La torta paesana è una torta semplice ed economica, preparata con il pane raffermo che viene ammollato nel latte e insaporito in vari modi: frutta secca, canditi, cacao e cioccolato. Si tratta di una ricetta tipica della Brianza, ma anche della Martesana, di Lecco e del lago di Como; è un dolce talmente comune da avere diversi nomi tra cui “torta di latte”, “torta nera” o “michelacc”, e anche “paciarella” a Gessate, oppure “torta di Canegrate” e “torta papina di Cabiate”. Nelle zone di origine si usa prepararla all’inizio dell’autunno, nel mese di ottobre, per poi offrila come buon augurio per la stagione fredda. La leggenda vuole che la sua origine si perda nella notte dei tempi, e che sia stata preparata da una madre per addolcire il figlio troppo ombroso.
Le ricette per consumare il pane raffermo sono tipiche di ogni zona d’Italia: dalla panzanella toscana alla pappa al pomodoro, dai canederli alla ricetta del pain perdu francese. Per usare il pane raffermo ci sono solo pochi trucchi da usare: innanzi tutto bisogna occuparsi della crosta, se nel pane di origine è sottile e friabile è possibile mantenerla, se invece si tratta di pane casereccio, con la crosta grossa e dura, questa andrà eliminata prima di procedere all’ammollo con il latte. Per la torta paesana è comunque meglio usare il pane a pasta dura, quello tipico del nord Italia, a base di farine deboli (michette, rosette, ferraresi…); solo questo pane si scioglierà quasi completamente nel latte creando l’impasto cremoso di cui ha bisogno la ricetta; le pagnotte caserecce invece tendono a sbriciolarsi e a non amalgamarsi con il resto degli ingredienti. Per il resto la torta paesana è davvero facile, e anche la sua cottura è semplice, la torta rimane umida e si rassoda lentamente nel forno grazie alle uova.
Se cercate altre torte della tradizione contadina con una bella storia alle spalle vi consigliamo la torta coi bischeri pisana.
- Pane raffermo 300 g
- Latte intero 1 lt
- Uova 2
- Cacao amaro 50 g
- Zucchero semolato bianco 100 g
- Mandorle spellate 30 g
- Pinoli 30 g
- Uvetta 100 g
- Arancia non trattata, la scorza e il succo 1
- Amaretti 100 g
Come fare la torta paesana
Tagliate a cubetti il pane con un coltello a lama liscia e mettetelo in una ciotola. Copritelo con il latte che avrete prima bollito con la scorza di arancia e fatelo riposare fino a che il pane non è morbido e il latte freddo. Mescolate fino ad ottenere una crema.
Togliete la scorza d’arancia, e aggiungete ora le uova, lo zucchero, il cacao, gli amaretti sbriciolati, metà delle mandorle tritate finemente, metà dei pinoli e le uvette, ammollate nel succo di arancia, aggiungete anche tutto il succo.
Imburrate e ricoprite di pangrattato uno stampo da forno con i bordi alti, meglio se di quelli con la cerniera. Versate il composto della torta paesana e poi ricoprite la superficie con il resto delle mandorle e dei pinoli. Cuocete a 180 gradi in forno statico per 60 minuti.
Conservazione
La torta paesana si conserva in frigorifero per quattro giorni, ma meglio riportarla a temperatura ambiente prima di consumarla. La torta paesana può anche essere congelata, magari a fette, da scongelare lentamente fuori dal frigo.
Consigli e varianti
La torta paesana, come tutte le torte della tradizione contadina, ha molte varianti, quasi una per famiglia: c’è chi la prepara senza cacao e chi aggiunge gocce di cioccolato fondente, chi usa solo i pinoli, chi aggiunge i canditi all’arancia e la scorza di arancia grattugiata. Infine si può aggiungere un cucchiaio di rum all’impasto per donare ancora più aroma.
Si può anche preparare una versione della torta paesana completamente vegana, ammollando il pane in un latte vegetale, sostituendo gli amaretti con i biscotti secchi e omettendo le uova.