[Dissapore]: “Ed eccoci qui, cara, vecchia Guida Michelin, che ogni anno arrivi puntuale come le tasse a prenderci per mano e consigliarci quali ristoranti omaggiare della nostra presenza e quali invece degnare del nostro ripudio.
Sai, gli italiani ti consultano sempre, anche se c’è qualche anarchico che oserebbe sostenere che tu, come le tue compari sorelle cartacee, siate sul viale di un triste tramonto, soppiantate dal giovane parvenu che di nome fa TripAdvisor e che pare andare forte, ora, nel dare consigli gastronomici.
Ma in realtà noi tutti ti siamo sinceramente affezionati, e ogni anno aspettiamo con ansia la tua uscita per commentare, giudicare, criticare: un po’ come facciamo con il Festival di Sanremo, sì. Ecco, tu sei il Festival di Sanremo delle padella, ci dai l’opportunità di dire la nostra dimostrandoci “tutti allenatori” ma dandoci anche, non possiamo negarlo, un innegabile e valido aiuto.
Detto ciò, cara Guida, non si può comunque dire che tu brilli per nuove segnalazioni o movimenti inattesi: nella 62esima edizione che hai presentato ieri al teatro Regio di Parma, con tanto di diretta Facebook, i ristoranti con tre stelle restano sempre i soliti otto, e questo non è certo un così bel segnale, per la cucina italiana. Okay, ci sono ‘sti otto, l’abbiamo capito, e poi?”
[Guida Michelin]: “ Caro Dissapore, è inutile che tu voglia fare sempre e comunque il bastian contrario, quello che vuole sempre cantare fuori dal coro per partito preso.
Gli otto stan lì perché quello è il loro posto e se lo meritano, checché tu ne dica, e di novità ce ne sono, ce ne sono eccome!
Che mi dici di Enrico Bertolini, che si è subito re-impossessato delle due stelle lasciate al Devero di Cavenago, in Brianza, grazie al nuovo locale aperto in aprile presso il Museo delle Culture di Milano?
E che se ne è beccato pure altre due per i ristoranti di cui ha personalizzato la gestione nel 2016 (Casual di Bergamo e Trattoria Enrico Bartolini a Castiglione della Pescaia, n.d.r.), arrivando a un totale di ben 4 – dico 4 – stelle? Non è una novità, questa? E i cinque nuovi ristoranti con due stelle, sono forse poca cosa? Ne hai sempre una, caro Dissapore, questa è la verità!”
[Dissapore]: “Certo, cara Guida Michelin, quella di Bartolini è una bella notizia ma ecco, sembra che a parte qualche eccezione siano sempre i soliti noti a tenere banco, che le scelte siano scontate, che tu non abbia veramente il coraggio di essere innovativa, capace di intercettare i nuovi talenti sul nascere, che ti adagi sui tranquilli allori di scelte scontate.
Ad esempio, perché perché tenere fuori dalle stelle Matias Perdomo del Contraste di Milano o Gianluca Gorini del ristorante Le Giare di Montiano? Sono talentuosi oltremisura, e anche innovativi, degni ASSOLUTAMENTE di una tua ambita stella, perché non considerarli manco di striscio?
Ma certo, i nostri sono gusti profani, e se li hai tenuti fuori un motivo, si spera, ce l’avrai, e forse un giorno ci farai la grazia di renderceli noti. Per ora, che altro hai da dirci, che ci possa interessare?”
[Guida Michelin]: “ Beh, la crescita di Roma, dove la mettiamo? Finalmente la capitale si è liberata dalla sua aura stantia fatta di coda alla vaccinara e abbacchio al forno, e può degnamente occupare il posto che occupa in questa edizione: quello della seconda provincia più stellata d’Italia.
O meglio, per dirla in termini più formali e dettagliati, diciamo che con 5 nuove stelle e 2 stelle confermate con un cambio di chef, Roma ha raggranellato il maggiore numero di stelle riferite a una singola località, grazie alla ristorazione di due alberghi di lusso –Assaje e Magnolia–, ma anche a locali di aggregazione culinaria come Bistrot 64 e The Corner. Per non parlare di Terrinoni e della sua paradisiaca cucina di pesce.
E non solo, caro Dissapore, abbiamo anche dato ampio spazio a una delle più belle zone del nostro Paese nonché patrimonio Unesco, cioè la magnifica zona delle Langhe e Roero, anche essa finalmente liberata e svecchiata dall’alone di “amici della bagna cauda” che la circondava e che propone ora, invece, una cucina tra le più dinamiche e con gli chef tra i più talentuosi della penisola. Ti pare ancora poco?”
[Dissapore]: “ E cosa mi dici, maschilista di una Guida Michelin che non sei altro, delle polemiche innescate perché alla guida delle nuove cucine stellate ci sono soltanto uomini? Non c’è neppure una donna…
Sai cosa ce ne facciamo delle 117 donne stellate nel mondo, di cui 48 italiane che citi a tua discolpa! Noi stiamo parlando delle novità, dei nomi che hai proiettato verso l’anno nuovo. Ribadendo, casomai ce ne fosse bisogno, che nella cucina italiana sono gli uomini che dominano.
Secondo il Corriere, ad esempio , è ora che comincino a fare lobby anche le chef. Senza paura”.
[Guida Michelin]: “ … … …”.
[Dissapore]: “Non rispondi, cara Guida? Non sarà mica che ti abbiamo colta in fallo?
Ad ogni modo, in effetti qualche novità c’è, e siamo anche sicuri che buona parte di quelli che ti snobbano alla fine tengono sotto il sedile dell’auto la loro bella copia, a cui ricorrono dopo che qualche recensione farlocca di TripAdvisor li ha condotti dritti dritti nelle peggio bettole d’Italia.
Ma vorremmo ancora chiederti un’ultima cosa: ‘sta benedetta stella, a Davide Scabin, gliela volete ridare? Il Combal.Zero la merita sì o no?”
[Guida Michelin]: “ No. E poi non venirci a raccontare che siamo prevedibili, servili o lo zerbino personale dello chef di turno. L’esclusione di Scabin lo dimostra!”
[Dissapore]: “ Ah, ma allora, è tutta una mossa, una tattica, un modo per non essere tacciati di servilismo o pedanteria?”
[Guida Michelin]: “ Può darsi, caro Dissapore, può darsi…”.
[Dissapore]: “ Va beh, a questo punto tanto vale familiarizzare con tutte le tue nuove stelle, cara Guida Michelin, ben divise per regioni italiani, si capisce”.
Piemonte
Da Francesco – Cherasco.
Nel cuore delle Langhe, nella bellissima Cherasco, un raffinato ristorante al primo piano di un palazzo seicentesco. E’ composto di due sale, in una delle quali è possibile ammirare gli stupendi affreschi dell’Operti.
La cucina è quella classica piemontese, ma Francesco Oberto, giovane cuoco molto promettente, si cimenta anche con successo in piatti di mare.
Menu 50/70 € – Carta 38/70 €
La Madernassa – Guarene.
Per quanto giovani, lo chef de La Madernassa propone una cucina che ha già fatto del ristorante di Guarene una tappa irrinunciabile tra i locali piemontesi.
Piatti della tradizione regionale preparati con rigore, tecnica e precisione, a cui si aggiungono piatti di mare impreziositi dalle erbe aromatiche coltivate nell’orto del ristorante stesso. In estate si può godere della magnifica vista sulle Langhe grazie all’ampia terrazza del locale.
Menu 50/75 € – Carta 48/88 €
Zappatori – Pinerolo.
Cucina intrigante per questo ristorante dall’ottimo rapporto qualità-prezzo composto da calde sale con luci soffuse.
Il menù predisposto da Christian Millone si presta a una doppia lettura: da un lato ci sono i piatti della tradizione piemontese, dall’altro, lo chef si cimenta con successo con proposte più moderne, piacevoli e divertenti.
Menu 25 € (pranzo in settimana)/80 € – Carta 46/67 €
21.9. Piobesi d’Alba.
Il mare ligure tanto amato da Flavio Costa, chef di lunga esperienza, incontra la tradizione piemontese in questa tenuta vinicola nei locali di un’antica cantina del ‘400. In estate, si può ammirare il panorama dalla terrazza, e sono disponibili anche accoglienti camere per pernottare.
Menu 60/85 € – Carta 58/100 €
Lombardia
Casual Ristorante – Bergamo.
Un locale rinato grazie all’opera dell’iperattivo Enrico Bartolini, che propone un’ampia selezione di piatti della tradizione italiana in chiave moderna. Professionale e discreto il servizio in sala, che non cede agli eccessi del “friendly”.
Menu 45/70 € – Carta 43/80 €
La Tavola – Laveno Mombello.
Terrazza sull’acqua con vista lago per questo ristorante dalla cucina creativa e raffinata, grazie al giovane cuoco, Riccardo Bassetti, che si trova a proprio agio non solo con piatti di carne, ma anche di pesce di lago e di mare.
Menu 55/90 € – Carta 59/96 €
Seta – Milano (seconda stella)
Cucina leggera e raffinata di terra e di mare per questo ristorante in cui lo chef Antonio Guida si destreggia in pari misura tra piatti di mare e di terra, tra sapori del Nord e del Sud, non tralasciando un tocco esotico soprattutto nei dessert.
Spettacolari le vetrate interne, che donano al locale un’atmosfera particolare ed accogliente.
Menu 130 € – Carta 89/147 €
Felix Lo Basso – Milano.
Vista mozzafiato direttamente sulle guglie del Duomo per questo locale all’interno dell’hotel 5 stelle Townhouse Duomo.
Lo chef pugliese Felice Lo Basso dà prova del suo talento con piatti creativi, colorati e leggeri in riuscitissimi giochi di consistenze, prediligendo materie prime di comprovata qualità e in un afflato di patriottismo, soltanto nazionali.
Menu 95/130 € – Carta 90/150 €
Enrico Bartolini al Mudec – Milano (seconda stella)
Innovazione, equilibrio e ricerca: queste sono le caratteristiche che hanno fatto della cucina di Enrico Bartolini, vero vincitore di questa tornata della Guida Michelin Italia, una delle migliori a Milano, nonche il suo approccio “contemporary classic”, come lo chef ama definire i suoi piatti.
Dal 2016 il locale è collocato all’interno del Museo delle Culture.
Menu 110 € – Carta 90/150 €
Lume – Milano.
Ricerca e passione per la cucina dello chef Luigi Taglienti, che propone piatti moderni e creativi, spaziando tra la tradizione della Lombardia e della Liguria, sua terra d’origine.
Illuminazione piacevole ottenuta grazie ai giochi di luce delle ampie vetrate, richiamati anche dal nome del locale stesso.
Menu 120/150 € – Carta 95/160 €
VENETO
La Veranda – Bardolino.
Enzo Ninivaggi, uno chef giovane ma di sicura prospettiva, realizza per questo locale dove non ci sarà che l’imbarazzo della scelta, varie portate di carne e di pesce, sia di lago che di mare.
Menu 55/65 € – Carta 47/92 €
TRENTINO
Terra – Val Sarentino (seconda stella)
Cucina di spessore per questo ristorante situato tra i boschi del Trentino in una curiosa Casa-Ristorante, l’hotel Auener Hof, dove Heinrich Schneider, chef di vero, grande talento, propone i piatti tipici della tradizione in un misto di ricerca, tecnica e personalità.
Menu 98/160 € – Carta 110/150 €
Locanda Margon – Trento / Ravina (seconda stella)
Tradizione e modernità per questo locale situato nelle colline di Trento con vista mozzafiato sulla città. Qui, lo chef Alfio Ghezzi offre piatti tipici della regione rivisti in chiave moderna, e la Veranda, inoltre, soddisfa anche le esigenze di una cucina meno impegnativa.
Menu 70/140 € – Carta 63/117 €
TOSCANA
La Leggenda dei Frati – Firenze.
Terminata una vertiginosa salita e dopo aver varcato il bellissimo complesso museale di Villa Bardini, La Locanda dei frati accoglie i visitatori con un’atmosfera calda e gradevole, offrendo la cucina moderna e creativa di alto livello dello chef Filippo Saporito.
Menu 60/80 € – Carta 50/90 €
La Trattoria Enrico Bartolini – Castiglione della Pescaia/Badiola.
Una ventata di novità per la cucina di Enrico Bartolini, che nelle rustiche e nello stesso tempo raffinate sale del locale propone piatti che si rifanno alla tradizione e al territorio interpretati in chiave moderna, non dimenticando le cotture tradizionali con spiedi e braci.
Menu 95 € – Carta 80/136 €
Lux Lucis – Forte dei Marmi.
Ambiente elegante, ampie vetrate e design essenziale per una cucina frutto di ricerca e creatività, che si esprimono anche nelle tecniche di cottura padroneggiate dallo chef modenese Valentino Cassanelli, e nella selezione di ingredienti di qualità.
E’ il ristorante del rinomato hotel Principe Forte dei Marmi.
Menu 60/90 € – Carta 50/108 €
Il Pievano – Gaiole in Chianti.
Un riuscitissimo connubio tra piatti di ispirazione toscana e campana per questo ristorante ricavato da alcuni ambienti di un monastero millenario.
Ottime le proposte di cane e di pesce, tutte connotate da un’estrema raffinatezza ed eleganza. Nei mesi estivi e nella bella stagione, si cena nel suggestivo cortile interno.
Menu 70/110 € – Carta 58/99 €
MARCHE
Nostrano – Pesaro.
Cucina solida, di spessore, che ha subito riscosso un grande successo nella città marchigiana, dove i ristoranti degni di nota non abbondano certo. Il locale, moderno e frizzante, è situato a pochi metri dal mare e dalla famosa scultura a sfera di Arnaldo Pomodoro.
Menu 38/80 € – Carta 46/87 €
LAZIO
Aminta Resort – Genazzano.
Uno dei più promettenti cuochi della cucina laziale, Marco Bottega, guida l’Aminta Resort, locale ricavato da un casolare ottocentesco tra le colline disseminate di ulivi.
Cucina prevalentemente laziale, ma aperta a tutte le influenze. Vasta e degna di nota la selezione di Champagne
Menu 60/90 € – Carta 53/71 €
Il Vistamare – Latina/Lido di Latina.
Vista mozzafiato per questo locale dove la spiaggia e il mare sembrano a portata di mano grazie alle ampie vetrate. Lo chef Rocco De Santis propone piatti gustosi, ricchi di creatività e di fantasia.
Menu 50/80 € – Carta 47/69 €
Assaje – Roma.
La nuova proprietà ha completamente rinnovato il ristorante annesso all’hotel Aldrovandi, ora diventato “Assaje”, ciòè “abbondanza” in napoletano.
Forte è infatti il richiamo alla tradizione partenopea, con piatti non troppo moderni, proposte di carne e pesce che spaziano tra le ricette tradizionali e quelle più contemporanee. Servizio professionale.
Menu 110/130 € – Carta 90/150 €
Per Me Giulio Terrinoni – Roma.
Locale intimo e raccolto, situato in un vicolo di Via Giulia, dove dal 2015 lo chef Giulio Terrinoni offre una cucina creativa, equilibrata, rinomata per le preparazioni a base di pesce.
Non da meno le proposte a base di carne, con una formula che a pranzo prevede, oltre al menu alla carta, anche un’offerta di “tappi”, vale a dire mini assaggi a prezzi contenuti.
Menu 75/90 € – Carta 70/120 €
Bistrot 64 – Roma.
Inserito da Dissapore tre i 5 ristoranti di Roma con il migliore rapporto qualità-prezzo, il ristorante guidato dalla chef Kotaro Noda e posizionato in modo strategico nei paraggi del MAXXI e dell’Auditorium, aggiunge ora al menu una stella Michelin.
Stile giovane e informale, ma nello stesso tempo con un servizio attento e cortese. Cucina giovane e creativa.
Menu 15 (pranzo in settimana)/30 € – Carta 30/45 €
Magnolia – Roma.
Dopo aver percorso una galleria con pareti in marmo nero percorse da un velo di acqua, verrete accolti nel chiostro maestoso del Grand Hotel Via Veneto, dove lo chef vi propone piatti dallo stile moderno e creativo, con portate che somigliano a vere e opere d’arte.
Nella bella stagione è possibile anche mangiare all’aperto.
Menu 95/130 € – Carta 90/150 €
The Corner – Roma.
E’ una cucina moderna e fantasiosa quella proposta dallo chef Marco Martini. Suggestivo l’ambiente, parte integrante dell’hotel Townhouse: un originale giardino d’inverno che comprende una pluralità di stili, con annessa una terrazza lunge per aperitivi e stuzzichini veloci, dove troneggia anche una statua di Superman a grandezza naturale.
Disponibile la carta gourmet anche a pranzo, previa prenotazione.
Menu 40 € – Carta 50/70 €
CAMPANIA
Piazzetta Milù – Castellammare di Stabia.
In un ambiente confortevole e moderno, un’intera famiglia si prende cura della vostra serata, insieme ad un giovane cuoco, Luigi Salomone, che ha già maturato una solida esperienza. La cucina offre piatti della tradizione assieme a portate contemporanee, sempre però ispirate alla tradizione locale. Ottime le carni alla griglia.
Menu 48/55 € – Carta 39/66 €
Dani Maison – Ischia (seconda stella)
Dopo un anno di assenza, ecco ricomparire nel maggio 2016 Nino Di Costanzo, con l’apertura di un locale tutto suo nella casa che che fu dei nonni e in seguito dei genitori.
Un accogliente salotto, un confortevole giardino e i piatti di Nino, che lo hanno reso famoso grazie alla tecnica e alla creatività con cui sono preparati. I piatti sono ispirati alla tradizione mediterranea, proposti con la consueta estrema raffinatezza estetica.
Menu 70/200 € – Carta 78/158 €
Il Mosaico – Casamicciola Terme.
Dal 2016 Il Mosaico ha nuovamente aperto, affidandosi al talento di Giovanni De Vivo, un cuoco già premiato in altri locali, che propone una cucina creativa e di grande impatto visivo. Da segnalare le portate di carne e pesce ispirate il più delle volte ai sapori della Campania.
Menu 90/180 € – Carta 76/130 €
Veritas – Napoli.
Locale di stile ma discreto, servizio impeccabile e uno chef di origini irpine, Gianluca D’Agostino, che conosce perfettamente la tradizione partenopea. Rielaborandola in chiave moderna riesce a ottenere risultati più che soddisfacenti.
Menu 48/68 € – Carta 42/79 €
PUGLIA
Quintessenza – Trani.
Sono due le anime di questo locale situato nel centro di Trani, per quanto non sul porto: arredi minimalisti ma grande creatività in cucina, con materie prime del luogo sempre condite con l’ottimo olio di produzione propria.
Menu 35/58 € – Carta 33/58 €
CALABRIA
Pietramare – Isola di Capo Rizzuto.
Situato all’interno del Praia Art Resort, tra muretti a secco e vegetazione mediterranea, il Pietramare propone una cucina che è un riuscitissimo connubio tra le classiche specialità del territorio e la creatività del cuoco campano Alfonso Crescenzo. Cucina mediterranea di grande livello.
Menu 55/70 € – Carta 60/88 €
SICILIA
Accursio – Modica.
Atmosfera familiare che rimanda all’intimità della casa privata per questo locale che propone la cucina creativa e varia di Accursio Craparo, in crescita costante, e da dove si può osservare il vivace viavai del Corso Umberto comodamente seduti nell’accogliente dehors
Menu 65/90 € – Carta 62/95 €
SARDEGNA
Dal Corsaro – Cagliari.
Uno dei migliori ristoranti non solo di Cagliari ma dell’intera Sardegna, grazie all’impegno e alla passione delle famiglia che lo conduce.
Un’ambientazione composta di quadri, archi e specchi accompagna la proposta di piatti gustosi ed equilibrati, tutti ispirati dalla più classica tradizione sarda reinterpretata in chiave attuale. Nella versione “bistrot”, prevale invece una cucina più semplice e rustica.
Menu 65/80 € – Carta 51/89 €