In attesa della serata di premiazione, il prossimo 25 giugno a Singapore, la World’s 50 Best Restaurants, realtà che mette in classifica i migliori ristoranti del mondo, ha i migliori ristoranti del mondo, dalla posizione 120 alla 51.
Avete letto bene, non 100, ma 120. Perché? Perché la 50 Best è sponsorizzata da S.Pellegrino, e S. Pellegrino compie 120 anni proprio nel 2019. Un omaggio allo sponsor, dunque, che dovremo presumere – forse – porterà un classificato in più ogni nuovo anno, compleanno dopo compleanno.
Ciò detto, tra le settanta posizioni svelate della Top 120 sono rappresentati moltissimi Paesi: “La lista 51-120 di quest’anno segna la più ampia rappresentazione della diversità geografica che abbiamo visto in 18 anni di celebrazione dell’eccellenza culinaria”, ha commentato William Drew, Director of Content della World’s 50 Best organization.
Noi ovviamente, da bravi tifosi nazionalpopolari, siamo lì a guardare cosa hanno fatto i nostri chef Italiani, anche perché già sappiamo che quest’anno il nostro super chef numero uno, Massimo Bottura, ci lascerà a bocca asciutta, se non altro per il fatto di essere stato tagliato fuori dalla classifica con il nuovo regolamento.
Chi sale e chi scende, fino ad ora
Dunque, ecco chi rappresenta l’Italia nella seconda parte della classifica dei migliori al mondo. Proprio al numero 51 troviamo il Reale di Niko Romito a Castel di Sangro, che però registra un risultato non proprio vittorioso, visto che scende dal numero 36 al 51. Festeggia invece Mauro Uliassi, che con il suo Uliassi a Senigallia è una delle new entry italiane, al numero 61. Qualche grandino più in giù, alla settantottesima posizione, fa il suo esordio anche Lido 84 (qui la nostra recente recensione, se vi interessasse) il ristorante sul Lago di Garda dei fratelli Camanini, che già aveva festeggiato qualche settimana fa ritirando il premio One to Watch, quello sul ristorante da tenere d’occhio nel nuovo anno.
Entra in classifica (finalmente) uno dei nostri tristellati più celebri: Norbert Niederkofler, con il suo St.Hubertus di San Cassiano, deve però accontentarsi di un modesto posizionamento al 116 gradino (ed è costretto a ringraziare S.Pellegrino, quindi, per essere entrato in classifica).
Una piccola bandierina tricolore anche per la posizione 107, conquistata dal ristornante dell’Hotel Bulgari di Tokyo, guidato dallo chef Luca Fantin.
Tra le cose da notare in generale nella classifica, una in particolare ci stupisce, la presenza alla posizione 68 del Fäviken, il ristorante di Magnus Nilsson aJärpen, in Svezia, che già qualche tempo fa ha annunciato la chiusura dell’attività per il prossimo dicembre (peraltro, facendo sapere che è già tutto prenotato). Ha senso mettere in una classifica, che dovrebbe essere a uso e consumo dei lettori e degli appassionati, un ristorante dove è impossibile andare a mangiare? Di certo si è trattato di un omaggio alla cucina del giovane Nillson anche perché, in effetti, il ristorante attualmente è ancora lì dove è sempre stato.
Ed ecco tutte le altre posizioni, dalla 51 alla 120:
51. Reale, Castel di Sangro
52. Mikla, Istanbul
53. Arzak, San Sebastian
54. D.O.M., Saõ Paulo
55. Maaemo, Oslo
56. Relae, Copenhagen
57. Nobelhart & Schmutzig, Berlin
58. Sud 777, Mexico City
59. Burnt Ends, Singapore
60. Indian Accent, New Delhi
61. Uliassi, Senigallia
62. Nihonryori Ryogin, Tokyo
63. Florilége, Tokyo
64. The Ledbury, London
65. Selfie, Moscow
66. Core by Clare Smyth, London
67. Astrid y Gastòn, Lima
68. Fäviken, Järpen
69. Nahm, Bangkok
70. Saison, San Francisco
71. Singlethread, Healdsburg
72. Aqua, Wolfsburg
73. Maní, Saõ Paulo
74. Lasai, Rio de Janeiro
75. Diverxo, Madrid
76. Momofuku Ko, New York
77. Chef’s Table at Brooklyn Fare, New York
78. Lido 84, Gardone Riviera
79. Mingles, Seoul
80. Estela, New York
81. Quique Dacosta, Denia
82. Enigma, Barcelona
83. Dinner by Heston Blumenthal, London
84. Attica, Melbourne
85. Amass, Copenhagen
86. Tegui, Buenos Aires
87. Martin Berasategui, lasarte-Oria
88. Lung King Heen, Honk Kong
89. 108, Copenhagen
90. Alo, Toronto
91. Sushi Saito, Tokyo
92. Harvest, St.Petersburg
93. La Cime, Osaka
94. Aponiente, El Puerto de Santa Maria
95. Gaa, Bangkok
96. Belon, Hong Kong
97. Vendome, Bergisch Gladbach
98. Anne-Sophie Pic, Valence
99. The Jane, Antwerp
100. Oteque Rio De Janeiro
101. Brae, Birregurra
102. Amber, Hong Kong
103. Jade Dragon, Macao
104. Cococo, St. Petersburg
105. Kadeau, Copenhagen
106. Restaurant David Toutain, Paris
107. Il Ristorante Luca Fantin, Tokyo
108. L’Astrance, Paris
109. Alcalde, Guadalajara
110. Neolokal, Istanbul
111. Chambre Séparée, Ghent
112. St. John, London
113. Vea Hong Kong
114. La Colombe, Cape Town
115. Per Se, New York
116. St Hubertus, San Cassiano
117. Epicure, Paris
118. Ernst, Berlin
119. Atomix, New York
120. Sugalabo, Tokyo