É scomparso il sito di Spyrot, “l’altra agenzia di comunicazione con cui Luca Ferrua faceva affari“. Così ieri appellavamo (e per molti versi scoprivamo) una seconda società – oltre alla Rosfert, già nota per il fritto misto gate – legata all'(ex) direttore de Il Gusto.it attualmente indagato per corruzione e altresì impegnata nella promozione di eventi gastronomici.
Nello scriverne abbiamo sollevato dubbi di natura deontologica che, fuor di inchiesta giudiziaria, è lecito porsi di fronte al responsabile di una testata gastronomica si occupi di comunicazione – nel pubblico e nel privato – beneficiando del proprio doppio ruolo. Poche ore dopo la pubblicazione del nostro articolo la piattaforma che faceva da vetrina all’attività di Spyrot si è trasformata in un “sito in cosrtuzione“.
Perché cancellarlo? Cosa è ragionevole celare di un sito aziendale che, come anticipato ieri, si presenta in maniera tanto impersonale? Senza una lista di clienti magari collegabili a pubblicazioni giornalistiche. Senza diretti contatti con chi effettivamente vi lavori o ne sia il responsabile.
Grazie WayBack Machine
Accade però che nel riprendere il nostro articolo su Spyrot, Sonia Ricci e Stefano Polacchi per il Gambero Rosso ottengano una visura camerale diversa da quella qui citata. Si parla di una neonata società, costituita il 21 febbraio 2024, di cui la Rosfert srl di Ferrua è socia al 60%, mentre poche noi, sempre poche ore prima l’articolo dei colleghi, vi abbiamo dato conto di una visura ottenuta tramite la partita IVA dichiarata sul sito di Spyrot. Facendo la richiesta di visura tramite la partita IVA di Spyrot abbiamo di fatto ottenuto i dati della Rosfert.
Il legame tra le due società è in ogni caso oggettivo, nonostante ora facciano riferimento a due partite IVA differenti (la sede legale resta caso la stessa). E probabilmente il sito di Spyrot, fino a ieri, era semplicemente non aggiornato.
La Spyrot è nata nel 2024?
Scopriamo così che Spyrot, può verificarlo chiunque con l’archivio web, si riferiva a se stessa come Rosfert, ma a febbraio 2024 si è costituita formalmente come nuova società.
Nonostante fosse attiva nella comunicazione da tempo, con il nome di Spyrot. Lo sappiamo perché i post del profilo Instagram di Spyrot (cancellato ieri anch’esso) si riferiscono, per esempio, al Festival C’è più Gusto di Bologna del 2023, evento organizzato dalla testata gastronomica Il Gusto. Perché l’agenzia stessa racconta di una storia nata nel 2022.
E soprattutto perché è improbabile che un sostanzioso progetto patrocinato da Regione Piemonte, Visit Piemonte e UnionCamere, destinato a fare promozione turistica in pillole sulle pagine di Repubblica, venga affidato a una neonata agenzia di comunicazione. Progetto che, per la cronaca, a inizio marzo 2024 trova già spazio su internet associato al nome della Spyrot.
Perché un’agenzia cui è stato affidato un progetto simile cancella le proprie tracce?