Ora che le giornate si sono allungate come i ponti di Pasqua sul calendario, vi diamo qualche buona ragione per ripopolare trattorie fuori dal giro dei soliti noti, che non si capisce come mai non siano sempre piene. Anzi, sì che si capisce: perché sono sottovalutate.
Forse ora vanno luoghi più smart, dall’aria meno picaresca, dove non c’è tutto quel turbinare di pentole, fumi e aromi. Ma il cibo è una cosa troppo importante per lasciarla solo ai modaioli, che siano critici o gourmet.
Ecco 8 trattorie sottovalutate e poco costose da prenotare a Pasqua (o il prima possibile), scovate muovendo la nostra rete di spie sul territorio –la Spectre della pastasciutta–, dove mentre gli osti te la contano un po’ tu intanto pensi a niente, se non al midollo cotto all’imboccatura del forno a legna che stai per mangiare.
Trattoria Bar Bibo
Via Traversa, 454, 50033 Traversa FI
Di là dall’Appennino, prima ancora del passo della Futa per chi arriva da Bologna fra curve a gomito e squarci mozzafiato, Alessandro Cianti cuoce nel camino a brace di legna una delle migliori bistecche alla fiorentina di tutta la Toscana. E abbiamo volato basso, potevamo scrivere la migliore, anche per il servizio sui vassoi bollenti, che evitano il raffreddamento precoce della carne. Non ci si alza dal tavolo senza aver provato i ravioli mugellani, con il ripieno di patate e rosmarino.
Conto medio: 25/30 euro
Osteria di San Piero
Piazzetta Guglielmo Luigi de Cambray Digny, 6, San Piero a Sieve FI
Mangiare nel seminterrato di un palazzo appartenuto alla famiglia de’ Medici passa in secondo piano quando sul vostro tavolo arrivano i piatti casalinghi e tradizionali di Luca Pecorini e figli. Lumache alla mugellana, fegatelli in rete, i cicchetti o una delle 14 preparazioni diverse sul menu a base di patate. La carta dei vini infarcita di piccoli produttori locali te l’aspetti anche, meno la carta dei caffè. Invece c’è.
Conto medio: 30 euro
Quattro Archi
via Francesco Crispi 9 Milo CT
Siamo alti sull’Etna, dove pomodori, olive e pistacchi assumono sapori completamente diversi. Una fama crescente, nonostante il ristorante sia aperto dal 1995, vi porterà a provare prodotti formidabili e sconosciuti come i cavoli trunzi di Aci, stufati con la pasta, insieme a pomodoro e cacio ragusano. Oppure la pasta con i masculini da magghia: alici del mare catanese unite a pomodoro, uva passa, pinoli e finocchietto.
Conto medio: 30 euro
Arcadia di Porto Tolle
Via Luigi Longo, 29, 45018 Santa Giulia RO
Arcadia, nell’osteria al centro del delta del Po, cucina i piatti che le hanno insegnato i genitori. Uno di questi è il risotto con pescato, con il riso cotto in uno speciale ragù di pesce che comprende le folaghe, uccelli di lago praticamente spariti dalle tavole italiane. Come anche le acquadelle, le moleche, le anguilline e i gamberetti di laguna. Da trovare nel piatto o da ammirare in un giro sulla laguna con il servizio di pescaturismo.
Conto medio: 35/40 euro
Gli Attortellati
Strada Provinciale 40 Trappola 39, Grosseto
In Toscana esiste una trattoria a metri zero da molto prima che il discusso “km zero” invadesse i menù dei nostri ristoranti. Una vera azienda agricola dal nome insuperabile, “Gli attortellati”, che è anche ristorante con tanto di sale affacciate sull’orto, a pochi metri dagli animali e dal frutteto. Tutto è fatto in casa. Il menù fisso cambia ogni giorno in base ai desideri dei frequentatori, e non è una trovata di marketing. Le 8 portate vengono decise dal primo cliente che chiama il ristorante per prenotare il tavolo. Gli altri si adeguano.
Conto medio: 25/30 euro
Da Oscar
Piazza del Cirone 2, Bevagna PG
È il ferrarese Filippo Artioli l’oste del piccolo locale su due livelli nel centro medievale del paese, bravissimo a cucinare con personalità le carni umbre. Splendido il “mattarello”, cioè la tagliatella fatta a mano, da alternare in stagione all’anguilla e i pesci di fiume. Chi vuole sperimentare nuovi sapori senza allontanarsi troppo dalla tradizione proverà il delizioso uovo in cocotte con caprino e carciofo.
Conto medio: 40/45 euro
Ottone
Via Giacomo Matteotti, 48/50, 36061 Bassano del Grappa VI
Elegante birreria aperta nel centro di Bassano dal 1870 dove si ritrovano le gioie dell’autentico baccalà alla vicentina, neanche lontanamente imparentato con la versione slavata e fighetta dei ristoranti alla moda. Idem per la pasta e fagioli alla veneta o i bigotti con l’anatra.
Conto medio: 35 euro
Pozzo di bugia
Loc. querceta, via Federigi 544 Seravezza, Lucca
Gaio Giannelli si fa vanto di servire nella sua trattoria dalle buone frequentazioni, con il profilo dolce delle Apuane in lontananza, una delle migliori bistecche alla fiorentina in circolazione. Il midollo cotto all’imboccatura del forno a legna è un altro dei piaceri assoluti del posto, dove leggenda vuole che dalla cucina escano gli spaghetti al pomodoro più buoni di tutta la tutta la Toscana. Sono mantecati: voi chiedete la “Maitò”, Giannelli e i suoi capiranno.
Conto medio: 30 euro