La pasta alla Checca è una pasta della cucina tradizionale laziale, che si prepara d’estate e che sta a metà tra un’insalata di pasta fredda e una pasta servita invece calda. L’idea è quella di usare il calore della pasta per ammorbidire il formaggio e legare gli ingredienti, ottenendo una pasta cremosa, ma allo stesso tempo non calda, da servire appunto quando il clima si arroventa.
L’origine del nome è indefinita: potrebbe riferirsi a tale Francesca, tenutaria dell’osteria Sora Checca oppure potrebbe definirsi al termine spregiativo con cui a Roma ci si riferisce ad un omosessuale, e ovviamente questa seconda ipotesi prevede che l’ideatore di questa pasta fosse un cuoco notoriamente effemminato. Quel che si sa abbastanza per certo è che questa pasta nasce nella seconda metà del 900, più precisamente negli anni ’70 (un’ipotesi dice che sia stata inventata nel 1972 in un’osteria in Via dei Coronari a Roma). Sicuramente negli anni Settanta questa pasta ha conosciuto una certa fama, è celebre la pasta alla checca sul rogo, inventata da Ugo Tognazzi (che oltre che un celeberrimo attore era un celebre gastronomo), e chiamata così per la presenza massiccia di peperoncino.
La ricetta originale è comunque molto semplice e non fa riferimenti specifici a quali prodotti usare: i pomodori devono essere maturi, e dunque si può scegliere tra peretti, ciliegini, datterini a seconda dei propri gusti. I formaggi normalmente sono mozzarella (a volte mozzarella di bufala o burrata) e caciotta romana, un formaggio semi stagionato di latte di pecora che viene cagliato a crudo. In realtà sembra che la versione con il formaggio sia successiva agli anni Settanta e abbia preso piede quando questa pasta è diventata uno dei piatti “da turisti” a Roma, e viene servita come vero e proprio piatto freddo nelle trattorie della città. La versione originale invece, probabilmente, prevedere le olive di Gaeta al posto del formaggio e un mix di erbe più pungenti, tra cui, oltre al peperoncino, c’erano probabilmente i semi di finocchio. Ma come tutte le ricette “casalinghe” la versione originale non esiste.
Se vi piacciono le ricette veloci di pasta provate anche gli spaghetti all’assassina, il piatto tipico della cucina casalinga barese.
- Pasta corta 400 g
- Pomodori maturo 300 g
- Caciotta romana 150 g
- Mozzarella 200 g
- Olio extravergine di oliva 4 Cucchiai
- Sale fino 1 Pizzico
- Sale grosso 1 Cucchiaio
- Basilico fresco 8 Foglia
- Origano secco 1 Cucchiaino
Come preparare la pasta alla Checca
Lessate la pasta in abbondante acqua salata con il sale grosso. Scolatela appena è cotta e mettetela in una ciotola che sarà quella di servizio. Conditela con l’olio e mescolate bene, poi lasciatela intiepidire.
Il condimento andrebbe preparato mentre la pasta cuoce. Dovrete tagliare a cubetti i pomodori preservando il semi e l’acqua di vegetazione che vi serviranno per condire la pasta. Tagliate a cubetti la mozzarella (o sfilacciatela con le mani), tagliate a cubetti anche la caciotta.
Aggiungete i condimenti nella ciotola della pasta, mescolate bene e aggiungete un pizzico di sale e le foglie di basilico spezzettate con le mani e l’origano. Se dovesse essere necessario aggiungete un altro filo d’olio e fate riposare una decina di minuti prima di servire.
Conservazione
La pasta alla checca si conserva in frigorifero per circa 3 giorni, se dovesse asciugarsi troppo basta aggiungere un filo d’olio. Va però servita a temperatura ambiente, quindi meglio farla riposare un paio d’ore fuori dal frigo prima di servirla.
Consigli e varianti
Esistono due varianti per questa pasta: quella che vi proponiamo qui sopra è la versione fredda, ma esiste anche il modo per portare in tavola questa pasta ancora tiepida, con il formaggio ammorbidito dal calore della pasta appena scolata. Addirittura c’è chi fa riposare la pasta, una volta condita, posando la ciotola sopra alla pentola dove c’è ancora l’acqua calda, in modo che il calore ammorbidisca il formaggio; se optate per la versione tiepida, provate a prepararla con gli spaghetti, il risultato è una pasta fresca e superbamente legata.
C’è chi sostiene poi che la ricetta originale sia a base di soli pomodori crudi, insaporiti da un mix di erbe aromatiche; in quel caso i pomodori andrebbero lasciati marinare con olio, sale e erbe per circa 2 ore prima di usarli come condimento per la pasta appena scolata.