Si è appena chiusa a Firenze la presentazione della Guida ai ristoranti d’Italia de L’Espresso anno 2017.
Enzo Vizzari, direttore della guida, aveva già reso note le novità: spariscono i punteggi espressi in ventesimi per lasciare posto ai soli Cappelli, il simbolo della Guida Espresso, che passano da 3 a 5. Non esistono più i mezzi punti.
Questo perché, parole dello stesso Vizzari: “Ci siamo resi conto della difficoltà crescente di esprimere giudizi in frazione di punto su locali fra loro profondamente diversi e lontani per storia, cultura, dimensione, stile di cucina”.
I criteri di giudizio adottati a partire da questa edizione sono i seguenti:
5 cappelli (assegnati a 5 ristoranti): il meglio in assoluto
4 cappelli (assegnati a 10 ristoranti): cucina eccellente
3 cappelli (assegnati a 36 ristoranti): cucina ottima
2 cappelli (assegnati a 89 ristoranti: cucina di qualità e di ricerca
1 cappello (assegnato a 363 ristoranti): buona cucina
Sempre secondo Vizzari, si legge nell’introduzione della guida: “Non ci siamo limitati a convertire i punteggi da ‘ventesimi’ a ‘cappelli’, ma abbiamo ripensato il voto di ogni locale in sé e in rapporto ad altri con voto analogo”.
Vediamo ora i premi principali:
— Sul podio, alla pari, e comunque al livello più alto della ristorazione italiana, ci sono Massimiliano Alajmo, Massimo Bottura, Enrico Crippa, Niko Romito e Mauro Uliassi. Sono i cinque magnifici chef identificati per la prima volta con i 5 cappelli.
— Due i migliori esordi segnalati dall’edizione della guida 2017, si tratta dei ristoranti Danì Maison, chef Nino Di Costanzo, a Ischia e Lume, chef Luigi Taglienti, a Milano. Diversi per stile e collocazione geografica.
— Il pranzo dell’anno, o come si dice oggi, l’esperienza gastronomica indimenticabile per armonia e perfezione implacabile nel susseguirsi dei piatti, è quello consumato all’Osteria Francescana di Massimo Bottura.
— E’ andato a Niko Romito, chef del ristorante Casadonna Reale a Castel di Sangro, il riconoscimento per il piatto più originale e innovativo dell’anno, grazie al “piccione fondente e pistacchio”.
— Al Convento di Cetara, il borgo della Costiera Amalfitana noto per la colatura di alici, ospitato in un convento di francescani del Seicento in piazza San Francesco, è la migliore trattoria (di pesce) dell’anno.
— Antonia Klugmann, che si è distinta per la costanza del suo lavoro al ristorante L’Argine di Vencò, oltre ovviamente che per la qualità, è la cuoca dell’anno.
— Premio alla carriera per Bruna Gritti Cerea, che insieme al marito ha fondato nel 1966 il ristorante Da Vittorio a Brusaporto, da dove ha preso le mosse una dinastia importante per il made in Italy gastronomico.
— Secondo la guida chi tra gli chef italiani ha maggiormente valorizzato il suo territorio ma in forma contemporanea e anche tecnologica, è il ristorante Kresios di Giuseppe Giannotti.
— Sokol Ndreko, maître nonché sommelier del Lux Lucis, ristorante dell’Hotel Principe a Forte dei Marmi è, dopo 16 anni di crescita professionale costante, è il direttore di sala dell’anno.
— Sommelier dell’anno, invece, benché ancora giovane –ha 32 anni– è il sommelier del ristorante Il Pagliaccio di Roma, Matteo Zappile, per aver valorizzato sia le bollicine italiane che le bevande, anche analcoliche, diverse dal vino.
Siamo finalmente ai veri risultati:
Cinque Cappelli
Osteria Francescana, Modena
Le Calandre, Rubano (PD)
Piazza Duomo, Alba (CN)
Reale Casadonna, Castel di Sangro (AQ)
Uliassi, Senigallia
Quattro Cappelli
Casa Perbellini, Verona
Del Cambio, Torino
Duomo, Ragusa
La Pergola, Roma
La Madia, Licata
La Peca, Lonigo (VI)
Seta, Milano
Taverna Estia, Brusciano (NA)
Villa Crespi, Orta San Giulio (NO)
Vissani, Baschi (TR)
Tre Cappelli
Acquerello, Fagnano Olona (VA)
Agli Amici, Udine
Antica Corona Reale – Da Renzo, Cervere (CN)
Antica Osteria Cera, Campagna Lupia (VE)
Acqua Crua, Barbarano Vicentino (VI)
Bracali, Massa Marittima (GR)
Colline Ciociare, Acuto (FR)
Combal.Zero, Rivoli (TO)
Cracco, Milano
D’O, Cornaredo (MI)
Da Vittorio, Brusaporto (BG)
Dal Pescatore, Canneto sull’Oglio (MN)
Dani Maison, Ischia (NA)
Don Alfonso 1890, Sant’Agata tra i due Golfi (NA)
El Coq – Garibaldi, Vicenza
Enoteca Pinchiorri – Firenze
Enrico Bartolini – Mudec, Milano
Ristorante Quadri, Venezia
Hisa Franko, Caporetto – Kobarid (Slovenia)
Il Palagio, Firenze
Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano
Il Pagliaccio, Roma
Krèsios, Telese Terme (BN)
La Trota, Rivodutri (RI)
Laite, Sappada (BL)
Lido 84, Gardone Riviera (BS)
Lorenzo, Forte dei Marmi (LU)
Lume, Milano
Madonnina del Pescatore, Senigallia (AN)
Miramonti L’Altro, Concesio (BS)
Paolo e Barbara, Sanremo (IM)
Principe Cerami, Taormina (ME)
Ristorante Berton, Milano
Rossellinis, Ravello (SA)
S’Apposentu, Siddi (VS)
St. Hubertus, Badia- Abtei (BZ)
Torre del Saracino, Vico Equense
Villa Feltrinelli, Gargnano (BS)
Due Cappelli
A’Anteprima, Chiuduno (BG)
Al Sorriso, Soriso (NO)
All’Enoteca, Canale (CN)
Altran, Ruda (UD)
Andreina, Loreto (AN)
Antonello Colonna, Roma
Arnolfo, Colle di Val d’Elsa
Antonio Abruzzino, Catanzaro
Auner Hof, Sarentino (BZ)
Borgo San Jacopo, Firenze
Meo Modo, Chiusdino (SI)
Ecco invece i ristoranti premiati dalla Guida Espresso 2017 con 1 Cappello, divisi per regioni:
Lombardia 90
Campania 53
Piemonte 48
Veneto e Toscana 47 (non chiedeteci perché le due regioni sono accumunate)
Lazio 42
Emilia Romagna 35
Trentino Alto Adige 28
Sicilia 25
Liguria 18
Abruzzo 17
Puglia 14
Friuli Venezia Giulia, Umbria e Marche 9
Calabria 7
Valle d’Aosta 4
Sardegna 3
Molise e Basilicata 1
Un cappello
Allora come vi sembra l’edizione 2017 della Guida Ristoranti d’Italia 2017 dell’Espresso?
— Uliassi 5 cappelli e il concittadino (i ristoranti sono entrambi a Senigallia) Moreno Cedroni a 3?
— Cracco fermo a 3 cappelli, e quattro al suo ex sous-chef Matteo Baronetto, ora al Ristorante del Cambio di Torino?
— Il ristorante di Massimo Bottura sullo stesso piano di altri 4 locali italiani?
— Davide Scabin del Combal.Zero solo tre cappelli?
— Esattamente come il “migliore ristorante di lusso” italiano secondo TripAdvisor, ovvero il don Alfonso 1890?
[Crediti | Link: Dissapore, immagini: My Chef.tv, Romina Sodano]