Martini cocktail, la ricetta del mixing più famoso del mondo

La ricetta del Martini cocktail, quella originale della International Bartenders Association, da preparare anche a casa, con poche attrezzature.

Martini cocktail, la ricetta del mixing più famoso del mondo

Il Martini cocktail è forse il cocktail più famoso del mondo: è un cocktail ufficiale della IBA, International Bartenders Association, conosciuto come Martini cocktail o Dry Martini. Secco, asciutto, forte, il Martini non è un cocktail adatto a tutti i palati, anche e soprattutto a causa della sua alta gradazione alcolica (circa 29,8%). Tuttavia, resta uno dei drink più richiesti, tanto dagli addetti ai lavori quanto dagli appassionati di miscelazione. Il Martini è un drink pre-dinner a base di gin e vermut dry ed è perfetto come aperitivo, come il Negroni sbagliato o l’Americano, anche loro a base di vermut. In cucina lo si può abbinare invece a primi di pasta, pesce e pietanze affumicate, insomma a piatti che possano riuscire a reggere l’urto della sua importante struttura.

Il segreto del Martini è la sua semplicità, quindi è fondamentale procurarsi un gin e un vermut di qualità se si vogliono esaltare i sapori dei suoi unici due ingredienti. Questo è uno di quei (pochi) cocktail che non hanno bisogno di grandi attrezzature e che vengono molto bene anche se fatti in casa.  L’unica attrezzatura veramente necessaria è il bicchiere, talmente iconico che viene definito coppa da Martini ed è il bicchiere classico per tutti i drink a miscela corta da 100 ml, come il Manhattan, o il Cosmopolitan; un cono con il vertice verso il basso che esalta gli aromi del cocktail, mentre il gambo favorisce l’impugnatura e impedisce che il cocktail si riscaldi con le mani.

La storia del Martini

Le origini del suo nome sono molto dibattute. Una leggenda vuole per esempio che sia stato inventato da un bartender italiano, tale Mr. Martini di Arma Taggia (in Liguria), per il magnate Rockfeller nel 1910. Altri suppongono che derivi invece da un cocktail, il Martinez, creato a metà ‘800 e trasformato poi in Martini a fine secolo. Altri ancora sostengono che il termine Martini sia collegato all’azienda torinese di alcolici Martini & Rossi. E ancora… Il nome potrebbe derivare pure dalla città californiana di Martinez oppure dal barman Martinez che lo inventò a New Orleans. Per quanto riguarda la ricetta, possiamo affermare con certezza che il Martini deriva dal Martinez, nonostante fosse originariamente preparato con vermut rosso e alcune gocce di bitter.

Cucina: Statunitense
Difficoltà: Facile
Preparazione: 5 Minuti
Porzioni: 1 Persona
Prezzo: Basso
Calorie: 97 Kcal
Ingredienti
  • Gin 60 ml
  • Vermut dry 10 ml
  • Ghiaccio
  • Limone la scorza non trattata
  • Olive verdi 3

Come preparare il Martini cocktail

1

Per preparare la ricetta del Martini cocktail raffreddate il bicchiere di servizio riempiendolo di ghiaccio.

2

Mettete il ghiaccio nel mixing glass, il bicchiere di vetro utilizzato per la preparazione dei cocktail. Aggiungete prima il gin e poi il vermut. Mescolate con un cucchiaio da bar.

3

Versate il cocktail nel bicchiere filtrando il ghiaccio con uno strainer. Preparate la scorza di limone e strizzatela sopra il drink. In alternativa, denocciolate le olive e infilatele in uno stecco

Risultato
Martini cocktail, la ricetta del mixing più famoso del mondo

Consigli e varianti

Non usate lo shaker per preparare il Martini: il ghiaccio al suo interno rischierebbe di allungare il drink, abbassandone il grado alcolico, diluendolo eccessivamente e soprattutto togliendogli quel suo tono deciso e caratterizzante. Per tutti questi motivi è preferibile usare il mixing glass.

E le olive? Meglio servirle a parte che metterle direttamente dentro al liquido, denocciolate e magari bagnate con un po’ di vermut.

Quali sono le varianti del Martini

Esistono diverse varianti del Martini, a seconda della quantità di gin e di vermut che utilizziamo. Dallo Sweet Martini (5,5 cl di gin e 1,5 cl di vermut rosso) al Perfect Martini (6,0 cl di gin, 1,0 cl di vermut dry
e 1,0 cl di vermut rosso), oltre ovviamente al Martini Vodka. Come dimenticare infine il Vesper Martini, Martini ancora più strutturato con 6 cl di gin, 1,5 cl di vodka, 0,75 cl di vermut dry e scorza di limone, nonché preferito di James Bond. Mi raccomando, “shaken” and not “stirred”, cioè agitato e non mescolato.

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