La volontà è quella di dare spazio a nuove pagine e di dare voce a chi ha bisogno di esprimere buoni contenuti, capaci di essere differenti e di avere un taglio (anche) internazionale, non strettamente legato solo al mondo dell’enogastronomia. Questo è il cuore di Topic, la nuova casa editrice voluta da Marco Bolasco e presentata in questi giorni a Roma e a Milano.
Del resto, nomen omen: Topic significa argomento e la sua anima è dunque quella di una casa editrice vocata a testi non-fiction di approfondimento, libri di carattere tecnico, scientifico, divulgativo ed anche gastronomico, vista la grande esperienza che Bolasco, autore e giornalista, ha nel settore (dal 1997 ha lavorato con Stefano Bonilli al Gambero Rosso, prima alla redazione di Rai Sat Gambero Rosso Channel e poi come curatore della Guida Ristoranti d’Italia dal 2007 al 2009; è stato direttore editoriale e AD di Slow Food Editore per cui ha diretto la Guida Osterie d’Italia fino al 2022 e oggi è direttore dei libri illustrati di varia di Giunti Editore).
Il catalogo di Topic
Il catalogo della casa editrice romana svilupperà testi con spunti di crescita personale e culturale, attraverso prospettive inedite e firme autorevoli del panorama italiano e internazionale: “Testi di qualità, senza barriere di genere o settore, che possano avere un valore morale e pratico per i lettori” spiega Marco Bolasco. “La strada che Topic si prefigge di tracciare – prosegue – è quella ispirata a un modo concreto di leggere per imparare a conoscere, approfondire e seguire le nostre vocazioni, definire la nostra identità personale e professionale: letture che ci invitino all’azione, al fare, al diventare, rivolte a lettori consapevoli, curiosi, appassionati, professionisti, amatori che vogliano mettersi in gioco e che cerchino nel libro un vero strumento di self-improvement. Crediamo nel libro come strumento per imparare, approfondire e fare pratica, vogliamo libri attenti al presente e al futuro, documentati inclusivi, in cui estetica e contenuti si rafforzino a vicenda”.
Quattro sono i titoli già editati da Topic: Chianti Classico; l’Atlante dei vigneti e delle Uga di Alessandro Masnaghetti e Paolo De Cristofaro; De Gustibus di Davide Risso e Gabriella Morini, sul gusto negli esseri umani e negli altri animali; Il vino è rosa di Giulia e Luigi Cataldi Madonna, un testo che vuole celebrare la rinascita del vino rosato.
Tra i progetti in cantiere ci sono invece: un “Atlante del Gioco da Tavolo” curato da Andrea Davide Cuman e Cristian Confalonieri con l’obiettivo di illustrare le principali categorie di gioco da tavolo e i principali giochi che le rappresentano; un grande progetto illustrato in collaborazione con lo chef tre stelle Michelin Niko Romito; un imponente volume dedicato alla “Storia della Matematica” e alla sua contemporaneità; una mappatura inedita del “Foraging Contemporaneo” e una rivista monografica, curata da tre tra i più influenti autori della critica enologica: Armando Castagno, Giampaolo Gravina e Fabio Rizzari.
Il Vino è rosa
Ultima pubblicazione, uscita a gennaio, Il vino è rosa è un interessante e curioso viaggio nel mondo di quello che è spesso considerato un vino di seconda fascia rispetto al bianco e al rosso. Ma è sempre stato così? Attraverso un percorso che si dipana nella storia della tecnica e dell’arte viene definito il ruolo di questo vino grazie a una raffinata analisi storica, artistica, linguistica e culturale. Il libro infatti racconta di come, fin dalle sue origini, il vino (da uve rosse) nasca in realtà rosa. Secolo dopo secolo viene spiegata l’evoluzione di questo prodotto, spesso vittima di una confusione terminologica e di una reputazione poco consona alla sua reale qualità. Il riaffermarsi del vino rosa come progenitore del vino rosso si delinea attraverso un’analisi approfondita di contributi illustri (anche artistici) e tecniche di vinificazione, fino ad arrivare al risorgimento qualitativo e culturale dei nostri giorni, promosso soprattutto dai francesi. “In Italia il vino rosa – spiegano gli autori – arranca anche perché non ha un nome azzeccato. Non è “rosato”, né tanto meno rosè, ma è semplicemente rosa perché è questo il nome del suo colore. Usare questo termine per designare tutti i vini rosa significa valorizzare tutte le espressioni territoriali della produzione rosa italiana, dando loro un nome generale che contiene tutte le altre denominazioni specifiche. Rosè – aggiungono – è una parola ammuffita che deriva dal verbo rosare cioè colorare qualcosa di rosa ed è da dimenticare. Ecco perché, seguendo una proposta nata da Camillo Langone, pensiamo che utilizzare la parola rosa per definirlo sia il modo migliore per rendergli giustizia”.