Una settimana fa Eater, sito americano molto seguito dagli sgamatoni che misurano palmo a palmo il mondo a caccia di ristoranti da non perdere, ha pubblicato la lista del mangiar bene a Firenze.
Per la precisione si tratta dei 10 ristoranti più alla moda nel capoluogo toscano in questo momento.
Una buona occasione per aggirare posti turistici, oppure estremamente datati, dove entrare significa viaggiare a ritroso nel tempo, o ancora scontati e già consigliati decine di volte.
Con l’impegno da parte di Dissapore di proporre un’alternativa simile e altrettanto interessante a ogni ristorante incluso da Eater nella sua lista.
Burro e Acciughe
Via dell’Orto 35 – Firenze
Non proprio una novità per noi che avevamo già parlato del piccolo bistrot Burro e Acciughe come di una delle nuove aperture di pesce low cost più interessanti di Firenze.
Ambiente curato ma minimale, tovagliette e tovaglioli di carta per un menù dove il pesce è protagonista assoluto.
L’ingresso è interamente dedicato al bancone che mette in bella mostra il pesce fresco, gli antipasti di mare e l’angolo del crudo, mentre dalla cucina arrivano portate semplici che cambiano ogni giorno, cucinate secondo tradizione.
Tra gli argomenti convincenti del ristorante il burro e acciughe del Cantabrico con pane caldo e le acciughe fritte.
L’alternativa Dissapore | Trattoria Calino
Via di scandicci alto 1 – Scandicci
La bocciofila di Scandicci, periferia ormai integrata a Firenze grazie alla tramvia, ospita la Trattoria Calino, ovvero il ristorante di pesce che sta conquistando i gourmet nostrani e facendo proseliti in tutta la provincia.
Lui è Tommaso Cintolesi, chef da una vita, e ha in testa solo il pesce che propone secondo una cucina studiata e innovativa e molta attenzione alla valorizzazione del pesce dimenticato: barracuda, sugarello, pesce castagna arrivano in tavola lavorati con rispetto e accostamenti non ordinari.
Il locale è semplice, ma non così spartano come ci si aspetta da un circolo di bocce: tovagliette di carta gialla per una trentina di coperti e una grande lavagna con il menù del giorno. Ma se chiamate in anticipo Calino sarà felice di preparare per voi una cena degustazione con ricette messe a punto per l’occasione.
Il punto di forza oltre al pesce, sempre impeccabile, è Tommaso che non si risparmia mai e corre dalla cucina alla sala senza dimenticare di intrattenere la sua clientela con racconti, ricette e aneddoti della sua vita da chef.
Essenziale
Piazza di Cestello 3R – Firenze
Alta cucina in veste casual e senza fronzoli, questa è la scelta dell’Essenziale di Simone Cipriani: via tovaglia, via cambio posate, via camerieri in sala e concentrazione assoluta sui piatti che dalla cucina arrivano ai tavoli direttamente per mano degli chef.
Un modo nuovo di vivere il ristorante e di abbattere i costi. Che fa la felicità, aggiungerei, delle molte signore. Perché ammettiamolo, Cipriani è bravo, molto, ma è anche un bel ragazzo, cosa che non guasta per il successo del ristorante.
La cucina gioca con le ricette della tradizione aggiungendo sempre una componente vivace. Il piatto più gettonato dall’apertura sono gli spaghetti “comfort” che ricordano negli ingredienti i crostini toscani cucinati dalle nonne: fegatini e burro e acciughe, completati con la polvere di lamponi.
Porzioni più che abbondanti a sfatare il mito che la cucina di livello lascia lo stomaco semi deserto. Stuzzicante la formula Fast and Casual, l’alternativa Essenziale del classico aperitivo, con piatti veloci e di stile come il Club Sandwich di faraona e la ribollita in versione Ramen.
L’alternativa Dissapore – Pane e Olio
via Faentina, 2r (zona Parterre) – Firenze
Una trattoria mignon sulla sponda destra del Mugnone gestita da due giovani che si dividono tra sala e cucina per un ambiente raccolto e accogliente nella sua semplicità.
Aldo Ventre, dal 2012 ai fornelli di questo bistrot fiorentino, si conferma un abile manipolatore di pesce, senza però rinunciare a una originale proposta di carne: piatti semplici e gustosi, che esaltano ingredienti cercati con estrema cura, pasta fresca e pane fatto in casa hanno reso Pane e Olio un ritrovo per appassionati e goderecci.
Complice sicuramente la cantina, coordinata, arricchita e costantemente rinnovata da Gianluca Gafforio, che fa emozionare e dilettare anche i più esperti con proposte esclusive di piccoli produttori, italiani e stranieri, ed etichette mai scontate.
I coperti sono pochi e per soddisfare tutti i fan Aldo sta meditando l’apertura di un secondo ristorante: la versione smart di Pane e Olio dove lo spaghetto allo scoglio sarà il protagonista.
Mad Souls & Spirit
Borgo S. Frediano, 36-38r – Firenze
Record già conquistato per Neri Fantechi, Julian Biondi e Lorenzo Forzoni: a un paio di mesi dall’apertura il Mad Souls & Spirit, esordiente cocktail bar dell’Oltrarno, si conferma già come locale imperdibile della movida fiorentina.
Il segreto? Un posto semplice, con arredamento minimale e senza fronzoli, cocktail fatti a regola d’arte a prezzi contenuti. Gli artisti della mixology dietro al bancone si destreggiano, divertendo e divertendosi, tra shaker e distillati con una proposta di drink decisamente curiosa.
Scegliere tra il “Losco Mule”, il “Cuba was libre” e “A fare il gin-tonic comincia tu, do your best, we make the rest” può essere arduo e allora la seconda, terza e quarta visita sono garantite.
Il risultato è un locale un po’ folle, molto divertente, con buona musica e una mini sezione food di tramezzini per dare soddisfazione alla pancia, perfetto per un aperitivo dopo una giornata di lavoro e per tirar tardi durante il weekend.
L’alternativa Dissapore – I Cinque sensi
Via Pier Capponi, 3 – Firenze
La passione italiana per il gin artigianale trova a Firenze in questo estroso locale una tappa obbligatoria.
I Cinque Sensi, nato come ristorante, si è felicemente arricchito di un cocktail bar specializzato in gin: un luna park per gli amanti del distillato che possono scegliere da una selezione di oltre cento gin, nostrani e stranieri, assistiti da Fabio Antonini, più che competente e molto loquace bartender, già conosciuto allo storico caffè Gilli.
Non mancano gin aromatizzati, da godere lisci.
Gurdulù
Via delle Caldaie, 12 – Firenze
Ha festeggiato da poco un anno di vita, con brindisi e musica che si sono protratti fino a notte fonda per la felicità dei già numerosi affezionati frequentatori.
Gurdulù, come previsto sin dal giorno dell’apertura, si attesta come punto di riferimento per cocktail e cucina d’autore in Oltrarno, grazie a due donne che guidano e personalizzano bancone e cucina. La creatività della barlady Sabrina Galloni vale da sola la visita al locale. La cucina della chef Entiana Osmenza rispecchia il suo piglio: decisa, stimolante, con influenze balcaniche e fiorentine.
Completa il tutto la carta dei vini ampia, ragionata e con prezzi accessibili, e l’ambiente dal gusto retrò e atmosfera da bistrot francese.
L’alternativa Dissapore – La Bottega di Parigi
Via di Terzollina, 3/R – Firenze
Rimasti orfani della cucina stimolante e precisa di Gabriele Andreoni de Il Santo Graal, chiuso in maniera repentina e inaspettata per volontà del proprietario, nonostante le tante conferme ricevute con l’attuale gestione, per trovare un’alternativa valida al Gurdulù bisogna spingersi al limite della città sulle colline di Careggi e aprire le porte del raffinato e rilassante ristorante guidato da Mihaela Ursu.
La proposta culinaria de La Bottega di Parigi punta su materie prime golose e selezionate, con un menù ricco capace di mettere a dura prova anche il più incontentabile dei commensali.
Lumache alla Bourgugnionne, carne di piccoli allevatori piemontesi, degustazione di salmone Upstream, gamberi rossi di Mazzara, fritto di cervello, bastano da soli a giustificare il viaggio.
Anche la cantina con più di trecento etichette, riserva gradite sorprese grazie ad una meticolosa ricerca di piccoli artigiani del vino.
Ditta Artigianale
Via De’ neri 32r e Via Dello Sprone 5r – Firenze
Creatura dell’artigiano del caffè Francesco Sanapo, Ditta Artigianale in via dello Sprone, a due passi da piazza della Passera, unisce in uno spazio dall’architettura anni Cinquanta con restilyng dal fascino internazionale, un progetto di caffetteria, ristorante e gin bar.
Si inizia alle 8 del mattino con la “carta dei caffè” unica nel suo genere, croissant e piatti che dalla colazione dirigono l’appetito fino all’ora di pranzo, in un’alternanza senza interruzione tra pancake e insalate, Croque madame e tortellini.
Punto di forza, come per il primo locale di via dei Neri, si conferma la selezione di gin con oltre 150 etichette. Meno convincente la cucina proposta per la cena.
L’alternativa Dissapore – Todo Modo
In via dei Fossi, dove ancora le botteghe artigiane e antiquarie fiorentine hanno resistito all’attacco commerciale dei grandi marchi, è nata una libreria giovane e alternativa, come i suoi proprietari.
Todo Modo unisce i libri, tantissimi libri, di viaggi e cucina, arte e in lingua straniera, ad una piacevole e ricercata selezione di vini, di territori e produttori che vale la pena raccontare, senza farsi mancare una piccola proposta di cucina.
Una sosta perfetta a qualsiasi ora del giorno per concedersi una lettura, tra un buon piatto di formaggi e verdure di stagione allietato da un onesto bicchiere di vino.
Arà è Sud
Via della Vigna Vecchia, 4 – Firenze
Un angolo di Sicilia in Toscana con tanto di arancini e cannoli espressi. L’ambiente, i colori, gli odori portano direttamente nel Sud Italia con le maioliche alle pareti e una vetrina che riceve l’avventore mettendo in bella mostra salse, salumi e formaggi siciliani, accanto a melanzane fritte ed arancini.
La cucina è improntata chiaramente su piatti siciliani: pasta alla Norma, spaghetti alle sarde, caponata e sarde a Beccafico. Menzione d’onore per i dolci con cannoli, cassate e gelato artigianale.
L’alternativa Dissapore – Skipper Club
Via degli Alfani, 78/rosso – Firenze
Non è facile trovare un’alternativa che proponga piatti ispirati ai sapori sicicliani in una città dove la bistecca regna sovrana.
Ma da oltre 20 anni, nascosto in un androne di via degli Alfani, accanto a un negozio di articoli nautici, lo Skipper Club vale l’approdo per gli amanti dell’autentica cucina mediterranea di pesce.
Arredi retrò, pareti in mogano e quadri marinari rendono l’ambiente simile a quello di una barca, materie prime e ricette che arrivano direttamente dalla Sicilia, così come lo chef, fanno il resto per realizzare un viaggio nei mari del sud.
Il Coccolo
Via Matteo Palmieri, 30/r – Firenze
Cavalcando l’onda dello street food i proprietari della Prosciutteria di via dei Neri hanno inaugurato un locale ispirato alla tradizione fiorentina, tristemente e sfortunatamente decaduta, della friggitoria.
Coccoli, tradizionali o ripieni di salse e formaggi, fritti misti di verdure e pesce, bomboloni e ciambelle, e l’effetto scenico del nastro trasportare che consegna le portate dalla cucina al bancone.
Buona l’idea, da migliorare il risultato.
L’alternativa Dissapore – Johnny Bruschetta
Via dei Macci, 77r – Firenze
Se di street food monotematico e contemporaneo bisogna sfamarsi può valere la pena fare una sosta da Johnny Bruschetta, il tuscan bistrot dove la bruschetta è venduta al centimetro.
Da un minimo di 40 cm fino ai 2 metri con oltre trenta condimenti diversi ed una spesa media davvero competitiva.
Koto Ramen
Via Giuseppe Verdi, 42r – Firenze
Un pezzo di Giappone ha conquistato Firenze: un Ramen Bar con ambiente essenziale, sullo stile delle tavole calde giapponesi, dove mangiare un piatto di zuppa o antipasti della tradizione nipponica, spendendo il giusto.
A metà febbraio lo staff di Koto Ramen aprirà il secondo locale a Prato con un laboratorio di sperimentazione e formazione gestito dallo chef Shoji Minamihara.
L’alternativa Dissapore – Hibiki àn
Piazza Donatello 4R – Firenze
Una gastronomia storica in piazza Donatello rilevata da Taka e Kiyoe Kono, marito e moglie di Kawagoe, città vicino Tokyo.
A pranzo tradizionali piatti toscani preparati dalle dipendenti che lavoravano nella bottega già dalla precedente gestione, la sera Taka serve ai tavoli i ramen di carne e altri piatti giapponesi come i Gyoza, preparati dalla moglie Kiyoe, regina della cucina della trattoria tosco nipponica.
Da provare il ramen con la porchetta.
Santarpia
Largo Pietro Annigoni, 9 – Firenze
La nuova casa di Giovanni Santarpia, il pizzaiolo tosco-napoletano che aveva conquistato il popolo fiorentino dalle colline del Chianti, si conferma una delle novità di maggior successo del 2016.
La vera pizza napoletana con il cornicione in un ambiente accogliente, moderno e colorato è stata una vera novità per la città gigliata, abituata a recarsi in luoghi spartani pur di gustare pizze di categoria.
Oltre alle classiche pizze, consigliamo di assaggiare la pizza fritta con il lampredotto, frittatine di pasta, arancine e crocché.
L’alternativa Dissapore – Giotto Pizzeria Bistrot
Via Veracini 22/d – Firenze
Direttamente da Napoli a Novoli, uno dei quartieri frenetici della periferia fiorentina, il giovane pizzaiolo Marco Manzi sta già facendo parlare di sé per la qualità e bontà della sua pizza: marinara, margherita e una varietà di gusti singolari di chiara qualità partenopea.
Il locale è essenziale così come la carta dei vini, ma la pizza è assolutamente da provare.
Vivo
Largo Pietro Annigoni, 9 – Firenze
L’Argentario nel cuore di Sant’Ambrogio, con pesce fresco garantito e a buona portata, fatta eccezione per i crudi che si attestano correttamente ai prezzi di mercato. Ma prima di prenotare armatevi di pazienza e se cercate un ambiente rilassante passate oltre.
Con i suoi 100 coperti, Vivo risulta un locale piuttosto rumoroso e poco adatto ad un tete a tete, la filosofia dei grandi numeri permette la politica dei prezzi moderati ma a qualcosa bisogna rinunciare.
I piatti del menù seguono l’andamento del mercato del pesce, e sono preparati secondo ricette elementari. Pregevole la “carta delle ostriche”, ordinabili al pezzo.
L’alternativa Dissapore – Amerini, pesce fritto & bollicine
Via Aretina, 188 – Firenze
In via Aretina, lontano dai luccichii delle vetrine del centro storico, Amerini accoglie la sua nutrita clientela in un ambiente familiare: cucina a vista, tavoli di legno e tovagliette di carta gialla, ampia scelta di vini al bicchiere e pesce fresco, fritto e non solo, gli argomenti convincenti del ristorante.
Il menù è ampio, con grande attenzione dedicata ai crudi di pesce e alle ricette della tradizione, proposte giornalmente dallo chef Antonio in base alla disponibilità di prodotti sul mercato.