La pignolata al miele è un dolce calabrese che si prepara per Natale e per Carnevale e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali lo ha inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT). Si tratta di un dolce molto simile agli struffoli napoletani, che però sono una ricetta un po’ più elaborata: nell’impasto si aggiunge un po’ di liquore all’anice, e nella glassatura al miele si aggiungono anche lo zucchero e i canditi.
La base per le palline fritte è una sorta di pasta frolla, leggermente più morbida dell’originale, e con l’aggiunta di lievito, che permette di ottenere delle palline molto fragranti che si sgretolano al primo morso lasciando in bocca una piacevole sensazione. Uno dei trucchi per far venire bene le palline di pasta fritta è anche quello di non farsi tentare dall’aggiungere molto zucchero, la glassa al miele infatti conferirà di per sé un sapore molto zuccherino, e se la pasta fosse troppo dolce risulterebbe stucchevole. Se non amate il sapore dolce molto intenso potete ridurre la quantità di zucchero nella pasta da friggere a 70 o 80 gr.
La glassa al miele si può preparare con il miele millefiori, come nella ricetta originale, oppure si può cambiare il tipo di miele per ottenere degli aromi leggermente diversi: perfetto per un sapore leggermente amarognolo è il miele di castagno, mentre quello di acacia accentuerà il sapore dolce, infine un miele di arancio rinfrescherà di molto la preparazione In generale, per essere fedeli alla ricetta tradizionale, scegliete un miele che sia tipico delle zone del Sud e della macchia mediterranea.
Quanto all’aggiunta di codette di zucchero, chiaramente si tratta di una variante della ricetta in voga dagli anni 80, ovvero da quando le codette di zucchero sono state disponibili al supermercato per tutti, ma la versione più antica di questa ricetta non le prevedeva. Se volete evitarle, vi suggeriamo di aggiungere della granella di nocciole o di pistacchi che conferiscono una texture piacevolmente croccante.
Se volete qualche altra idea per dei dolci di Carnevale provate i biscotti maschera di Carnevale.
- Farina 00 500 g
- Uova 3
- Burro 100 g
- Zucchero semolato bianco 100 g
- Limone la scorza grattugiata 1
- Lievito 1 bustina
Come fare la pignolata al miele
Mettete in una ciotola la farina, il lievito, la scorza grattugiata di limone e lo zucchero e mescolate bene. Poi aggiungete le uova e il burro a pezzetti e mescolate con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Formate una palla e ricopritela di pellicola alimentare. Mettetela in frigorifero a riposare per circa 2 ore.
Riprendete l’impasto e dividetelo in dieci parti più o meno uguali, formate dei lunghi cilindri passando la pasta sotto ai palmi delle mani. Tagliate dei pezzettini larghi circa 1,5 cm, come si fa per fare gli gnocchi.
Scaldate l’olio in una pentola abbastanza profonda, e fate la prova con uno stuzzicadenti: una volta immerso si devono formare piccole bollicine tutto intorno. Quando l’olio è caldo versate le palline di pasta, un po’ alla volta, e friggete fino a perfetta doratura.
Scolate le palline con una schiumarola e appoggiatele su un foglio di carta assorbente per fritti. Lasciatele riposare in modo che perdano il grosso dell’olio della frittura.
Scaldate in un pentolino il miele fino a che non diventa liquido, ma fate attenzione a non farlo bollire a lungo o caramellerà cambiando leggermente il suo sapore. Versate il miele e le palline in una ciotola e mescolate bene in modo che ogni pallina ne sia ricoperta.
Come conservare la pignolata al miele
La pignolata si conserva abbastanza bene per 3 o 4 giorni, anche fuori dal frigorifero, certo la fragranza del dolce appena fritto è migliore ma il miele è un ottimo conservante e questo è un dolce fatto per durare. Non si può però congelare, il congelamento infatti annacquerebbe le palline fritte, conferendo loro una consistenza morbida e non gradevole.
Consigli e varianti
Per servire la pignolata in modo tradizionale, le palline devono essere disposte a cono o a piramide su un vassoio e possono essere decorate con codette di zucchero colorate o pezzetti di canditi.
Esiste una variante della pignolata calabra, la pignolata messinese, che prevede che le palline fritte siano disposte a formare una montagnetta e siano ricoperte per metà di glassa di cioccolato fondente e per metà di glassa al limone. Si tratta di una ricetta nata con la dominazione spagnola in Sicilia, che probabilmente fu un’evoluzione della pignolata al miele.