Non so come la pensiate su Masterchef o, più in generale, sulla spettacolarizzazione dei cuochi.
La mia opinione, in sintesi, è questa: han fatto un gran bene alla categoria, checché ne dicano Gualtiero Marchesi o Arrigo Cipriani.
Certo, non mancano i danni collaterali –la sfida come unico paradigma, la fama come obiettivo dominante, gli epigoni dei supercuochi che fanno i creativi senza saper cucinar le lasagne– ma in sostanza si sono finalmente dati visibilità, status sociale e riconoscimento a una categoria che fino a vent’anni fa era sostanzialmente bistrattata.
Bene: credo che sia giunta l’ora di fare la stessa operazione sulla sala.
La sala è parte rilevantissima del successo di un locale, ma gli imprenditori investono poco e i ragazzi non sono attratti da un mestiere che si ritiene zero creativo.
E invece no: dal cameriere al maitre, dall’oste al patron i mestieri della sala sono importantissimi e, se fatti bene, una figata.
E’ giunta l’ora di dare visibilità a costoro. E in quanto a visibilità la tv non la batte nessuno. Dunque: propongo una mobilitazione generale per il varo di Master Maitre.
Io ho già in mente tutto. I giudici: Beppe Palmieri, Livia Iaccarino, Alessandro Pipero, Maida Mercuri, Mariella Organi…
Scegliete tra questi, proponetene altri.
Ho in mente le prove. Quelle d’accoglienza, certo, ma anche con il cibo: un re della sala sa pulire un pesce, comporre un dolce, flambare, impiattare…
Tutte cose che rendevano la vita della sala divertente e scenografica, prima che l’impiattamento venisse portato in cucina.
Ho in mente gli esterni: da Ducasse per provare il servizio ingessato, da Trippa per fare i simpatici.
I ragazzi vedranno Master Maitre, si appassioneranno e tra cinque anni avremmo più camerieri, più motivati e – grazie alla formazione, non certo alla tv – più preparati.
Sky, Nove TV, cosa aspettate?