La copeta secondo la tradizione è un dolcetipicamente natalizio, nasce dalle abili mani delle massaie pugliesi che conservano e intrappolano nel miele o nello zucchero caramellato le mandorle facendone un “croccante“.
La Puglia è custode di una tradizione dolciaria ereditata dai mille popoli che l’hanno attraversata, così come è legata a una sorta di calendario religioso scandito dalle feste e ovviamente dalle loro ricette.
In una terra povera e atta alla sopravvivenza, i dolci trovavano posto nei giorni legati alle feste con pochi e semplici ingredienti rappresentanti del territorio, come le mandorle.
Infatti, la facilità di conservazione delle mandorle fa sì che in nessuna casa pugliese manchi il classico dolcetto alle mandorle: pasta reale, castagnella o copeta che sia.
Quest’ultima, ereditata dagli Arabi, secondo la sua etimologia qubbayt significa “conserva dolce“.
Si comincia a preparare questa ricetta dai primi di dicembre per averlo pronto in dispensa il 6 dicembre, giorno di San Nicola.
Una data particolarmente cara ai Baresi che festeggiano il santo Patrono, tanto che in questa giornata si svolse a Napoli, il matrimonio tra Bona Sforza e Sigismondo I di Polonia e la copeta, il “torrone barese” fu il dolce che chiuse il banchetto nuziale, in quanto la regina ne era golosa.
- Mandorle 300 g
- Zucchero semolato bianco 250 g
- Limone 1
- Olio extravergine di oliva
Preparazione
Per preparare la ricetta della copeta, fate cuocere le mandorle in acqua fredda, portatele a bollore per qualche minuto, scolatele e sbucciatele ancora calde, quindi fatele tostare in forno caldo fino a farle diventare dorate.
Mettetele su un tagliere, pestatele leggermente e profumatele con la buccia di limone grattugiata.
Nel frattempo mettete lo zucchero in una pentola e fate cuocere fino a quando lo zucchero avrà assunto una colorazione ambrata.
A questo punto unite le mandorle e mescolate fino a quando la massa risulterà compatta.
Versate su un piano oliato e aiutandovi con una spatola compattate il torrone.