A puntate come un telefilm (e con la stessa suspance di uno di quelli fatti bene) arrivano gli aiuti per i ristoranti. Dopo il decreto ristori e il decreto ristori bis, ora pare che arriveranno anche un ter e quater. Segno inequivocabile – bisogna ammetterlo – che il Governo pare avere chiaro il problema della ristorazione e della necessità di risollevarne le sorti. Ma segnale altrettanto chiaro che, pezzetto dopo pezzetto, la verità viene a galla: gli aiuti previsti non erano abbastanza. Forse la portata della seconda ondata del Coronavirus era stata sottovalutata, o forse si è deciso di procedere un passo alla volta, ma sta di fatto che, per le attività costrette alla chiusura, servono nuovi soldi, perché quelli già stanziati non sono sufficienti a coprire le perdite.
Al netto delle questioni sull’inadeguatezza degli aiuti (denunciata fra gli altri anche da sir Massimo Bottura) o sulla tempestività dei bonifici, resta da registrare che il settore sembra entrato a pieno diritto tra le priorità di cui tenere conto, se non altro formalmente. E non possiamo che esserne felici, sperando in tempi migliori e in provvedimenti sempre più rapidi ed efficienti. Che forse arriveranno, appunto, con i Decreti ristori ter (previsto già nelle prossime ore) e quater, che dovrebbero aggiungersi ai provvedimenti presi con Decreto Ristori (27 ottobre, 5,4 miliardi di euro stanziati) e il Ristori Bis del 7 novembre (altri 2,8 miliardi), pubblicato in contemporanea all’assegnazione delle diverse fasce di rischio alle regioni italiane.
Ristori Ter e Quater: quanti soldi ci sono in ballo
Si fanno molte ipotesi su quel che di nuovo verrà previsto per aiutare i ristoratori. Quel che sembra sia certo è che le nuove risorse (si parla di 1,4 miliardi di euro) per aiutare le attività sottoposte a chiusura nelle zone arancioni o rosse verranno in parte recuperate dai fondi già stanziati e non ancora spesi, mentre una nuova parte (quella dei Ristori Quater, probabilmente) potrebbe richiedere un nuovo scostamento di bilancio.
A parlare di cifre per il Ristori Ter è lo stesso ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che al programma televisivo Omnibus ha annunciato “circa 1,3-1,4 miliardi” da immettere “nel fondo che consente di finanziare i ristori in automatico alle regioni che peggiorano di fascia”. Ed è sempre Gualtieri a parlare di una richiesta in Parlamento per “l’autorizzazione a uno scostamento che ci darà alcuni miliardi aggiuntivi per rafforzare le misure di sostegno economico e accompagnare l’economia nella fine d’anno”: il famoso Ristori Quater, appunto. Antonio Misiani, viceministro dell’Economia, si è spinto poi a dire che lo scostamento di bilancio necessario al quarto pacchetto di aiuti per le attività direttamente coinvolte dalle misure restrittive “potrebbe essere attorno a 7 miliardi di euro”.
Ristori Ter: sospensione delle tasse?
Il Decreto Ristori Ter – fa sapere il ministro Gualtieri – utilizzerà le risorse previste per incrementare il fondo che consente di venire incontro alle Regioni che cambiano di fascia. Al centro della discussione del Decreto Ristori Ter pare ci siano anche le scadenze fiscali di novembre e dicembre per le categorie che sono costretta a chiudere. Secondo il Sole 24 Ore, la sospensione fiscale costituirebbe esattamente il cuore delle nuove iniziative del Governo a sostegno di imprese (anche del mondo della ristorazione). Le sospensioni, sempre secondo il quotidiano economico, riguarderebbero “le imprese fino a 50 milioni di euro di fatturato che abbiano subìto perdite di almeno il 33 per cento”.
Il calcolo sulle perdite potrebbe essere basato sul confronto fra il primo semestre 2020 e lo stesso periodo del 2019 per le tasse in scadenza a novembre; per poi guardare ai dati di novembre 2020, confrontati con quelli dello stesso mese dell’anno scorso, per i versamenti di dicembre.
Pare inoltre che, con questo nuovo Decreto, verrà ulteriormente districata la matassa dei codici Ateco, ampliando il raggio di quanti hanno diritto agli aiuti. Al vaglio c’è anche la possibilità di di consentire ai sindaci di attingere a un fondo statale per poter garantire anche il prossimo anno esenzioni dalla Tari e dalla Tosap alle attività nelle aree sottoposte a restrizioni e chiusure.
Ristori Quater
Se già si parla di un quarto decreto a sostegno delle economie danneggiate dalla crisi, è un netto segnale di quanto la situazione si prospetti lunga e difficoltosa. D’altronde, il messaggio è già chiaro così: se a distanza di pochi giorni dal secondo Decreto Ristori urge un nuovo provvedimento, è perché gli aiuti stanziati non sembrano sufficienti a colmare il baratro della crisi economica in cui stanno cadendo alcuni settori.
E soldi ce ne sono pochi: per questo il Governo prevede un nuovo scostamento di bilancio (quei famosi 7 miliardi, la cui entità verrà però confermata più avanti, probabilmente a inizio anno). Sarebbe il quarto dall’inizio della pandemia: a marzo ne era stato fatto uno da 20 miliardi, poi ad aprile un secondo da 55 miliardi e a luglio un terzo da 25 miliardi. Eppure, evidentemente, un extra deficit da oltre 100 miliardi non è stato sufficiente a contenere la devastante portata economica del Coronavirus.