Il bagno Cala Zingaro si trova nella parte settentrionale di Milano Marittima, dove il traffico si dirada rispetto alla movida del centro e la spiaggia si restringe. Nel 2020 è passato alle cronache per avere vinto una puntata di “4 ristoranti” di Alessandro Borghese ed è reputato da molti uno degli stabilimenti balneari gourmet della riviera.
Appena si entra si coglie il clima informale, ma super efficiente del locale: personale giovanissimo, musica lounge, runner bianchi su tavolini di legno.
Mi fanno scegliere il tavolo: è disponibile quello vicino alla cucina, oppure uno più alto con gli sgabelli, dall’altra parte della sala. Scelgo il tavolo classico per non rischiare l’anestesia del bicipite femorale. Primo errore della giornata: con il cielo coperto e l’aria fresca non mi accorgo di essere seduto al sole e, quando le nuvole se ne andranno, sarà ormai troppo tardi. Purtroppo non ero il solo in questa situazione e altri clienti erano esposti al sole per la velatura insufficiente rispetto alla disposizione dei tavoli.
Inoltre una voce dietro un paravento a pochi metri da me chiama incessantemente le comande per tutto il ristorante e, almeno per un po’, mi sento solidale ai ragazzi che sgobbano dietro ai fornelli, ma non è di grande consolazione.
La clientela è giovane e discretamente “fighetta” che, dal mio punto di vista non è mai un buon segno, un po’ al contrario delle trattorie con i camion parcheggiati fuori. Insomma se mangi sulla spiaggia con i mocassini e la camicia a maniche lunghe con 34 gradi rischi di essere tra quelli che badano troppo all’apparenza.
Il menu, la cucina
Il menu è composto soprattutto da piatti di pesce con accostamenti piuttosto calibrati (sulla carta) e alcune influenze provenienti dalla cucina nipponica. L’offerta dei vini è particolarmente ridotta rispetto al livello del locale e comprende alcuni vini del territorio con ricarichi nella norma e una selezione di bollicine di note etichette.
Sono indeciso e scelgo il “Percorso”, una degustazione di tre piatti scelti dallo chef, confidando che siano i cavalli di battaglia del ristorante. Secondo errore: mentre sono in attesa davanti a me sfilano faraoniche fritture di pesce e verdure (20 euro) e lo “Spiedone scomposto alla brace” (28 euro) che ha un’aria sontuosa e invitante con tranci di tonno e tentacoli di polpo in bella mostra.
Il “Percorso” si rivelerà deludente con tre mini assaggi di piatti che non convincono del tutto.
Le cappesante alla piastra sono servite su una buona crema di pistacchio e arachidi con bacon (non pervenuto), mentre stona lo scalogno (o cipolla) in salsa agrodolce che dona un’eccessivo sentore di aceto al piatto. La stessa cosa si ripropone con il polpo in salsa yakitori e panzanella che viene sovrastato da una cipolla tropea dal gusto eccessivamente agro. Peccato perché l’idea di utilizzare le foglioline di Katsuobushi (tonno essiccato) per conferire un aroma marino più spiccato era azzeccata.
Non male lo spaghettone cacio e pepe con cozze e pesto al basilico che ripropone il collaudato accostamento cozze e pecorino.
Tra i dolci scelgo “l’uovo 20 minuti” che, con il cuore verde al pistacchio dovrebbe simulare un uovo lessato troppo a lungo. Terzo errore: tra i dolci in carta probabilmente è il meno estivo, composto al 90% da gelato al mascarpone dentro una sottile ganache di cioccolato bianco. Un fine pasto decisamente impegnativo.
Il conto è un po’ più alto della media, ma il vero peccato sono tutti gli errori che ho commesso da quando sono entrato perché avrei potuto gustarmi un pranzo molto più piacevole. Sono certo che gli altri clienti hanno avuto un’esperienza diversa e sembravano godersi i piatti e l’atmosfera. Sarà per la prossima volta, quando me la vedrò a tu per tu con lo spiedone scomposto.
Opinione
Nonostante la fama lo preceda, il lido con ristorante Cala Zingaro ha ampi margini di miglioramento, specialmente se si guarda allo scontrino; alcuni piatti convincono, altri decisamente meno.
PRO
- Locale giovane e alla moda, informale ma ben congegnato
CONTRO
- Alcuni piatti non si sono dimostrati all'altezza
- La sistemazione degli ospiti non è sempre eccellente
- Rapporto qualità-prezzo squilibrato