I pomodori ripieni con amaranto e salsa tahina sono una variante dei pomodori ripieni di riso, tipici della cucina romana. Come quelli, si servono freddi, e come quelli hanno alla base un cereale inserito all’interno dei pomodori per creare un piatto unico. Le similitudini però si fermano qui, se la ricetta romana prevede lunghe cotture, qui i pomodori rimangono crudi, e il ripieno, con l’aggiunta di salsa tahina, è più cremoso che croccante, con un gusto originale, e una consistenza simile a quella di un gelato, una volta raffreddata in frigo.
Si tratta di una ricetta molto versatile, perché, oltre alla tahina e al formaggio, si può condire l’amaranto praticamente con qualsiasi cosa vi piaccia: noci, nocciole, mandorle, verdure a dadini, capperi, pezzetti di olive e così via…
L’amaranto è uno pseudocereale (come la quinoa) e viene dal Centro e dal Sud America, dove ancora oggi rappresenta una buona parte dell’alimentazione delle popolazioni indigene. A differenza dei cereali, contiene molte proteine, tra cui la lisina, di cui i cereali spesso sono privi. Ha inoltre un elevato contenuto di calcio, di fosforo, di magnesio e di ferro che lo rendono un cibo davvero salutare: non a caso gli Aztechi solevano chiamarlo “il grano degli dei”.
- Pomodori medi 8
- Amaranto 100 g
- Acqua 500 ml
- Tahina 2 Cucchiai
- Zucchine piccole 2
- Scamorza dolce 1
- Basilico fresco
- Sale fino
Preparazione
Per preparare la ricetta dei pomodori ripieni con amaranto e salsa tahina, portate l’acqua ad ebollizione e versate l’amaranto, fate cuocere a fuoco basso per 15 minuti, quindi scolate con un colino a maglia fine e tenete da parte.
Tagliate una brunoise di zucchine e saltate in padella con un filo di olio per qualche minuto.
Quando l’amaranto si sarà raffreddato aggiungete la salsa tahina, le zucchine, il sale, la scamorza tagliata a dadini ed il basilico tagliato sottile.
Svuotate i pomodori eliminando i semi e riempiteli con il composto di amaranto.
Lasciate riposare in frigorifero almeno 1 ora, e serviteli freddi.