Destinazione, Centroamerica: oggi assaggiamo il gallo pinto ovvero una ricetta tanto semplice quanto versatile. Ci si aspetterebbe di vedere coinvolti pollo o carne, e invece questa pietanza ne è del tutto priva. I due protagonisti sono infatti riso e fagioli neri (o rossi) ed è proprio a loro che il nome è dedicato: “gallo pinto” significa infatti “gallo maculato“, in riferimento sia alla razza di animale sia ai colori chiari e scuri armonizzati. Le origini del piatto non sono nette, ma prepararlo per colazione fa parte della quotidianità in Costa Rica e anche in Nicaragua – con piccole varianti tra cottura del riso o aromi inclusi: iniziare la giornata con una buona dose di gallo pinto significa partire con l’energia giusta.
Come anticipato, fare il gallo pinto è davvero facile ma solo se prestiamo attenzione ai pochi ingredienti necessari. I fagioli neri sono tipici dell’America latina e possono essere usati sia in versione precotta sia partendo da quelli secchi (vi suggeriamo entrambi i metodi): si tratta della varietà ideale per questa pietanza. Alcuni fonti indicano la cottura del riso simultanea a quella dei fagioli ma è una cosa piuttosto difficile da gestire, anche perché il rischio di avere fagioli crudi è altissimo. Per quanto riguarda il cereale, per comodità abbiamo indicato il riso basmati ma è perfetto anche la varietà Thaibonnet, o comunque la scelta dovrebbe ricadere su un chicco allungato e aromatico.
Come per noi il pane può accompagnare quasi tutti gli ingredienti, anche a partire dal primo pasto del mattino, lo stesso vale per il gallo pinto. Nelle regioni dove è più consumato potete vederlo accanto a uova strapazzate, panna acida, carne e platano fritto, tortillas, formaggio fresco, verdure. Le verdure, inoltre, sono spesso inserite anche nel riso in cottura – i peperoni perlopiù, che con il riso si sposano alla perfezione.
- Fagiolo neri precotti 250 g
- Riso basmati 300 g
- Cipolle rossa 50 g
- Olio di semi 30 g
- Sale fino e grosso
- Aceto di vino bianco 2 Cucchiai
- Coriandolo 1 Mazzetto
- Salsa Worchestershire 1 Cucchiaio
- Acqua 350 g
Come preparare il gallo pinto
Scolate i fagioli precotti tenendo da parte poca acqua di conservazione (50-60 g andranno bene). Sciacquateli e conditeli con aceto, poco sale, e salsa Worchestershire.
Affettate la cipolla rossa e fatela rosolare in una pentola capiente, insieme all’olio. La fiamma bassa, mantenuta per circa 10 minuti, la renderà molto tenera. nel frattempo, scaldate l’acqua e salatela.
Aggiungete il riso basmati al soffritto per farlo tostare qualche istante. Incorporate tutta l’acqua calda e l’acqua di conservazione dei fagioli. Mescolate, coprite con coperchio e aspettate che i liquidi siano assorbiti dal riso. Aggiungete i fagioli conditi, mescolate, e servite con il coriandolo.
Conservazione
Il gallo pinto può essere conservato in un contenitore ermetico, ben chiuso e posto in frigorifero, per 2-4 giorni al massimo. Non consigliamo di superare le tempistiche indicate perché i fagioli cotti tendono a irrancidirsi. Questa pietanza non è adatta per essere congelata. Per scaldarlo, l’ideale è usare il metodo a bagnomaria.
Consigli
Sono molte le varianti del gallo pinto: così come lo abbiamo proposto può essere servito accanto a pollo e tortillas, a uova strapazzate e verdure di vario genere. In base ai gusti, anche gli aromi possono cambiare: aggiungete del peperoncino se gradite, del pepe nero macinato in grani, o anche dell’aglio (sia fresco, nel soffritto di cipolle, sia in polvere nei fagioli). A proposito di fagioli, potete sicuramente partire da quelli secchi.
Gallo pinto partendo dai fagioli secchi
Se partite dai fagioli neri o rosso secchi, dovrete mettere in conto molte più ore: i legumi, infatti, sono da lasciare in ammollo dalla sera prima. Procedete così: immergeteli in acqua fredda e un pizzico di bicarbonato – che ammorbidirà la pelle dei fagioli – e se la trovate anche poca alga kombu – che vi renderà più digesti i legumi. Per la cottura:
- scolate i fagioli dopo almeno 12 ore, ed eliminate quelli che vengono a galla
- metteteli in pentola, con abbondante acqua non salata
- calcolate circa 45-60 minuti (meno, se in pentola a pressione)
- scolateli, tenendo l’acqua di cottura come da ricetta