Prima di ogni esegesi possibile, prima che si dica quale chef si sarebbe meritato la stella o avrebbe potuto perderla benissimo, una volta per tutte, ecco la lista dei nuovi ristoranti stellati per la Guida Michelin 2020, la nuova edizione della “Rossa”, presentata questa mattina al Teatro Municipale di Piacenza, per la prima volta, dopo tre anni a Parma.
Si tratta della 65esima edizione per la Guida Michelin Italia, che apporta 33 le novità, tra le quali un nuovo tre stelle, due nuove due stelle e trenta nuovi ristoranti stellati, per un totale di 374 ristoranti stellati.
Nuovi ristoranti una stella Michelin*
- Da Gorini (Bagno di Romagna)
- Iacobucci (Castel Maggiore)
- Apostelstube (Bressanone)
- L’asinello (Castelnuovo Berardenga)
- Santa Elisabetta (Firenze)
- Gucci Osteria da Massimo Bottura (Firenze)
- Virtuoso – Tenuta le Tre Virtù (Scarperia a San Piero)
- Lunasia (Viareggio)
- Petit Royal (Courmayeur)
- Glicine (Amalfi)
- Monzù (Capri)
- La Tuga (Ischia)
- George Restaurant (Napoli)
- Il Flauto di Pan (Ravello)
- Josè Restaurant (Torre del Greco)
- Idylio by Apreda (Roma)
- Atelier (Domodossola)
- Fre (Monforte d’Alba)
- Condividere (Torino)
- Casamatta (Manduria)
- Memorie di Felix Lo Basso (Trani)
- Otto Geleng (Taormina)
- Zash (Riposto)
- Impronte (Bergamo)
- L’aria (Blevio)
- Villa Naj (Stradella)
- L’Alchimia (Milano)
- It Milano (Milano)
- Storie d’Amore (Borgoricco)
Nuovi ristoranti due stelle Michelin**
- Glam Enrico Bartolini (Venezia)
- La Madernassa (Guarene)
Quella di Michelangelo Mammoliti è una seconda stella che avevamo previsto, un giusto riconoscimento per il giovane e bravissimo chef di ispirazione filofrancese, che tanto ci è piaciuto, quest’anno con il nuovo menu degustazione M@de 100% Natura. Su di lui Michelin, nel comunicato ufficiale diramato oggi, scrive: “Lo chef Michelangelo Mammoliti classe 1985, propone una cucina che è diventata una tappa irrinunciabile nel circuito dei grandi ristoranti della regione. I piatti esprimono rigore, tecnica e precisione, ma l’anima viene dalla tradizione e dai prodotti piemontesi, a cui si aggiungono proposte di mare, ingredienti esotici, talvolta asiatici, e i prodotti coltivati personalmente da Michelangelo nell’orto del ristorante”.
Nuovi ristoranti tre stelle Michelin***
Lo scorso anno fu Mauro Uliassi, dell’omonimo ristorante di Senigallia, ad aggiudicarsi la terza stella, diventando il decimo tristellato in Italia. La sua elegantissima cucina bianca e azzurra sul mare si aggiungeva così agli altri ristoranti tre stelle Michelin italiani: Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ).
Quest’anno è Enrico Bartolini con Enrico Bartolini al MUDEC (Milano) a portarsi a casa la terza stella Michelin.
E in effetti è la sua performance quella che spicca, su tutte: Enrico Bartolini, porta a casa due nuove stelle (lui, che era già lo chef più stellato d’Italia, con due stelle al Mudec, una al Casual, una a La Trattoria, una al Glam, una alla Locanda del Sant’Uffizio e una al Poggiorosso, per un totale di sette stelle accumulate finora) e che oggi diventa l’undicesimo tristellato d’Italia, dacché tutti gli altri dieci sono stati confermati, a differenza di alcuni mono e bi-stellati, che con oggi vengono declassati.
Il mago delle stelle della cucina italiana con questi due nuovi riconoscimenti arriva a quota nove stelle in contemporanea: un vero record che sarà piuttosto difficile eguagliare in futuro.
Attraverso le parole di Gwendal Poullennec, Direttore Internazionale Guide Michelin, il massimo riconoscimento ad Enrico Bartolini al MUDEC viene argomentato così: “33 nuovi ristoranti stellati si affacciano sulla scena culinaria offrendo la propria, personale testimonianza delle infinite varianti della cucina del Bel Paese. Su tutti, brilla il nuovo ristorante tre stelle Enrico Bartolini al MUDEC, in cui la personalità dello chef spicca per ricerca e sperimentazione, armonizzandosi perfettamente con la dinamicità di Milano e regalando un tocco da artista al ricco patrimonio gastronomico italiano.”