Abbiamo intervistato Monica Giustina,l’autrice del libro Cucina Slow, che ci ha regalato la ricetta della sua schiacciata ai semi, insieme a lei abbiamo cercato di capire cosa significhi veramente cucina slow, cosa l’abbia spinta a scrivere un libro che insegue le stagioni piuttosto che i canonici capitoli di un libro di cucina, ci ha fatto conoscere le sue montagne, i suoi ricordi accompagnandoci in un viaggio pieno di emozioni ed immagini da togliere il fiato.
Cosa significa per te cucina slow e come va interpretato?
Cucina slow per me è un modo di vivere. Chiamiamolo un metodo ‘hygge’ all’italiana, per riprenderci il nostro tempo. Il tempo del cibo, degli affetti, della famiglia e per noi stessi, ognuno a suo modo.
E sono proprio le ricette a raccontarlo, tra foto e paesaggi.
Che legame hai con la tua terra e le sue montagne così presenti nel libro?
Un legame fortissimo, che ho scoperto solo negli ultimi anni. A volte ci si può sentire intrappolati in questi paesi molto chiusi e in cui mancano tanti servizi, ma in realtà crescendo si imparano a cogliere tutti i lati positivi: i panorami mozzafiato, innamorarsi di ogni scorcio che muta con il variare delle stagioni, poter fare passeggiate, escursioni o giornate sugli sci, ma anche semplicemente uscire a correre partendo direttamente dalla porta di casa. E poi ritrovare gli stessi interessi nei coetanei che hanno preferito, come me, ritornare qui dopo gli anni universitari in città, per veder crescere il proprio paese e dare un piccolo contributo.
Cosa significa per te il concetto di lentezza alla base del libro?
Slow, lentezza, rallentare, come dicevo prima: prendersi il proprio tempo. Prendersi ogni tanto una pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni, che sia una tazza di infuso con un buon libro da leggere, oppure impastare un lievitato. Staccare dalle corse, dai nervosismi e dalle notifiche del cellulare, godersi una chiacchierata ‘live’ con un amica. Liberarsi dagli schemi, dalle pianificazioni e ritagliarsi una serata in poltrona, con la coperta sulle gambe, una candela accesa ed il profumo di biscotti che arriva dal forno.
Da dove nasce l’idea del libro e la sua struttura alternativa ad un classico libro di ricette?
Sicuramente l’amore per il mio orto ha avuto una forte influenza per raccontare al meglio la stagionalità e il rincorrersi degli ingredienti durante l’anno, e poi il tema della montagna. Stagioni, ortaggi e panorami che seguono un preciso scandirsi del tempo, che mutano e offrono sempre nuove sfaccettature.
Partire dall’inverno poi è stata una scelta quasi obbligata: per quanto le Dolomiti siano meravigliose anche d’estate, è sicuramente in inverno che danno il loro meglio, con la neve che le imbianca come zucchero a velo e le fa risplendere, tra soffici panettoni candidi.
La ricetta a cui sei più legata o quella a cui è legato un ricordo caro.
Me lo chiedono spesso, ed è bellissimo accorgermi che per ogni ricetta del libro ho un aneddoto divertente o un ricordo caro da raccontare. Visto che la primavera è alle porte, e qui la neve si sta pian piano sciogliendo, mi sovviene la giornata passata con mio marito e due amiche che mi hanno aiutata (e supportata, e sopportata) a preparare il set per il Pic nic sul fiume. Un trambusto per riuscire a raggiungere la zona perfetta per le foto (con un Pick-up carico di cibo, tavoli, bottigliette, ciotoline, coroncine fiorite che non potevano stare sotto il sole, etc…), e poi la scenetta che si ripete ogni volta che comincio a scattare: ‘No, sposta la mano più a destra, no, troppo, ancora un po…’ ‘Spostami il piattino di 2cm verso destra, no, più in su, più in giù…’, insomma, momenti di ordinaria follia!
Alla fine siamo riusciti a fare tutto, con il sole a picco sulla testa e, stremati, ci siamo seduti sui sassolini a bordo fiume e abbiamo brindato con la Pina colada analcolica (che, ammetto, abbiamo corretto con un goccio di rhum!) addentando crostatine arcobaleno, pucciando la schiacciata nelle salse, tra vasetti di insalate e muffin profumatissimi.
Tantissime risate, foto di backstage e soprattutto la bellezza di scoprire quanto gli amici veri si facciano sentire nei momenti di bisogno!
- Farina di segale 100 g
- Farina di farro integrale 120 g
- Sale 4 g
- Olio ìdi semi 40 g
- Olio evo 30 g
- Acqua tiepida 70 ml
- Sale aromatizzato alla salvia e rosmarino 1 Cucchiaino
- Semi di lino 1 Cucchiaino
- Semi di sesamo 1 Cucchiaino
- Sale grosso 2 Cucchiai
- Ceci cotti 250 g
- Acqua calda 60 ml
- Zafferano 6 pistilli
- Olio evo 1 Cucchiaio
- Sale
- Pepe
- Pomodori secchi sott'olio 6
- Oliva taggiasche dnocciolate 1 Cucchiaio
- Timo fresco 1 Rametto
- Basilico fresco 2 Foglia
- Ricotta fresca 250 g
- Ricotta affumicata 50 g
- Limone non trattato, la buccia 1
- Origano 1 Rametto
Preparazione
Mettete le farina in una ciotola, unite il sale e gli oli poi mescolate con un cucchiaio.
Aggiungete l’acqua, le spezie e i semi
Iniziate a impastare nella ciotola e poi spostatevi su una spianatoia. Impastate finché otterrete una massa compatta.
Coprite a campana e lasciate riposare per 20 minuti.
Dividete in due parti l’impasto
Stendetele sottilissime su due fogli di carta forno
Spolverate ogni sfoglia con un cucchiaio di sale grosso.
Accendete il forno a 200° e infornate, una teglia alla volta. Controllate bene la colorazione e dopo circa 10 minuti saranno cotte e croccanti.
Preparate la crema ai ceci e zafferano: mettete i pistilli di zafferano nell’acqua calda per almeno 15 minuti
Poi versate il tutto in un bicchiere per il mixer.
Aggiungete i ceci, l’olio, sale e pepe
Poi frullate a immersione finché otterrete una salsa liscia e omogenea.
Preparate la crema ai ai pomodori e olive: unite tutti gli ingredienti in un bicchiere e frullateli con un mixer ad immersione. Se i pomodori sono molto secchi, unite 1 cucchiaio di olio per emulsionare.
Preparate la crema alle ricotte: unite tutti gli ingredienti in un bicchiere e frullateli con un mixer ad immersione, se la ricotta affumicata è molto stagionata, grattugiatela prima di aggiungerla agli altri ingredienti.
Servite la schiacciata, con accanto le dip contenute in graziose ciotoline.
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Consigli
Se volete preparare le dip in anticipo, conservatele in frigorifero, coperte con pellicola alimentare e un filo di olio.