Aldo Grasso, che nonostante gli anni passino, rimane il critico televisivo più acuto e tagliente d’Italia, ha appena lanciato la “modesta proposta“.
Un po’ per celia, un po’ per non morire (cit.), parlando dell’invito rivolto da Maria De Filippi ad Antonino Cannavacciuolo –ovvero partecipare come giudice popolare allo show “Tu si que vales” al posto di Mara Venier– ha scritto sul Corriere della Sera:
“Nelle prestigiose guide culinarie che assegnano stelle, forchette, cappelli o chiocciole, è possibile conteggiare anche le ore che un grande chef passa in tv? Più sta in video, meno sta in cucina: ovvio, no? E se lo chef supera un certo monte ore…”.
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Guida Michelin, Slow Food, Espresso e Gambero Rosso drizzate le antenne.
Anche perché Grasso argomenta la sua proposta:
“Cannavacciuolo funziona molto bene in video: è un burbero empatico, un abile intrattenitore, spietato quanto basta. Però è sempre sotto i riflettori: è il re taumaturgo di Cucine da incubo, è uno dei giudici di MasterChef, è stato protagonista di Ci pensa Antonino, è spesso ospite di varie trasmissioni, è testimonial di qualche prodotto”.
Dell’invadenza mediatica degli chef abbiamo detto molte volte. Qualcuno pur di porre un freno, è arrivato a auspicare il ritorno del tempo in cui, assai umanisticamente, si mangiava male, malissimo.
In realtà non si mangiava malissimo prima come non lo si fa ora, ma quei tempi, l’Anciem Regime della cucina, sono finiti. La lotta all’ultimo canale (digerente) di quanti ancheggiano a passo di Tv, ha trasformato questo mondo.
Non per forza in peggio, intendiamoci, ma alcuni danni sono evidenti.
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Prosegue infatti Aldo Grasso:
“Da quando gli chef hanno preso confidenza con il mezzo, i loro piatti sono diventati narrazioni: si passa più tempo ad ascoltare le spiegazioni che a mangiare. Troppa carne al cuoco! Il bravo chef è un artista che stupisce con le sue combinazioni di sapori, che sorprende con la preparazione dei piatti e la loro presentazione. Al ristorante, non in tv. Se fa un altro mestiere, le guide ne tengano conto (anche al momento del conto)”.
Voialtri che dite, se le guide ai ristoranti penalizzassero gli chef che stanno troppo in tv, sareste d’accordo?
[Crediti | Corriere della Sera]