda, su Milano manca qualche stella: la seconda a Berton e magari anche quella a Cracco. Una stella ad Ambrosino mi sembra doverosa e resta clamoroso il ritardo sulla prima stella a Wicky’s, ma visto e considerato che ora c’è un ristorante cinese Bib Gourmand (Le nove scodelle di Milano, e la notizia è di poche ore fa) una nuova apertura in questo senso sembra ora più plausibile. Ovviamente tifo per la seconda al Lido 84 e anche il bis di Paolo Griffa sembra automatico.
Punto qualcosa anche su Dina e Casa Leali, in formissima, e su Matteo Baronetto (Il Cambio di Torino, attualmente una stella Michelin).
Tristellati papabili: Nino di Costanzo, Antonino Cannavacciuolo, Moreno Cedroni.
Insisto imperterrito con la mia annuale crociata per avere finalmente la prima pizzeria stellata, con le mie personali preferenze per Simone Padoan.
Certo, auspicando che la Michelin si decida ad aprirsi ad altri format, potremmo anche pensare a una bella osteria stellata: magari l’Ostreria Fratelli Pavesi? Sognare non costa niente.