Super Green pass esteso anche alle consumazioni all’impiedi al banco, in bar e altri locali, e divieto di cibi o bevande in cinema, palazzetti e altri luoghi non deputati alla ristorazione. Il Consiglio dei Ministri ha appena approvato il nuovo decreto anni Covid, con le misure di emergenza dovute al diffondersi della variante Omicron: misure straordinarie per le vacanze di Natale e per contenere la nuova ondata. Secondo i risultati della “flash survey” effettuata lunedì 20 dicembre e presentati giovedì mattina nella cabina di regia, Omicron è ormai responsabile già del 28,2 per cento dei casi. Ecco allora schematicamente le novità riguardanti la ristorazione e il cibo, e le principali misure generali.
Pranzo di Natale, nessun numero massimo di ospiti
Partiamo però da quello che non c’è: a differenza dell’anno scorso e di altre ricorrenze simili che sono coincise con ondate (Pasqua 2021 per esempio) non sono previste limitazioni per le visite private e i pranzi o le cene all’interno delle abitazioni. La mancanza di divieti però non vuol dire liberi tutti, ci si affidi al buon senso e alle raccomandazioni degli esperti.
Bar, super Green pass esteso al banco
Super green pass, o certificazione verde rafforzata, anche per mangiare o bere al bancone di bar e ristoranti. Il vaccino o la guarigione, e non solo il tampone, saranno dunque le uniche possibilità non solo per mangiare o bere seduti al tavolo al chiuso, com’è stato finora da agosto, ma anche per prendere un caffè al bancone del bar o sgranocchiare un aperitivo in piedi dentro un locale. La misura è valida fino al 31 gennaio.
Vietato mangiare e bere in cinema e palazzetti
Diventa vietato il consumo di cibi e bevande in locali al chiuso che non sono deputati alla ristorazione, per evitare che ci si tolga la mascherina ove non necessario. Non si potrà quindi mangiare e bere dentro a cinema, teatri e palasport: addio popcorn, per ora.
Discoteche chiuse fino a febbraio, poi mega green pass
Le discoteche, le sale da ballo e gli altri locali assimilati dove si svolgono eventi, concerti, feste aperte al pubblico, sono chiuse senz’altro fino al 31 gennaio. Poi alla riapertura, si prevede un green pass ulteriormente rinforzato, che già alcuni chiamano Mega Green pass: serve la terza dose (booster) oppure anche chi ha il super green pass (vaccino o guarigione) dovrà fare un tampone antigienico o molecolare per accedere.
Divieto di feste all’aperto
Per il periodo natalizio, in previsione del Capodanno ma a ogni buon conto anche dopo, vietate le feste e gli eventi anche all’aperto, se possono causare assembramenti.
No obbligo vaccinale o super green pass per altri lavoratori
Se ne è parlato tanto ma alla fine non si farà, almeno per ora: nessuna estensione ad altre categorie di lavoratori dell’obbligo vaccinale o del super green pass. Le categorie candidate erano i lavoratori della pubblica amministrazione e anche i privati che lavorano a contatto con il pubblico, quindi per esempio gli operatori della ristorazione.
Altre misure
Altre misure generali sono state previste e illustrate nella Conferenza stampa del Ministro della Salute, Roberto Speranza, insieme al coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, e al portavoce del Cts, Silvio Brusaferro.
- obbligo di mascherine all’aperto anche in zona bianca
- il super green pass conseguente al vaccino non durerà più 9 mesi ma 6, però dal 1 febbraio 2021 per evitare effetto imbuto sulle vaccinazioni
- conseguentemente ridotto il periodo minimo per il booster: possibilità di accedere alla terza dose già dopo 4 mesi e non dopo 5 come ora. Ma ci vuole l’approfondimento e l’approvazione dell’Aifa, Agenzia italiana del farmaco
- obbligo di mascherina Ffp2 in cinema, teatri, locali di musica dal vivo e per eventi sportivi, sia al chiuso che all’aperto. Lo stesso vale sui mezzi di trasporto (treni, aerei, traghetti ma pure bus, tram e metro e tutto il trasporto pubblico locale)
- Super Green Pass anche per palestre, piscine, mostre, musei, centri termali e benessere (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento, centri culturali, centri sociali e ricreativi al chiuso (esclusi i centri educativi per l’infanzia), sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.