Essere maniaci di forni e fornelli, ricettari parlanti e cultori del “fatto in casa” ha i suoi vantaggi.
Familiari e amici vi riconoscono come tali e, oltre a chiedervi di portare il dolce ogni domenica, approfittano delle festività per regalarvi un trinciante nuovo, la teglia forata per cuocere i bigné (che porterete la domenica insieme agli altri dolci), o l’ultimo modello di frullatore a immersione per fare litri di maionese allo yuzu.
E niente, io tutte queste cose le avevo già.
Invece del maglione che fa le scintille o il profumo che fa venire il mal d’auto, ho chiesto al nostro sponsor di oggi, con ancora la barba di Babbo Natale addosso, di lasciare sotto l’albero una caccavella nuova, mai vista prima d’ora.
Eppure, leggo sulla confezione, le Crock-Pot, pentole elettriche che cuociono i cibi lentamente, sono uno staple negli Stati Uniti fin dagli anni ’70.
In Italia, per quanto ne so, non ancora.
Continuo a leggere le istruzioni, questa pentolina da 2,8 lt promette sughi memorabili, stracotti da lucciconi, bolliti che si fanno da soli. E poi brodi, minestroni, zuppe e gli immancabili dolci.
I componenti del nuovo giocattolo sono due: un contenitore interno fatto di materiale ceramico, antiaderente scrivono qui, dotato di coperchio in vetro, e un contenitore esterno che si collega alla presa elettrica e diffonde il calore.
Anche le manopoline sono un paio, LOW e HIGH, e la temperatura del sugo/brodo/stracotto non supererà mai i 96°-98° (ho controllato con il termometro).
A quanto pare esistono modelli più capienti e tecnologici (munite di timer o governabili a distanza con l’iPhone), io quest’anno sono stata cattiva e Babbo mi ha appioppato la versione di Oliver Twist.
Altri depliant, immancabile pistolotto salutista sulla conservazione delle proprietà nutrizionali, “signora mia sentirà il sapore delle vitamine”, “ e poi consuma poco e si pulisce con niente”. Leggo che il recipiente in ceramica può essere schiaffato senza remore in lavastavoglie, sicuramente un +1 per quanto mi riguarda, che la mia non è la cucina di Mago Merlino.
Crash test
Dopo aver bruciato il flyer nel camino mi sposto sul piano di lavoro, tiro fuori il ricettario ancora imbustato e comincio a scorrere l’indice con il ditino.
Trovata! Tra una polenta ai borlotti e la ribollita toscana: se la pentola Crock-Pot mi sbaglia il ragù la sbatto in cantina tra la macchina per i popcorn e la mandolina a 50 lame che affetta le dita in 50 modi diversi.
Leggo qui:
100 g di pancetta tagliata a cubetti, 500 g di macinato di manzo, 500 g di macinato di maiale, 750 ml di passata di pomodoro, 250 ml di acqua (io ho sostituito con brodo), olio extravergine di oliva, 2 cipolle, 1 carota, ½ costa di sedano, 1 bicchiere di vino rosso, 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, sale, pepe.
A parte che mancano un tot di cose (il prosciutto crudo dov’è? E la salsiccia?), la pancetta mi pare un po’ pochina. E poi, ci entrerà tutta questa roba in un contenitore da quasi 3 litri?
Taglio minuziosamente le cipolle, la carota ed il sedano, faccio soffriggere in una padella come da istruzioni, aggiungo la pancetta tagliata a cubetti e lascio rosolare.
Aggiungo nella pentola Crock-Pot le carni macinate, aspetto che prendano colore e sfumo con il vino rosso. Lascio evaporare e sposto la ciccia soffritta nella pentola magica.
Unisco il resto degli ingredienti (passata di pomodoro, concentrato, brodo), e tac, cari signori del reparto ricette, ci stanno a malapena nella pentola!
Procedo comunque con la cottura, 6 ore in modalità LOW, ma proprio non ce la faccio ad andare a sbirciare ogni 10 minuti.
E se non cuoce?
E se si attacca?
Vatti a fidare degli americani, ci avranno mai capito di cucina quelli lì.
Ebbene, trascorse le 6 ore sono costretta a ricredermi, assaggio il ragù e boom baby, è veramente buono.
Sugo saporito, le verdurine sono ancora lì, belle integre e il grasso ha avviluppato il pomodoro a dovere.
È il caso di scolare la pasta, il profumo della salsa mi ha fatto venire fame.
Responso
Perché sì: la pentola elettrica Crock-Pot funziona alla grande, potete lasciarla ravanare in autonomia, mentre vi godete un disco con i cuffioni o fate una passeggiata in centro.
Occupa pochissimo spazio, così non vi esplode la credenza, consumi ridotti e si lava in lavastoviglie.
Perché no: per realizzare alcune ricette con la pentola Crock-Pot avrete bisogno dei fuochi, il passaggio in padella di alcuni ingredienti significa disordine e, importante, un arnese in più da pulire.
Crash test concluso, ho deciso che la pentola rimarrà in cucina con i giocattoli che mi piacciono, accanto alla planetaria, tra la vaporiera e la gelatiera.
E voi a pentolame come siete messi?
Vi piacciono i gingilli tecnologici o fate volentieri a meno, sopravvivendo con un paio di tegami del dopoguerra e un mestolo di legno?
[Crediti | Link: Crockpot | Immagini: Rossella Neiadin]