Sulla World’s 50 Best Restaurants 2019 vi abbiamo detto un po’ tutto: le polemiche del pre partita, le polemiche del dopo partita (che sono state scarsine, in realtà, considerato che l’Italia non è uscita proprio benissimo dalla classifica dei migliori ristoranti del mondo), e pure un manuale di cose da dire sorseggiando un caffè al bancone del bar per sentirsi un po’ gastrointellettuali. Ma quali sono i nuovi “migliori ristoranti del mondo” in classifica?
Se pensate che a entrare nella classifica dei 50 migliori ristoranti del mondo siano solo i soliti grandi nomi triti e ritriti, ad esempio, sappiate che vi state sbagliando. Perché, dicono dalla 50 Best, quando si sono inventati la “Best of the Best” (in cui ahinoi è finito anche il nostro Massimo Bottura, impedendoci di brillare in classifica), l’obiettivo era proprio quello di dare spazio alle new entries, i nomi del futuro della gastronomia mondiale.
In effetti, la classifica di quest’anno vanta più nuovi ingressi che mai: sono dodici, più tre rientri in classifica (Hof Van Cleve a Kruishoutem, in Belgio; De Librije a Zwolle, Paesi Bassi; e Frantzén a Stoccolma, in Svezia).
Ecco chi sono i nuovi ingressi della World’s 50 Best Restaurants 2019, con la loro rispettiva posizione in classifica.
N. 2 Noma, Copenaghen
La più alta new entry dell’anno non è esattamente una new entry. Il Noma di René Redzepi, già incoronato per quattro volte miglior ristorante al mondo dalla 50 Best, è stato l’unico “campione” a poter partecipare alla classifica 2019, visto che, in realtà, il suo Noma 2.0 è un altro ristorante, ubicato in un altro luogo rispetto a quello in cui Redzepi ha cambiato il mondo della gastronomia internazionale con la nuova cucina nordica.
“Noma 2.0 non è solo un rinnovamento: è il risultato di un progetto quinquennale che ha comportato la costruzione di un nuovo locale e di una fattoria sperimentale”, scrive la 50 Best. Tre menu diversi a seconda del periodo dell’anno: ci sono frutti di mare da gennaio a giugno, verdure da giugno a settembre e prodotti di selvaggina e foreste da ottobre a dicembre e una lista d’attesa più o meno infinita.
N. 19 Twins Garden, Mosca
Con il loro precedente ristorante, il Twins, i gemelli Ivan e Sergey Berezutskiy erano al n. 75 della classifica dei migliori ristoranti al mondo. Poi, è arrivato Twins Garden, un locale ecosostenibile dove il 70% degli ingredienti viene fornito da una fattoria fuori Mosca. Tanta materia prima vegetale e un occhio di riguardo al sociale, con il fondo Twins, che sostiene bambini e animali bisognosi, oltre a contribuire al restauro delle chiese ortodosse.
N. 30 Elkano, Getaria
Arriva dai Paesi Baschi la terza new entry della 50 Best Restaurants 2019, considerata da molti i il miglior ristorante di pesce della Spagna. Aitor Arregi è nato tra questi fornelli, già gestiti dai suoi genitori, e ha imparato a cucinare il mare in maniera speciale.
N. 32 Nerua, Bilbao
Ancora Paesi Baschi, ancora pesce ma non solo: il ristorante del celeberrimo Museo Guggenheim di Bilbao è il regno dello chef Josean Alija, che propone i piatti a base di verdure e frutti di mare, accompagnati – segnala la 50 Best – da una selezione di vini regionali curata dal brillante sommelier Ismael Álvarez.
N. 34 Don Julio, Buenos Aires
La prima new entry non europea della 50 Best Restaurants 2019 arriva dal Sud America, un Paese in cui – dice la 50 Best – “le griglie tradizionali, o parrillas , si trovano in ogni angolo, e ci vuole molto per distinguersi come “il migliore””. Eppure, Pablo Rivero, il proprietario del Don Julio, c’è riuscito, trasformando il suo ristorante nel tempio della bistecca cotta ad arte. Al Don Julio, tutti i prodotti provengono dall’allevamento di bestiame Aberdeen Angus e Hereford nutrito con erba, allevato nella campagna fuori Buenos Aires. La carne viene conservata in frigorifero a temperatura controllata per almeno 21 giorni per raggiungere la maturità, prima di essere cucinata dal “grillmaster” Pepe Sotelo.
N. 35 Atelier Crenn, San Francisco
Originaria di Versailles, Dominique Crenn si è trasferita a San Francisco nel 1988. Nel 2016 è stata eletta Miglior chef femminile del mondo e nel 2018 ha ottenuto le ambite tre stelle Michelin per Atelier Crenn, un luogo guidato dal concetto di “Poetic Culinaria”, una cucina fatta di ispirazione, arte, emozione.
N. 39 A Casa do Porco, San Paolo
Si va in Brasile con la new entry che si trova al numero 39 della 50 Best Restaurants 2019: è A Casa do Porco, un locale che – come lascia intendere il nome – serve carne di maiale in tutte le sue forme, e cucinata in ogni sua parte. La cucina dello chef Jefferson Rueda propone piatti come il Porco San Zé, una crema di pancetta croccante, fagioli, cavoli e banana. Alcuni piatti, più tradizionali, sono frutto delle ricette di famiglia della moglie di Rueda, Janiaina.
N. 41, The Chairman, Hong Kong
Kwok Keung Tung propone la sua cucina cantonese in forma estremamente personalizzata, in un menu cucito su misura in base alla stagionalità, ai gusti e alle esperienze culinarie passate di ogni cliente. Una degustazione “tailor made” nel centro di Hong Kong, con prodotti prevalentemente locali e biologici.
N. 42, Belcanto, Lisbona
Si torna in Europa con quello che probabilmente è lo chef più noto del Portogallo, José Avillez. Il locale nel centro storico di Lisbona, ristrutturato qualche anno fa, ha solo 28 coperti, ed è, con le sue due stelle Michelin, un punto di riferimento per la cucina portoghese contemporanea.
N. 45 Sühring, Bangkok
Il ristorante thailandese dei gemelli Thomas e Mathias Sühring ha debuttato nel 2017 nella lista dei 50 Best asiatici, al numero 13. Oggi entra nella 50 Bets internazionale, con una cucina che porta la Germania in a Bangkok.
N. 47 Benu, San Francisco
Lo chef di origine coreana (ma cresciuto a New York) ha aperto il suo ristorante dopo aver lavorato come capo cuoco in quello che era il miglior ristorante della zona e uno dei migliori al mondo, The French Laundry (primo nella 50 Best nel 2003 e nel 2004). Banu (che significa in egiziano fenice, l’animale della rinascita) propone un menu stagionale, con una forte impronta asiatica.
N. 49 Leo, Bogotà
A chiudere la lista delle new entry della 50 Best Restaurants 2019 c’è Leo, dove lo chef Leonor Espinosa sperimenta con ingredienti poco conosciuti, nati dalla sua esplorazione della costa caraibica, della foresta pluviale amazzonica e delle montagne. Da qui arrivano, ad esempio, le formiche santanderiane, o la frutta locale.