Vi vedo. Fate la faccia di chi solo per buona educazione non ti dice che ammazza, bella fessa che sei a farti intortare da esotismi tipo la vasocottura.
Siete stati la rappresentazione plastica dell’incredulità quando vi ho proposto il metodo Denis Dianin, inventore del panettone in vasocottura, pasticciere attento al gusto e alle calorie, bravo al punto che è riuscito a esportare la pasticceria “d&g” di Selvazzano Dentro (PD), tra i 32 luoghi cult della colazione secondo Dissapore, persino in Malesia.
Non voglio costringervi alla conversione, ma prima di formulare qualunque riflessione su dove andremo a finire signora mia, lasciate che vi tenti con la ricetta del plum cake.
Dolcetto di provenienza inglese buono a colazione ma abbastanza trasversale da essere consumato a tutte le ore.
INGREDIENTI
500 gr di burro
375 gr di zucchero
80 gr di miele
6 baccelli vaniglia
40 gr di alcol alla vaniglia 70% vol
500 gr di uova
500 gr farina
10 gr lievito
PROCEDIMENTO
Per la preparazione della ricetta del plumcake alla vaniglia in vasocottura, fate ammorbidire un po’ il burro, montatelo con lo scudo della planetaria insieme a zucchero, miele e polvere contenuta nei baccelli di vaniglia, fino a farlo diventare quasi bianco.
Unite le uova sbattute in precedenza dentro una ciotola, attenzione: aggiuntele a filo, continuando a mescolare per non separare la massa.
Solo ora potete unire la farina mescolata con il lievito, in due volte.
È il momento di aggiungere l’alcol alla vaniglia, ovviamente facoltativo.
L’aspetto dell’impasto, molto cremoso, suggerisce di riempire i vasi usando un sac à poche.
Per la cottura si consigliano vasi tipo Bormioli – o se volete fare i fighi – vasi Weck, della capienza di 200 grammi. Riempiteli per tre quarti e metteteli in forno per 45 minuti, senza coperchio, a 175°C.
A cottura ultimata chiudete il vaso velocemente con il tappo a vite o con la sua guarnizione e le clip, e lasciate che il plum cake si raffreddi senza fare altro.
CONSIGLI
BURRO. Non si tratta di essere tranchant sul burro italiano, meglio però utilizzare un burro tedesco, francese o belga. Li trovate in tutti i grandi supermercati.
FARINA. Il consiglio arriva direttamente dal pasicciere Denis Dianin: farina della linea Uniqua verde, Molino Dallagiovanna. E’ a base di grano lavato Tritordeum. Selezionato in Spagna nel 1977, è un grano ibrido recente che contiene poco glutine rispetto alle consuete farine di media forza e garantisce impasti dal bel colore giallo.
[foto crediti: Aromicreativi]