Non era mai successo prima. Che Torino avesse contemporaneamente sette ristoranti stellati. Il momento di gran spolvero è stato ratificato dalla Guida Michelin, che nella recente edizione 2019 è stata generosa con tutto il Piemonte: 45 locali con stelle Michelin non sono uno scherzo.
I nuovi ristoranti stellati torinesi sono Spazio 7 della fondazione Sandretto, Carignano dell’hotel Sitea e il bistrot di Antonino Cannavacciuolo.
Marco Trabucco, giornalista di Repubblica, si è divertito a ricostruire la geografia dei ristoranti gratificati dalla Rossa, riconducibili in qualche modo al giudice di MasterChef.
Ci sono l’altro Bistrot Cannavacciuolo a Novara, lo stesso Carignano, visto che Marco Miglioli è stato allievo dello chef di Vico Equense, Locanda del Pilone di Alba e La Rei del Boscareto Resort a Serralunga d’Alba, con Federico Gallo e Pasquale Laera –alla guida dei due ristoranti– che vengono dalle cucine del mastodonte campano.
Trabucco pensa di non esagerare parlando di “scuola Cannavacciuolo”.
Nell’intervista che segue anche il protagonista di Cucine da Incubo si dimostra generoso con Torino, riconoscendo alla città lo status di città che “da ristoratore e conti alla mano, funziona”. Del resto, aggiunge, “se arriva Ferran Adrià con un locale come Condividere qualcosa significa”.
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Torino funziona così bene che lo chef annuncia l’intenzione di aprire un nuovo bistrot: “il primo è sempre pieno, infatti sto pensando di fare il bis, sto cercando un’altra posizione, magari in centro”.
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Mentre in Campania, proprio a Vico Equense, nascerà un altro ristorante Cannavacciuolo, sullo stile di Villa Crespi (due stelle Michelin) ambientato in una dimora ottocentesca in fase di ristrutturazione.
“Porteremo il Piemonte in Campania dopo aver portato la Campania in Piemonte, invece del pesce, che sarebbe scontato, serviremo selvaggina, tartufi, carne e vini rossi”.
Sarà una bella sfida.
[Crediti | Repubblica Torino]