Giorgio Locatelli, nell’affollato panorama degli chef televisivi, ci è entrato in punta di piedi. Modi da gentlemen d’Oltremanica, abiti eleganti ma non appariscenti, spolverate di savoir faire come cacio sui maccheroni. Così, l’ultimo arrivato nel club dei giudici di Masterchef, ha stravolto le regole del successo mediatico, dando una inusuale prova di understatement.
Non c’eravamo abituati, effettivamente. E forse non ci credevamo neanche fino in fondo. Eppure, basta andare a guardare le apparizioni televisive e le interviste rilasciate fuori dai periodi caldi delle stagioni di Masterchef e, inaspettatamente, si vede con facilità come siano prossime allo zero cosmico. Anche il suo profilo Instagram – che in questi giorni la dottoressa Boccia ci ricorda essere l’arma mediatica più efficiente della nuova era dell’informazione – è sottotono, attualmente fermo da un mese e aggiornato solo di tanto in tanto, in occasione della promozione di Masterchef, appunto, o di qualche tiepida collaborazione commerciale.
Perfino quando le acque si fanno calde, o addirittura bollenti, il buon Locatelli sceglie la via del silenzio. Una cosa che forse alcuni suoi colleghi dovrebbero imparare, perché sembra che tutto sommato giovi alla sua immagine questo modo di apparire e scomparire stagionalmente dai radar.
I colleghi di Locatelli, da Barbieri a Cannavacciuolo
Ma i colleghi di Giorgio Locatelli, nel frattempo, che fanno? Di certo, la direzione che prendono è totalmente opposta dallo chef londinese d’adozione.
A dispetto dell’età (è il meno giovane dei giudici di Masterchef), Bruno Barbieri è una superstar social. Posta un po’ di tutto: ricette, ricette, ricette, sketch, foto delle vacanze. E non si fa certo mancare la televisione, visto che tra l’altro è appena uscito in tv con una nuova stagione del suo 4 Hotel.
Antonino Cannavacciuolo, dal lato suo, è un po’ più parsimonioso con l’esposizione social: qualche promo (nelle ultime settimane la sua bacheca è stata tutta per il suo aperitivo, e qualche dichiarazione d’amore per sua moglie, per i suoi figli, o per la sua terra, in occasione delle vacanze. La tv, però, è tutta dello chef di Villa Crespi: nemmeno li contiamo più, i programmi che conduce o in cui è ospite, e se d’altronde il suo viso e la sua ironia funzionano con il pubblico, perché non proseguire in questa strada.
E allora perché Giorgio Locatelli ne ha presa un’altra? Una diversa dai Carlo Cracco, dai Joe Bastianich, dagli Alessandro Borghese? Non è nemmeno paragonabile ad Antonia Klugmann, meteora tra i giudici di Masterchef, tornata nella sua cucina fuggendo da un mondo che non sembrava trovarla troppo a suo agio. No, Locatelli resta lì, si fa il bagno di popolarità per qualche mese all’anno, e poi torna a rintanarsi nel suo ristorante. E se fosse proprio questo il segreto del suo successo?